Videogiochi: la Cina fa marcia indietro sul blocco dopo il crollo da 80 miliardi di dollari

Ormai sempre meno persone li chiamano “giochini”, e notizie come questa dimostrano quanto i videogame giochino un ruolo di crescente importanza a livello non solo economico ma anche politico. Le azioni del settore videoludico cinese sono infatti aumentate nelle ultime ore, sovraperformando rispetto a un mercato generale più debole, in seguito alla notizia diffusa da Reuters della rimozione di un funzionario locale incaricato della regolamentazione dei videogiochi.

ECCESSO DI ZELO

L'Indice cinese CSI Anime Comic Game ha infatti registrato un aumento fino al 3,1% nelle prime ore di contrattazione, in netta controtendenza rispetto a una diminuzione dello 0,3% del mercato generale. Le ragioni? Secondo quanto riferito da cinque fonti a conoscenza della vicenda, la Cina avrebbe allontanato tale Feng Shixin dalla sua posizione capo dell'unità editoriale del Dipartimento di Pubblicità del Partito Comunista. Tale dipartimento sovrintende l'Amministrazione Nazionale per la Stampa e la Pubblicazione (NPPA), che a sua volta regola l'ampio settore dei videogiochi in Cina. Feng Shixin aveva proposto delle misure volte a limitare la spesa e l'utilizzo di premi che incoraggiano l'uso dei videogiochi, scatenando timori di una nuova e severa repressione del settore da parte del governo cinese, peraltro non nuovo a queste iniziative.

ALLONTANAMENTO RIPARATORE

I timori si sono tradotti in una riduzione di quasi 80 miliardi di dollari del valore azionario di Tencent e NetEase, le due più grandi aziende di gaming in Cina. Per ridare fiducia al mercato, dunque, la soluzione ritenuta ideale è stata ritenuta l’allontanamento di Feng Shixin. “La rimozione del funzionario mira a mostrare al pubblico la buona volontà della Cina e l’intenzione di mantenere la fiducia sotto ogni punto di vista”, ha dichiarato Rukim Kuang, fondatore di Lens Consulting di Pechino. “Si prevede che la bozza di regolamento dei videogiochi non sarà implementata nel breve termine”.

Successivamente a questo provvedimento, le azioni di Tencent hanno registrato un aumento di circa lo 0,5% e quelle di NetEase dell'1,5%, mentre l'indice Hang Seng (.HSI) ha subito un calo di oltre l'1%.