L'apertura dei mercati
Riforma del Patto di stabilità, Francia e Germania annunciano di aver trovato un accordo
A poche ore dall’Ecofin, i ministri delle Finanze dei due Paesi hanno fatto sapere di aver trovato un’intesa per la revisione del regolamento sul bilancio Ue. Inflazione in calo dello 0,2% a novembre nel Regno Unito
di Antonio Cardarelli 20 Dicembre 2023 09:11
Avvio in cauto rialzo per le Borse europee. A Milano Tim in evidenza sul Ftse Mib, con l’indice principale che ha aperto a +0,1%. Leggermente in positivo anche Francoforte e Parigi, bene Londra dove il Ftse 100 guadagna l’1,5% dopo il dato sull’inflazione.
Oggi occhi puntati sull’Ecofin straordinario che si terrà in videoconferenza con i ministri dell’Economia dei Paesi Ue. Francia e Germania hanno anticipato di aver trovato un accordo sulla riforma del Patto di stabilità e crescita. Accordo che avrebbe coinvolto anche l’Italia, anche se al momento da Palazzo Chigi sono arrivati commenti prudenti. Senza un’intesa in questa riunione, il rischio di tornare alla rigidità delle regole di bilancio pre-pandemia è molto elevato.
Banche centrali ancora in primo piano sui mercati, grazie alle attese di un taglio dei tassi di interesse. Secondo il Cme FedWatch Tool ora c'è il 65,9% di possibilità che la Federal Reserve tagli i tassi di 25 punti base già a marzo e considerano possibile (2,2%) un taglio totale, nel 2024, di 2 punti percentuali. Come noto, la scorsa settimana il presidente della Fed Jerome Powell ha detto che il taglio dei tassi "comincia a essere in vista ed è ora un argomento di discussione". Lo stesso Powell ha spiegato che, a causa delle condizioni economiche eccezionali generate dalla pandemia, per la prima volta nella storia la Fed è riuscita a far calare l’inflazione senza causare una recessione. Negli Usa, inoltre, da monitorare la vicenda elettorale dopo l’esclusione di Trump dalle primarie in Colorado decisa dalla Corte Suprema dello Stato.
Inflazione osservata speciale anche in Europa, dove ieri ha registrato un nuovo rallentamento, e nel Regno Unito. Qui i prezzi al consumo sono scesi oltre le previsioni e, su base mensile, hanno registrato addirittura il segno meno, con un calo dello 0,2% a novembre rispetto al mese precedente contro attese di un rialzo dello 0,1%. Su base annuale i prezzi sono saliti del 3,9% contro attese pari a +4,6%. Restando in tema dati, in Germania i prezzi alla produzione a novembre sono calati dello 0,5% su base mensile e del 7,9% a livello annuale. Sempre in Germania migliora la fiducia dei consumatori: secondo il barometro Gfk relativo al mese di gennaio l'indicatore è salito a -25,1 punti, migliorando di 2,5 punti rispetto a dicembre quando si era attestato a -27,6. Si tratta del secondo incremento consecutivo.
Sui listini asiatici la Borsa di Tokyo ha chiuso le contrattazioni con un rialzo dell'1,37% nell'indice Nikkei a 33675,94 punti. In due sessioni il listino giapponese ha recuperato il 2,8% complessivo rivedendo i massimi da giugno dopo che la Bank of Japan ha mantenuto invariata la sua politica monetaria espansiva con ricadute sullo yen. In Cina Shanghai in rosso dopo la decisione della banca centrale cinese di mantenere invariati i tassi sui prestiti. A poco dalla chiusura la Borsa di Hong Kong guadagna lo 0,5%.
Sul valutario, l'euro guarda ancora a quota 1,1 dollari. Torna a correre il prezzo del gas naturale, dopo il tonfo della vigilia, a 34,2 euro al megawattora (+5%) mentre le tensioni nel Mar Rosso continuano a spingere i prezzi del petrolio, con il Brent febbraio in lieve rialzo a 79,35 dollari al barile (+0,15%) e il Wti di pari scadenza a 74,11 dollari (+0,23%).
IL GIORNO DELL’ECOFIN
Oggi occhi puntati sull’Ecofin straordinario che si terrà in videoconferenza con i ministri dell’Economia dei Paesi Ue. Francia e Germania hanno anticipato di aver trovato un accordo sulla riforma del Patto di stabilità e crescita. Accordo che avrebbe coinvolto anche l’Italia, anche se al momento da Palazzo Chigi sono arrivati commenti prudenti. Senza un’intesa in questa riunione, il rischio di tornare alla rigidità delle regole di bilancio pre-pandemia è molto elevato.
ATTESE SULLA FED
Banche centrali ancora in primo piano sui mercati, grazie alle attese di un taglio dei tassi di interesse. Secondo il Cme FedWatch Tool ora c'è il 65,9% di possibilità che la Federal Reserve tagli i tassi di 25 punti base già a marzo e considerano possibile (2,2%) un taglio totale, nel 2024, di 2 punti percentuali. Come noto, la scorsa settimana il presidente della Fed Jerome Powell ha detto che il taglio dei tassi "comincia a essere in vista ed è ora un argomento di discussione". Lo stesso Powell ha spiegato che, a causa delle condizioni economiche eccezionali generate dalla pandemia, per la prima volta nella storia la Fed è riuscita a far calare l’inflazione senza causare una recessione. Negli Usa, inoltre, da monitorare la vicenda elettorale dopo l’esclusione di Trump dalle primarie in Colorado decisa dalla Corte Suprema dello Stato.
INFLAZIONE IN CALO NEL REGNO UNITO
Inflazione osservata speciale anche in Europa, dove ieri ha registrato un nuovo rallentamento, e nel Regno Unito. Qui i prezzi al consumo sono scesi oltre le previsioni e, su base mensile, hanno registrato addirittura il segno meno, con un calo dello 0,2% a novembre rispetto al mese precedente contro attese di un rialzo dello 0,1%. Su base annuale i prezzi sono saliti del 3,9% contro attese pari a +4,6%. Restando in tema dati, in Germania i prezzi alla produzione a novembre sono calati dello 0,5% su base mensile e del 7,9% a livello annuale. Sempre in Germania migliora la fiducia dei consumatori: secondo il barometro Gfk relativo al mese di gennaio l'indicatore è salito a -25,1 punti, migliorando di 2,5 punti rispetto a dicembre quando si era attestato a -27,6. Si tratta del secondo incremento consecutivo.
TOKYO ANCORA IN RIALZO
Sui listini asiatici la Borsa di Tokyo ha chiuso le contrattazioni con un rialzo dell'1,37% nell'indice Nikkei a 33675,94 punti. In due sessioni il listino giapponese ha recuperato il 2,8% complessivo rivedendo i massimi da giugno dopo che la Bank of Japan ha mantenuto invariata la sua politica monetaria espansiva con ricadute sullo yen. In Cina Shanghai in rosso dopo la decisione della banca centrale cinese di mantenere invariati i tassi sui prestiti. A poco dalla chiusura la Borsa di Hong Kong guadagna lo 0,5%.
SALE IL PETROLIO
Sul valutario, l'euro guarda ancora a quota 1,1 dollari. Torna a correre il prezzo del gas naturale, dopo il tonfo della vigilia, a 34,2 euro al megawattora (+5%) mentre le tensioni nel Mar Rosso continuano a spingere i prezzi del petrolio, con il Brent febbraio in lieve rialzo a 79,35 dollari al barile (+0,15%) e il Wti di pari scadenza a 74,11 dollari (+0,23%).
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