La prospettiva
Rally dei mercati, quante buone notizie del 2024 sono già prezzate?
Le previsioni per l’anno appena chiuso sono state smentite dal potente rally degli ultimi due mesi sull’attesa di rientro dell’inflazione e tagli dei tassi, quelle per il 2024 sono disperse e contrastate
di Stefano Caratelli 3 Gennaio 2024 08:54
A fine 2022 le previsioni per i mercati a fine anno erano poco entusiasmanti e puntavano in media a un risultato sostanzialmente piatto per Wall Street, con l'indice S&P 500 schiacciato sui 4.000 punti, poco mosso rispetto alla partenza. Fino agli ultimi giorni di ottobre, dopo una serie di alti e bassi, legati soprattutto alle oscillazioni delle aspettative sulle mosse delle banche centrali, sembrava che ci avessero abbastanza azzeccato. Poi è partito un rally potente alimentato dalla caduta verticale dei rendimenti dei T-bond americani che ha riportato gli indici azionari ai massimi di sempre. Per lo stesso S&P 500 vuol dire area 4.800 punti. La situazione è visualizzata nel grafico qui sotto, ripreso dal NY Times.
Per l’anno appena iniziato le previsioni di dieci grandi case globali variano ampiamente, dai 4.200 punti dei più pessimisti ai 5.100 degli ottimisti. La media è a 4.802 punti, appena sopra la chiusura dell’ultima seduta del 2023, e sembra puntare alla convinzione che le buone notizie attese quest’anno siano state sostanzialmente già prezzate. I dati raccolti da FactSet su una base più ampia registrano una mediana di previsioni per fine anno a 5.068 punti, che implica un guadagno annualizzato del 6% circa.
Le buone notizie che potrebbero essere in parte già prezzate vanno sotto l’ombrello di un soft landing. Atterraggio morbido dunque senza recessione delle economie, condito da una Fed che taglia i tassi a più riprese con la Bce al seguito. Utili aziendali in buona tenuta e grandi temi secolari sempre da cavalcare, a cominciare dalla diffusione dell’Intelligenza Artificiale in tutti i settori. Il tutto supportato dall’esperienza di un 2023 che ha visto i mercati scrollarsi di dosso con una certa agilità le crisi bancarie americane e le turbolenze geopolitiche, dalla guerra infinita in Ucraina al Medio Oriente in ebollizione, in uno scenario che vede le autocrazie sfidare apertamente l’Occidente.
La cautela dei pessimisti è alimentata dal timore che l’inflazione possa rialzare la testa, magari a causa di nuovi shock energetici o da pressioni salariali sottostimate, costringendo le banche centrali a tornare a rialzare i tassi, facendo di nuovo impennare i rendimenti a lunga scadenza. Il tutto in un contesto geopolitico globale sempre incerto, con oltre 50 paesi che vanno a votare nel 2024, dagli USA all’Europa senza dimenticare Taiwan. Gli ottimisti citano invece uno scenario di utili forti supportati dalla caduta dell’inflazione accompagnata da una serie di tagli dei tassi della Fed e dal travaso all’azionario dei capitali parcheggiati sui fondi monetari.
Dalla politica alle tensioni più o meno armate in giro per il mondo, ad economia, inflazione e tassi, sono molte le domande che attendono risposta nel 2024. Il FT a fine anno ne ha elencate una ventina: quattro riguardano politica ed elezioni, tre le crisi e le tensioni geopolitiche, ben sette economie, tassi e mercati, tre il riscaldamento globale, il resto cose che hanno fatto notizia nel 2023, dal fenomeno Taylor Swift all’onnipresente Musk. Magari quella che segnerà l’anno appena iniziato non è nell’elenco, come è stato per il Covid, l’attacco russo all’Ucraina e quello di Hamas contro Israele.
Forse è meglio lasciare agli oroscopi la lettura del futuro e restare ancorati alle decisioni di investimento di lungo termine che hanno ripagato negli anni e continuano a farlo anche in un mondo che continua a produrre shock e sorprese, anche positive, come nella parte finale dell’anno appena finito. Solo per la cronaca, il guru vedico Daivajna KN Somayaji vede un ottimo 2024 per economie e investitori.
OTTIMISMO SUPPORTATO DA ATTESA PER UN SOFT LANDING
Per l’anno appena iniziato le previsioni di dieci grandi case globali variano ampiamente, dai 4.200 punti dei più pessimisti ai 5.100 degli ottimisti. La media è a 4.802 punti, appena sopra la chiusura dell’ultima seduta del 2023, e sembra puntare alla convinzione che le buone notizie attese quest’anno siano state sostanzialmente già prezzate. I dati raccolti da FactSet su una base più ampia registrano una mediana di previsioni per fine anno a 5.068 punti, che implica un guadagno annualizzato del 6% circa.
SEMPRE DA CAVALCARE L’ONDA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Le buone notizie che potrebbero essere in parte già prezzate vanno sotto l’ombrello di un soft landing. Atterraggio morbido dunque senza recessione delle economie, condito da una Fed che taglia i tassi a più riprese con la Bce al seguito. Utili aziendali in buona tenuta e grandi temi secolari sempre da cavalcare, a cominciare dalla diffusione dell’Intelligenza Artificiale in tutti i settori. Il tutto supportato dall’esperienza di un 2023 che ha visto i mercati scrollarsi di dosso con una certa agilità le crisi bancarie americane e le turbolenze geopolitiche, dalla guerra infinita in Ucraina al Medio Oriente in ebollizione, in uno scenario che vede le autocrazie sfidare apertamente l’Occidente.
PESSIMISTI E OTTIMISTI
La cautela dei pessimisti è alimentata dal timore che l’inflazione possa rialzare la testa, magari a causa di nuovi shock energetici o da pressioni salariali sottostimate, costringendo le banche centrali a tornare a rialzare i tassi, facendo di nuovo impennare i rendimenti a lunga scadenza. Il tutto in un contesto geopolitico globale sempre incerto, con oltre 50 paesi che vanno a votare nel 2024, dagli USA all’Europa senza dimenticare Taiwan. Gli ottimisti citano invece uno scenario di utili forti supportati dalla caduta dell’inflazione accompagnata da una serie di tagli dei tassi della Fed e dal travaso all’azionario dei capitali parcheggiati sui fondi monetari.
LE DOMANDE CHE ASPETTANO RISPOSTA NEL 2024
Dalla politica alle tensioni più o meno armate in giro per il mondo, ad economia, inflazione e tassi, sono molte le domande che attendono risposta nel 2024. Il FT a fine anno ne ha elencate una ventina: quattro riguardano politica ed elezioni, tre le crisi e le tensioni geopolitiche, ben sette economie, tassi e mercati, tre il riscaldamento globale, il resto cose che hanno fatto notizia nel 2023, dal fenomeno Taylor Swift all’onnipresente Musk. Magari quella che segnerà l’anno appena iniziato non è nell’elenco, come è stato per il Covid, l’attacco russo all’Ucraina e quello di Hamas contro Israele.
BOTTOM LINE
Forse è meglio lasciare agli oroscopi la lettura del futuro e restare ancorati alle decisioni di investimento di lungo termine che hanno ripagato negli anni e continuano a farlo anche in un mondo che continua a produrre shock e sorprese, anche positive, come nella parte finale dell’anno appena finito. Solo per la cronaca, il guru vedico Daivajna KN Somayaji vede un ottimo 2024 per economie e investitori.
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