La view
Generali Insurance AM: analisi e prospettive sui mercati azionari e obbligazionari
Gli esperti di Generali Insurance Asset Management prevedono un incremento della volatilità nell’azionario e un ritorno dell’appetito per i bond da tempo inibiti dalla volatilità dei tassi e dall’attenzione vigile delle banche centrali
di Leo Campagna 28 Dicembre 2023 07:55
Le aspettative iniziali per il 2023 di gran parte degli investitori sono state scompaginate da un intreccio di eventi che, nel complesso, ha premiato chi ha mantenuto un’esposizione al rischio. Nell’azionario, dopo un inizio d’anno trainato dall’area Euro e dai settori auto, costruzioni e banche, a marzo la crisi di tre banche regionali USA, schiacciate da una fuga di depositi e da un rapido deterioramento dei requisiti patrimoniali, ha trascinato al ribasso tutti i listini globali, facendo perdere fino quasi 20% a quelli del settore bancario Europeo.
Grazie al tempestivo intervento della Federal Reserve statunitense e delle altre Banche Centrali, tramite mirati interventi di sostegno alla liquidità del sistema, e anche grazie ai solidi risultati reddituali e patrimoniali presentati da gran parte del settore durante i mesi di aprile e maggio, la situazione si è normalizzata in poche settimane”, fa sapere Luca Finà, Head of Equity di Generali Insurance Asset Management.
Nel secondo trimestre, invece, i protagonisti assoluti sono stati i “Magnifici 7” (Meta, Amazon, Apple, Microsoft, Alphabet, Tesla e Nvidia) che hanno capitalizzato al massimo l’exploit dell’Intelligenza Artificiale Generativa, con i suoi impatti nell’economia, sui possibili beneficiari e sui business models più a rischio. Nei mesi estivi, a causa di un rialzo dei tassi di interesse e da una stagionalità aziendale positiva che stava terminando, i mercati globali hanno nuovamente invertito la tendenza e iniziato a scendere fino alla fine di ottobre.
“Non appena i dati sull’inflazione hanno evidenziato un carovita sotto controllo e, in parallelo, le banche centrali hanno concesso un atteggiamento apparentemente meno restrittivo e gli investitori hanno percepito un futuro meno insidioso circa l’andamento dei tassi di interesse” riferisce Finà. Il nuovo contesto positivo ha fatto scattare un rally sia delle obbligazioni che delle azioni, trascinando i mercati sui massimi dell’anno e facendo segnare all’indice Italiano la migliore performance fra i paesi sviluppati. “Alla luce dei livelli di partenza degli indici, delle valutazioni, della bassa volatilità e delle aspettative di crescita degli utili, secondo Finà, sarà difficile per il 2024 replicare i risultati ottenuti nel 2023.
Al momento, prevale la convinzione che possa continuare la tendenza al ribasso dell’inflazione e dei tassi di interesse, con economie deboli ma in leggera crescita e utili in rialzo fra il 6% e il 12% a seconda delle diverse aree geografiche sviluppate. “Si tratta di un “mix” macroeconomico che, guardando al passato, difficilmente potrà svilupparsi esattamente in questa forma. Oltretutto non aiuta certo l’attuale contesto geopolitico mentre circa la metà della popolazione mondiale sarà chiamata ad incerte elezioni: ingredienti che determineranno un incremento della volatilità”, conclude Head of Equity di Generali Insurance Asset Management.
Il suo collega, Sebastiano Chiodino, Head of Fixed Income, Generali Insurance Asset Management, ammette che il 2023 l’obbligazionario ha restituito una stringa di ritorni positivi in tutti i suoi diversi segmenti, ma in un contesto di estrema volatilità. “Pur in uno scenario con oscillazioni violente, fra tassi reali statunitensi tornati sui massimi pre Grande Crisi Finanziaria e condizioni finanziarie sempre più restrittive, ha colpito la resilienza dei comparti più rischiosi del credito societario” sottolinea Chiodino.
L’high yield, chiude il 2023 con un ritorno positivo di oltre il 12% che quasi azzera le perdite del 2022 con un bilancio annuale ben oltre le aspettative della vigilia. “Nonostante gli impatti causati dai bruschi episodi idiosincratici, dalla crisi di Silicon Valley Bank a quella di Credit Suisse, il credito ha saputo assorbire l’urto evitando che sfociassero in crisi di valenza e dimensione sistemica. Nell’ultima parte dell’anno, invece, la tanto attesa virata dovish delle politiche monetarie, ha risvegliato appetiti per i bond da tempo inibiti dalla volatilità dei tassi e dall’attenzione vigile delle banche centrali” conclude l’Head of Fixed Income, Generali Insurance Asset Management.
IL TEMPESTIVO INTERVENTO DELLA FED
Grazie al tempestivo intervento della Federal Reserve statunitense e delle altre Banche Centrali, tramite mirati interventi di sostegno alla liquidità del sistema, e anche grazie ai solidi risultati reddituali e patrimoniali presentati da gran parte del settore durante i mesi di aprile e maggio, la situazione si è normalizzata in poche settimane”, fa sapere Luca Finà, Head of Equity di Generali Insurance Asset Management.
I MAGNIFICI 7
Nel secondo trimestre, invece, i protagonisti assoluti sono stati i “Magnifici 7” (Meta, Amazon, Apple, Microsoft, Alphabet, Tesla e Nvidia) che hanno capitalizzato al massimo l’exploit dell’Intelligenza Artificiale Generativa, con i suoi impatti nell’economia, sui possibili beneficiari e sui business models più a rischio. Nei mesi estivi, a causa di un rialzo dei tassi di interesse e da una stagionalità aziendale positiva che stava terminando, i mercati globali hanno nuovamente invertito la tendenza e iniziato a scendere fino alla fine di ottobre.
IL RALLY DELLE OBBLIGAZIONI E DELLE AZIONI
“Non appena i dati sull’inflazione hanno evidenziato un carovita sotto controllo e, in parallelo, le banche centrali hanno concesso un atteggiamento apparentemente meno restrittivo e gli investitori hanno percepito un futuro meno insidioso circa l’andamento dei tassi di interesse” riferisce Finà. Il nuovo contesto positivo ha fatto scattare un rally sia delle obbligazioni che delle azioni, trascinando i mercati sui massimi dell’anno e facendo segnare all’indice Italiano la migliore performance fra i paesi sviluppati. “Alla luce dei livelli di partenza degli indici, delle valutazioni, della bassa volatilità e delle aspettative di crescita degli utili, secondo Finà, sarà difficile per il 2024 replicare i risultati ottenuti nel 2023.
MIX MACROECONOMICO E CONTESTO GEOPOLITICO
Al momento, prevale la convinzione che possa continuare la tendenza al ribasso dell’inflazione e dei tassi di interesse, con economie deboli ma in leggera crescita e utili in rialzo fra il 6% e il 12% a seconda delle diverse aree geografiche sviluppate. “Si tratta di un “mix” macroeconomico che, guardando al passato, difficilmente potrà svilupparsi esattamente in questa forma. Oltretutto non aiuta certo l’attuale contesto geopolitico mentre circa la metà della popolazione mondiale sarà chiamata ad incerte elezioni: ingredienti che determineranno un incremento della volatilità”, conclude Head of Equity di Generali Insurance Asset Management.
UNA STRINGA DI RISULTATI POSITIVI IN TUTTI I SEGMENTI OBBLIGAZIONARI
Il suo collega, Sebastiano Chiodino, Head of Fixed Income, Generali Insurance Asset Management, ammette che il 2023 l’obbligazionario ha restituito una stringa di ritorni positivi in tutti i suoi diversi segmenti, ma in un contesto di estrema volatilità. “Pur in uno scenario con oscillazioni violente, fra tassi reali statunitensi tornati sui massimi pre Grande Crisi Finanziaria e condizioni finanziarie sempre più restrittive, ha colpito la resilienza dei comparti più rischiosi del credito societario” sottolinea Chiodino.
SI È RISVEGLIATO L’APPETITO PER I BOND
L’high yield, chiude il 2023 con un ritorno positivo di oltre il 12% che quasi azzera le perdite del 2022 con un bilancio annuale ben oltre le aspettative della vigilia. “Nonostante gli impatti causati dai bruschi episodi idiosincratici, dalla crisi di Silicon Valley Bank a quella di Credit Suisse, il credito ha saputo assorbire l’urto evitando che sfociassero in crisi di valenza e dimensione sistemica. Nell’ultima parte dell’anno, invece, la tanto attesa virata dovish delle politiche monetarie, ha risvegliato appetiti per i bond da tempo inibiti dalla volatilità dei tassi e dall’attenzione vigile delle banche centrali” conclude l’Head of Fixed Income, Generali Insurance Asset Management.