Economia e politica

Caos Trump negli Usa: se potrà candidarsi, per LGIM vittoria difficile ma non impossibile

Una sentenza della Corte Suprema del Colorado esclude Donald Trump dalle primarie statunitensi. In attesa di capire che cosa accadrà realmente e se quindi potrà candidarsi o meno, Matthew Rodger, Assistant Economist di LGIM, analizza i possibili scenari

di Redazione 20 Dicembre 2023 11:13

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Ormai da qualche anno la politica degli Stati Uniti è andata sempre più polarizzandosi, creando una spaccatura tra repubblicani e democratici che non è mai stata così profonda e rendendo sempre più difficili gli accordi bipartisan. Il prossimo anno questa situazione potrebbe ingigantirsi ancora se alle elezioni si presenterà per la terza volta Donald Trump. La sua nomina a dire il vero è messa in pericolo da una clamorosa sentenza della Corte Suprema del Colorado secondo la quale il nome del Tycoon non potrà comparire sulla scheda elettorale perché il 6 gennaio 2021 ha partecipato all'insurrezione contro il Campidoglio. Aveva infatti incoraggiato i suoi sostenitori a manifestare contro il Congresso che doveva ratificare la vittoria di Joe Biden. Trump ha già annunciato ricorso alla Corte Suprema Federale, sicuro di potersi ricandidare. Se così fosse, il prossimo anno potrebbe figurarsi un nuovo scontro tra lui e Joe Biden. Questo ha portato numerosi investitori a chiedersi, in primis, quali sono gli eventi che potrebbero favorire un ritorno al potere di Trump e, a seguire, quali sarebbero i punti principali di una sua nuova amministrazione.

"VITTORIA DI TRUMP DIFFICILE"


Secondo Matthew Rodger, Assistant Economist di LGIM, “gli eventi che hanno seguito la sconfitta di Trump (in special modo proprio la marcia sul Campidoglio del 6 gennaio 2021) e il fatto che la sua popolarità risulti ancora piuttosto bassa nei sondaggi nazionali, rendono difficile una sua vittoria; ma non impossibile”. In particolare, per Rodgers sono tre i fattori su cui potrebbe fare leva per accrescere le sue chance.

TRUMP E L'ECONOMIA


Il primo è l’economia: “E’ ormai opinione diffusa che gli Usa entreranno in recessione nel 2024 - sostiene l’economista di LGIM - e che i consumatori potrebbero dover affrontare le difficoltà derivanti da questa e da un’inflazione ancora alta; Trump potrebbe quindi ricordare all’elettorato di come le prospettive di questi ultimi fossero migliori sotto la sua presidenza”.

"BIDEN TROPPO ANZIANO"


Il secondo riguarda l’età avanzata dell’attuale presidente, che ne ha zavorrato i consensi, come dimostrato da un recente sondaggio in cui tre quarti degli intervistati hanno affermato che Joe Biden non ha e non ha mai avuto la verve e l’energia adeguati a ricoprire il suo ruolo. “Poco importa se Donald Trump ha solo 4 anni in meno - spiega Rodgers - solo il 47% lo ritiene troppo anziano; nei confronti di Biden, si raggiunge il 77%”.

IL SISTEMA ELETTORALE


Il terzo e ultimo fattore è il sistema elettorale nazionale: “I singoli Stati hanno un peso fondamentale nell’elezione del presidente e favorirebbe il repubblicano - analizza Matthew Rodger - Infatti, i democratici hanno la vittoria praticamente assicurata in roccaforti come la California o New York, ma gli avversari risultano in vantaggio in numerosi stati in bilico; ciò significa che il partito dell’asinello avrà bisogno di una grande fetta del voto nazionale per vincere”.

CON TRUMP FOCUS SUL COMMERCIO


Ma nel caso in cui Trump riuscisse effettivamente a trionfare, diventando il 47esimo presidente degli Stati Uniti d’America, che cosa ci si dovrebbe aspettare dalla sua amministrazione? Secondo gli analisti di LGIM, il nuovo governo si concentrerebbe principalmente su tre punti. Il primo è il commercio, con la prosecuzione degli embarghi (contro la Cina e non solo) che hanno caratterizzato il suo primo mandato e con nuovi dazi e restrizioni mirate a garantire accordi favorevoli su altre aree chiave per la nazione, come il controllo dell’immigrazione o la spesa militare.

IL TAGLIO DELLE TASSE


Il secondo è la politica fiscale, che per LGIM potrebbe diventare ancora più favorevole: “Basta pensare al taglio delle tasse del 2017 - spiega Matthew Rodger - che potrebbe diventare permanente o ai sussidi per le imprese che devono competere con la concorrenza straniera. Sebbene queste misure potrebbero essere sovvenzionate con il taglio di importanti provvedimenti come l’IRA (Inflation Reduction Act), sembra che il 2024 porterà solo candidati invisi a chi predica il rigore fiscale”.

PIÙ POTERE ALL'ESECUTIVO?


Infine, secondo gli analisti di LGIM, Trump potrebbe voler rafforzare il potere decisionale dell’esecutivo, rendendo più semplice il licenziamento di funzionari ed accrescendo le competenze delle agenzie governative (come l’ufficio immigrazione) per far rispettare alcune leggi controverse.

INCERTEZZA SUI MERCATI


Dal punto di vista degli investitori, un ritorno di Trump genererebbe un mix di ricordi belli e brutti. “Se da un lato i pacchetti fiscali emanati sotto la sua presidenza hanno generato solidi ricavi per l’azionario statunitense - analizza l’economista di LGIM - dall’altro, il suo incessante commentare la politica estera e le azioni della Federal Reserve hanno creato un clima di volatilità persistente”.

L'INCOGNITA GUERRA


Bisogna però considerare che le circostanze in cui questa rielezione avverrebbe sono molto diverse rispetto a quelle del primo mandato: oggi l’inflazione è in cima alle preoccupazioni della Fed e i mercati potrebbero reagire molto male a nuovi stimoli che impedirebbero a questa di convergere verso il target prefissato. “L’ultimo aspetto essenziale da considerare è la guerra - aggiunge Matthew Rodger - Trump si ritroverebbe sicuramente a gestire il conflitto tra Russia e Ucraina, tra Israele e Hamas e le tensioni crescenti tra Cina e Taiwan, e il “trattamento Trump” messo in pratica nel primo mandato stavolta potrebbe portare più danni che benefici”.

SCENARI ANCORA APERTI


In conclusione, secondo gli analisti LGIM ad oggi e al netto della sentenza della Corte Suprema del Colorado, Donald Trump sembra piuttosto lontano dalla Casa Bianca, ma manca ancora quasi un anno alle elezioni e bisognerà anche capire come evolverà la questione giudiziaria, dopo il ricorso che il Tycoon ha annunciato di voler presentare alla Corte Suprema Federale. Pertanto, sono ancora moltissimi gli scenari che possono verificarsi. Alla luce di questo, comunque, da LGIM spiegano di "non poter non scontare anche la rielezione dell’ex presidente tra le alternative, con tutto ciò che questa comporterebbe”.

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