L'analisi

GAM: forte potenziale nell’azionario emergente, il rischio è restare esclusi

Tim Love, Investment Director responsabile delle strategie azionarie dei Paesi Emergenti, indica i catalizzatori che possono far partire un ciclo positivo simile a quello eccezionale del 2004/2008

di Stefano Caratelli 10 Gennaio 2024 16:08

financialounge -  GAM mercati paesi emregenti Tim Love
L’azionario dei Mercati Emergenti è ancora sottopesato, sottovalutato e poco apprezzato più che negli ultimi dieci anni. Manca un catalizzatore “risk-on” per liberare il potenziale di rendimento e far apprezzare agli investitori il limitato potenziale di ribasso di un’asset class che offre un profilo di rischio e rendimento invidiabile. Mentre i mercati internazionali oscillano tra uno scenario molto positivo e la prospettiva di tassi alti più a lungo, i flussi locali sono in forte aumento in India, Cina e Taiwan, ma con il rischio concreto di non trovarsi pronti quando finalmente ci sarà la svolta per le azioni emergenti.

IL RISCHIO DI RIMANERE ESCLUSI


Lo sottolinea l’Outlook 2024 di GAM sull’Azionario dei Mercati Emergenti, titolato appunto “Il rischio di restare esclusi”, a cura di Tim Love, Investment Director responsabile delle strategie azionarie dei Paesi Emergenti, secondo cui ci sono diversi possibili catalizzatori, tra cui il dollaro e il rendimento dei Treasury al picco, che favorirebbero molto le azioni emergenti, in particolare value. Secondo Love questi mercati si trovano in una situazione rara, presentando punti di ingresso estremamente interessanti, oltre che fattori secolari favorevoli, con ampi dividendi demografici e un Pil pro capite in aumento soprattutto in India.

POTENZIALE DI RIALZO IN DOLLARI


L’Oulook di GAM vede in particolare un buon potenziale di rialzo in dollari e cita fattori ciclici positivi come il Pil e i ricavi aziendali più elevati dei mercati sviluppati, oltre a “prezzi ragionevoli” e buon rendimento, per cui le azioni emergenti sono interessanti per chi investe in valore, crescita e rendimento. L’asset class non somiglia a quella di una volta con pochi paesi Investment Grade. Oggi il debito e il suo costo sono assai inferiori ai Paesi sviluppati. Anche i due Paesi non Investment Grade, Sud Africa e Brasile, hanno valute relativamente stabili, malgrado l’incertezza sulla crescita globale.

CENTRI DI ECCELLENZA DALL’ASIA AL SUDAMERICA


Love cita la presenza di centri d’eccellenza nella robotica/intelligenza artificiale in Corea e Cina, i veicoli elettrici in Cina, la consulenza globale in India, materiali per veicoli elettrici come platino in Sud Africa, litio/rame in America Latina, terre rare in Malesia, e centri industriali d’alta gamma per l’onshoring in Polonia/Messico e Vietnam/Romania, tutte fonti importanti d’investimenti esteri diretti e degli utili per azione.

VALUTAZIONI ANCORA AI MINIMI STORICI


La domanda locale in India è enorme, prosegue Love, citando i nuovi conti bancari degli ultimi dieci anni superiori alla UE, cui si aggiunga un’economia cinese che beneficerà degli stimoli fiscali e potrà risolvere le problematiche con il coordinamento a livello statale. Le valutazioni delle azioni emergenti sono invece vicine ai minimi storici, all’opposto dei mercati sviluppati. Secondo Love il periodo 2010-2023 assomiglia al decennio perduto degli emergenti, per le crisi asiatiche e la SARS nel 1994-2004, prima della massiccia rivalutazione successiva.

LE BASI PER SOVRAPERFORMARE


Un primo catalizzatore è stato il segnale di riduzione del costo del capitale a fine ottobre/inizio novembre 2023, con un rally dell’azionario, il calo dei rendimenti obbligazionari e la svalutazione del dollaro, insieme alla speranza che il ciclo di rialzi della Fed sia al termine. In questo tale scenario, le azioni emergenti dovrebbero continuare a sovraperformare gli strumenti alternativi cross-asset e le azioni dei mercati sviluppati, secondo l’Outlook di GAM.

SI PUÒ RIACCENDERE L’ENTUSIASMO COME NEL 2004/2008


Il rischio, sottolinea Love, è restare esclusi, ma le azioni emergenti vengono ancora erroneamente percepite come dipendenti dal flusso degli utili del passato. La paura di restare tagliati fuori e non riuscire a sfruttare un rally emerge quando si comprende che il costo opportunità potrebbe essere alto, e a quel punto si comprenderanno i meriti di quest’asset class. L’esperto di GAM ritiene che la definizione stessa di Azionario Emergente non sia corretta, come i prezzi e la conoscenza di questi mercati, e crede che la rivalutazione dei multipli di utile possa riaccendere l’entusiasmo come avvenne nel 2004/2008, sottolineando che “anche questa volta potrebbe toglierci il fiato”.

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