Il rally

La Financière de l’Échiquier: è iniziato il Natale dei mercati

Un vero e proprio party per gli investitori che stanno beneficiando dell'atteggiamento molto accomodante manifestato dalla Fed nell'ultima riunione

di Annalisa Lospinuso 19 Dicembre 2023 15:01

financialounge -  BCE economia FED La Financière de l'Echiquier Olivier De Berranger politica monetaria
È iniziato il periodo festivo in tutto il mondo. E i mercati non sono da meno. Lo scorso 13 dicembre, quando la Federal Reserve statunitense ha dichiarato che l’inasprimento monetario è con molta probabilità giunto al termine, si è innescato un vero e proprio party sugli schermi degli investitori. In particolar mondo, il tono usato dal governato della Fed, Jerome Powell, è stato è stato molto accomodante evidenziando la particolare attenzione prestata dal Comitato ai rischi inerenti i tassi elevati in modo persistente per un periodo prolungato. Sulla scia delle notizie confortanti della Fed, gli investitori si aspettavano una risposta simile da parte della Banca centrale europea, ma il tono è stato meno accomodante.

IL PERCORSO DI RIDUZIONE DEI TASSI


Sono stati dissipati i timori di quanti ritenevano che, di fronte al recente allentamento dei tassi sui mercati, la banca centrale statunitense avrebbe potuto adottare un atteggiamento ancora restrittivo per paura di essere battuta sul tempo. “Il mercato è stato anche rassicurato dall’aggiornamento dei Dot Plot – Olivier de Berranger, deputy ceo e cio di La Financière de l’Échiquier – che prevede, complessivamente, una riduzione dei tassi di riferimento di 75 punti base nel 2024 e di 175 punti base entro la fine del 2025, vale a dire 25 punti base in più rispetto alle previsioni del settembre scorso”.

LE PROSPETTIVE ECONOMICHE


Riviste al ribasso anche le proiezioni sull'inflazione core, al 3,2% per il 2023 e al 2,4% per il 2024, rispetto al 3,7% e al 2,6% rispettivamente di settembre, grazie agli sforzi messi in atto dalla banca centrale Usa. Le proiezioni di crescita, invece, pur essendo state ritoccate in giù per il 2024, rimangono chiaramente positive.

L'ATTEGGIAMENTO DELLA BCE


Per quanto riguarda l’Europa, invece, nonostante l’indebolimento delle aspettative di crescita (0,8% previsto per il 2024 contro l’1% dello scorso settembre), la Germania prossima alla recessione e le previsioni di inflazione che parlano di un indebolimento, la presidente della Bce ha dichiarato che il Comitato non aveva intavolato il minimo dibattito sul taglio dei tassi. A differenza della Fed l’occupazione (e di conseguenza la crescita) non fanno parte del mandato della Bce e, quindi, necessità di reagire nei confronti dell’attività economica è minore. “Un eventuale ritardo europeo nell’allentamento delle condizioni monetarie – ha concluso – Olivier de Berranger, deputy ceo e cio di La Financière de l’Échiquier – se dovesse concretizzarsi nei prossimi mesi, costituirebbe a nostro avviso un grave errore di politica monetaria. Il divario di crescita con gli Stati Uniti si amplierebbe ulteriormente. Una prospettiva che rischierebbe di turbare l’inizio del clima festoso negli Stati Uniti”.

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