Il punto

UBS WM indica come orientarsi sui mercati in questo inizio d’anno

Anche dopo il recente recupero l’obbligazionario continua a offrire una finestra da sfruttare, avendo cura di assicurarsi rendimenti duraturi con scadenze medio-lunghe e di limitare la liquidità alle effettive necessità

di Leo Campagna 8 Gennaio 2024 16:53

financialounge -  Matteo Ramenghi mercati Ubs WM Italy
Il bilancio dell’intero 2023 delle Borse ha chiuso ampiamente in positivo, con l’indice azionario globale (MSCI All Country World Index) a +22%, grazie allo sprint degli ultimi due mesi, trainato dalle azioni americane (+26%, di cui oltre la metà generati da fine ottobre in poi). “Queste performance sono state propiziate da diversi fattori tra loro connessi: le aspettative di tagli dei tassi d’interesse, un «atterraggio morbido» dell’economia senza recessione e l’impatto dell’intelligenza artificiale sui titoli tecnologici” fa sapere Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS GWM in Italia.

FORTE CALO DEI RENDIMENTI DEI TREASURY USA DECENNALI


Tra questi fattori, quello relativo alle attese circa la possibile riduzione dei tassi d’interesse ha favorito anche il mercato obbligazionario che ha visto scendere, dal 5% di ottobre al 3,9% di fine anno, il rendimento dei Treasury statunitensi decennali, mentre i loro prezzi (che si muovono in direzione opposta ai rendimenti) hanno accumulato un sensibile rialzo. In parallelo l’obbligazionario europeo ha fatto anche meglio. Tuttavia, se anche per il reddito fisso il rally di fine anno ha comportato una certa soddisfazione per i possessori di bond, l’aumento delle valutazioni è stato minimo.

IL RUOLO DELLE BANCHE CENTRALI


“Il 2023 del mercato azionario è da ricordare, non è lo stesso per l’obbligazionario, che ha complessivamente deluso le attese” riferisce infatti Ramenghi. Il quale, guardando ai prossimi mesi, prevede fasi molto diverse, guidate dai dati relativi all’inflazione e alle interpretazioni delle dichiarazioni delle banche centrali. “Il loro ruolo è quello di frenare l’entusiasmo dei mercati nei confronti dei tagli dei tassi fino a subito prima di annunciarli", avverte il manager che non esclude neppure la possibilità del fenomeno ‘bad news is good news’, in base al quale i listini salgono a seguito di notizie economiche negative perché queste ultime potrebbero avvicinare politiche monetarie meno restrittive.

SITUAZIONE GEOPOLITICA ESTREMAMENTE TESA


Nel frattempo, resta estremamente tesa la situazione geopolitica. “Pur non immaginando un’escalation né per il conflitto in Medio Oriente né per la guerra in Ucraina, questo rischio rimane, come dimostrato dai recenti attacchi nel Mar Rosso. Stesso discorso per l’accesa rivalità tra Stati Uniti e Cina che lascia aperto il rischio incombente di limitazioni ai flussi di merci e capitali” riferisce il CIO di UBS GWM in Italia. Rischi che, almeno per il momento, non sembrano preoccupare il mercato. Il VIX, il principale indice di volatilità, rimane del 30% al di sotto della sua media storica mentre il prezzo del petrolio, un altro indicatore dei rischi geopolitici, è al di sotto dei livelli del 7 ottobre, data dell’attacco di Hamas contro Israele.

L’ANDAMENTO DEI TITOLI AZIONARI DIPENDERÀ DAGLI UTILI


Alla luce di tutte queste aspettative, Ramenghi ritiene che l’andamento dei titoli azionari dipenderà soprattutto dagli utili. Difficile un ulteriore incremento dei multipli prezzo/utili (p/e), che sono già elevati, soprattutto per quanto riguarda la borsa statunitense. “Dal momento che sono previsti modesti incrementi della redditività aziendale, la selezione avrà un ruolo importante. Da preferire le società con buona redditività e basso indebitamento, oltre ai settori che si difendono meglio nei periodi di bassa crescita, come la tecnologia” specifica il manager.

PREFERENZA AL REDDITO FISSO INVESTMENT GRADE


Secondo il quale il mercato obbligazionario, e in particolare il segmento investment grade, è da preferire grazie a rendimenti reali positivi, al di sopra quindi dell’inflazione. Inoltre, qualora l’economia dovesse sorprendere in negativo e le banche centrali fossero costrette ad accelerare i tagli dei tassi d’interesse, avrebbero anche un potenziale di apprezzamento. “Anche dopo il recupero di fine anno il mercato obbligazionario continua a offrire una finestra da sfruttare che assicura rendimenti duraturi con scadenze medio-lunghe, avendo cura di limitare la liquidità alle effettive necessità” conclude il CIO di UBS GWM in Italia.

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