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Tassi e banche centrali, GAM vede rischio di sottovalutare la disinflazione

Carlo Benetti, Market Specialist di GAM SGR, ritiene che le banche centrali, preoccupate di non perdere credibilità, potrebbero trovarsi di nuovo in ritardo a fronte del calo dei prezzi aspettando troppo a tagliare

di Stefano Caratelli 7 Dicembre 2023 10:54

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I banchieri centrali non si sbilanciano, Jerome Powell ripete che la politica resterà restrittiva fino a quando la Fed si sarà convinta che l'inflazione sta davvero tornando al 2%, ma il resto del mondo però la pensa all’opposto, con l’opinione diffusa che il ciclo degli aumenti dei tassi sia finito. I banchieri centrali sono comprensibilmente preoccupati della credibilità e non vogliono essere costretti a tornare sui propri passi. Ma si sta profilando il rischio di sottovalutare la disinflazione e farsi trovare di nuovo in ritardo, questa volta nell’aspettare troppo prima di ridurre il costo del denaro.

INAUGURATA LA STAGIONE DELLE SCOMMESSE SUL TAGLIO DEI TASSI


È quanto rileva GAM SGR in un commento del Market Specialist Carlo Benetti che si interroga sul livello del costo del denaro nel 2024, sottolineando che l’inflazione che rallenta oltre le previsioni ha inaugurato la stagione delle scommesse sui primi tagli dei tassi. In USA l’inflazione è scesa a 3,2%, quella “super-core”, che esclude alimentari, energia e beni di prima necessità è al 2%. Nell’Eurozona è scesa a un sorprendente 2,4%, livello più basso dal luglio 2021 e prossimo all’obiettivo del 2%. I banchieri centrali vogliono però evitare lo smacco di sbagliare di nuovo le previsioni per non essere costretti a tornare sui propri passi.

LE BANCHE CENTRALI RISCHIANO DI ARRIVARE, QUESTA VOLTA SULLA DISINFLAZIONE


Ma, prosegue l’analisi di Benetti, si sta profilando il rischio opposto, quello di sottovalutare la disinflazione e farsi trovare nuovamente in ritardo, con conseguenze costose per l’attività economica e per i governi alle prese con enormi debiti pubblici. L’esperto di GAM SGR fa notare che nelle prossime decisioni di policy non ci saranno solo le variabili economiche, perché il 2024 sarà un anno elettorale in USA, Europa e Gran Bretagna e osserva che la miscela di alto costo del denaro, domanda debole e disoccupazione alimenteranno le pressioni politiche per un allentamento dei tassi.

DI NUOVO PREZZATO COERENTEMENTE RISCHIO E RENDIMENTO


Una condizione particolarmente vera per l’Eurozona dove l'inflazione core degli ultimi tre mesi è prossimo all'obiettivo della BCE, anche se la crescita dei salari esercita pressioni opposte. È ragionevole, secondo Benetti, attendersi più di una sollecitazione sull’Eurotower da parte dei Paesi con più alto debito. Sembra si stia finalmente tornando a un mondo dove rischio e rendimento sono di nuovo prezzati coerentemente con la realtà e a una normalità in cui è il mercato a determinare il premio adeguato per dati livelli di rischio di una qualsiasi obbligazione. L’ambiente torna favorevole all’intero sistema finanziario e agli obbligazionisti, secondo l’esperto di GAM SGR.

IL RITORNO DELLA GEOPOLITICA SUPPORTA IL DOLLARO


Anche la geopolitica è tornata a esercitare una marcata influenza su tutte le economie, con quelle emergenti un po’ più vulnerabili. L’inversione della politica monetaria americana ha accelerato le vendite di dollari e favorito le performance del debito emergente ma non va dimenticato che il dollaro, con buona pace del velleitarismo BRICS, resta il luogo della sicurezza, ed eventuali aggravamenti delle crisi alimenterebbero una ripresa del biglietto verde.

VERSO RALLENTAMENTO DELLA CRESCITA, DISCESA DI INFLAZIONE E RENDIMENTI


In tanta incertezza, sottolinea in conclusione Benetti, la cosa certa è che stiamo entrando nella fase in cui si esaurisce il lag temporale tra le decisioni di politica monetaria e i loro effetti sul sistema. Lo scenario più probabile, GAM SGR, è quello di un rallentamento della crescita e della domanda, della discesa dell’inflazione e dei rendimenti. In particolare, l’esperto prevede che il rallentamento dei prezzi alimentari accelererà la discesa dell’inflazione nelle economie emergenti.

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