La decisione sui tassi
Riunione della Fed: per Generali Investments attenzione a tutti gli indizi sul tasso neutrale
Il tasso neutrale è importante per determinare i prezzi delle obbligazioni e una revisione al rialzo potrebbe contribuire ad arginare il calo dei rendimenti registrato nelle ultime settimane
di Leo Campagna 13 Dicembre 2023 17:15
Appuntamenti importanti questa settimana per i mercati finanziari. Sono infatti in programma la riunione della Federal Reserve (Fed) statunitense e quella della Banca Centrale Europea (BCE). La Fed, in particolare, domani sarà chiamata ad un compito delicato: convincere i mercati che il taglio dei tassi non è dietro l'angolo.
“L'inflazione sta diminuendo più rapidamente del previsto con il tasso core PCE, l’indicatore statunitense che misura l'aumento medio dei prezzi per i consumi personali interni, si è attestato al 3,5% in ottobre contro il 3,7% previsto dalla Fed per il quarto trimestre. In parallelo l'attività economica si sta indebolendo. Tuttavia gli ultimi dati sull'occupazione hanno evidenziato che il mercato del lavoro rimane troppo forte per i circa 125 punti base (bps) di allentamento previsti dai mercati per il prossimo anno.
“A questo proposito, ci aspettiamo 100 bps di tagli, con una previsione di crescita inferiore al consenso” fa sapere Paolo Zanghieri, senior economist di Generali Investments, secondo il quale l'impegno a non tagliare a breve da parte della banca centrale statunitense sarà difficile da comunicare, dal momento che le eventuali minacce di un nuovo rialzo dei tassi risultano in contrasto con gli sviluppi dei dati macroeconomici.
“E’ possibile che le proiezioni economiche a breve termine siano leggermente ridimensionate, senza tuttavia determinare una forte revisione al ribasso del percorso del tasso di policy. È importante notare che potremmo assistere a una revisione al rialzo della stima di lungo periodo/neutrale del tasso di policy appropriato” spiega Zanghieri.
Il riferimento del manager è al fatto che, sebbene l’attuale stima mediana del tasso neutrale (il tasso al quale la politica monetaria non stimola né limita la crescita economica) si attesti al 2,5%, Powell abbia accennato che potrebbe in realtà essere aumentato: ciò potrebbe spiegare in parte la resistenza dell'economia al forte aumento dei costi di finanziamento.
“Il tasso neutrale è importante per determinare i prezzi delle obbligazioni e una revisione al rialzo potrebbe contribuire ad arginare il calo dei rendimenti nel reddito fisso registrato nelle ultime settimane che, allentando le condizioni finanziarie, rischia di annullare in parte gli effetti del rialzo dei tassi” conclude il senior economist di Generali Investments.
IL MERCATO DEL LAVORO RIMANE TROPPO FORTE
“L'inflazione sta diminuendo più rapidamente del previsto con il tasso core PCE, l’indicatore statunitense che misura l'aumento medio dei prezzi per i consumi personali interni, si è attestato al 3,5% in ottobre contro il 3,7% previsto dalla Fed per il quarto trimestre. In parallelo l'attività economica si sta indebolendo. Tuttavia gli ultimi dati sull'occupazione hanno evidenziato che il mercato del lavoro rimane troppo forte per i circa 125 punti base (bps) di allentamento previsti dai mercati per il prossimo anno.
GENERALI INVESTMENTS SI ASPETTA TAGLI PER 100 PUNTI BASE
“A questo proposito, ci aspettiamo 100 bps di tagli, con una previsione di crescita inferiore al consenso” fa sapere Paolo Zanghieri, senior economist di Generali Investments, secondo il quale l'impegno a non tagliare a breve da parte della banca centrale statunitense sarà difficile da comunicare, dal momento che le eventuali minacce di un nuovo rialzo dei tassi risultano in contrasto con gli sviluppi dei dati macroeconomici.
PROIEZIONI ECONOMICHE A BREVE TERMINE LEGGERMENTE RIDIMENSIONATE
“E’ possibile che le proiezioni economiche a breve termine siano leggermente ridimensionate, senza tuttavia determinare una forte revisione al ribasso del percorso del tasso di policy. È importante notare che potremmo assistere a una revisione al rialzo della stima di lungo periodo/neutrale del tasso di policy appropriato” spiega Zanghieri.
IL TASSO NEUTRALE
Il riferimento del manager è al fatto che, sebbene l’attuale stima mediana del tasso neutrale (il tasso al quale la politica monetaria non stimola né limita la crescita economica) si attesti al 2,5%, Powell abbia accennato che potrebbe in realtà essere aumentato: ciò potrebbe spiegare in parte la resistenza dell'economia al forte aumento dei costi di finanziamento.
ARGINARE IL CALO DEI RENDIMENTI OBBLIGAZIONARI DELLE ULTIME SETTIMANE
“Il tasso neutrale è importante per determinare i prezzi delle obbligazioni e una revisione al rialzo potrebbe contribuire ad arginare il calo dei rendimenti nel reddito fisso registrato nelle ultime settimane che, allentando le condizioni finanziarie, rischia di annullare in parte gli effetti del rialzo dei tassi” conclude il senior economist di Generali Investments.