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Wellington Management: ecco perché il 2024 sarà positivo per i mercati azionari

Andrew Heiskell, Equity Strategist di Wellington Management, traccia l’outlook per l’anno appena iniziato e vede opportunità in diversi settori e regioni, a partire dall’Europa

di Antonio Cardarelli 11 Gennaio 2024 07:55

financialounge -  Andrew Heiskell mercati outlook 2024 wellington management
Nel corso del 2023 il mercato azionario ha beneficiato di un posizionamento iniziale prudente, di dati economici e sugli utili migliori del previsto, della costante resilienza dei consumatori e del supporto fiscale dei governi. Ma cosa succederà nel 2024? Uno scenario “goldilocks”, caratterizzato da una crescita costante, tassi bassi e disinflazione spingerà ancora le Borse? A rispondere è di Andrew Heiskell, Equity Strategist di Wellington Management, che vede una prospettiva di rischio/rendimento per l'azionario globale relativamente bilanciata e predilige un approccio di tipo "barbell", con titoli di qualità a un’estremità e settori e regioni sensibili ai tassi e agli sviluppi macroeconomici che negoziano a forte sconto dall’altra.

RISCHIO CONCENTRAZIONE NEGLI USA


L’esperto di Wellington Management inizia la sua panoramica regionale partendo dagli Stati Uniti, sottolineando come in aggregato le valutazioni dei titoli azionari Usa non siano eccessivamente care, anche se la predominanza del settore tech negli indici pone un rischio fondamentale laddove il sentiment degli operatori dovesse propendere per una maggiore avversione al rischio, innescata dai movimenti dei tassi d’interesse. A Wall Street non si vedevano i livelli di concentrazione odierni dagli anni ’70. Secondo Heiskell le small cap presentano parecchio margine di crescita nel 2024. Le azioni giapponesi, spiega l’esperto, continuano ad apparire relativamente interessanti rispetto alle controparti statunitensi, soprattutto alla luce delle valutazioni più basse e del proseguimento delle riforme nel campo della corporate governance.

POSSIBILI SORPRESE POSITIVE IN EUROPA


Passando all’Europa, Heiskell ricorda come nel 2023 la performance azionaria sia stata sorprendentemente brillante. “In vista del 2024 le azioni europee appaiono estremamente convenienti rispetto a quelle statunitensi, sebbene alcune parti dell’Europa potrebbero già essere in recessione”, spiega Heiskell. Nel 2024 l’esperto vede possibili sorprese al rialzo dalle condizioni finanziarie, con le società europee favorite anche dall’esposizione significativa ad alcuni importanti trend globali come l’automazione e la transizione energetica. Inoltre, le banche europee “si confermano interessanti”, e per questo Wellington Management rimane, nel complesso, costruttiva sulle prospettive a medio termine delle azioni europee. Sul Regno Unito, Heiskell vede un rapporto rischio/rendimento elevato, ma un eventuale affievolimento dei timori degli investitori per le sorti dell’economia potrebbe innescare un significativo rialzo nel breve termine.

DELUSIONE CINESE


La panoramica di Wellington Management si sposta poi verso la Cina, dove il mercato azionario ha “tristemente deluso” a causa di una ripresa economica fiacca, delle crescenti preoccupazioni per il mercato immobiliare e della compressione delle valutazioni. Guardando invece al resto dei mercati emergenti, l’esperto vede un ritorno di interesse perché storicamente questi Paesi hanno registrato le performance migliori all’inizio di un ciclo dopo una recessione dei Paesi sviluppati guidata dagli Stati Uniti.

PREFERENZA PER LA GESTIONE ATTIVA


Secondo Heiskell, nel 2024 le banche centrali saranno chiamate a scegliere tra il sostegno all’espansione economica e il contenimento del rincaro dei prezzi, un trade-off che dovrebbe portare a cicli più brevi e frequenti, minore sincronizzazione tra le regioni e aumento di volatilità e dispersione. Nel 2024 sarà importante capire se le banche centrali dei mercati sviluppati preferiranno ammorbidire il target di inflazione fissato al 2% o rischiare di innescare una recessione e/o un’instabilità sistemica con ulteriori aumenti dei tassi. Nell’anno appena cominciato, spiega Heiskell, l’ondata di liquidità andrà esaurendosi e ci saranno “maggiori argomenti” a favore della gestione attiva, con i fondamentali che diventeranno sempre più importanti. La qualità della governance potrebbe determinare una differenziazione delle performance, in quanto le società si trovano ad affrontare incertezze che influenzano gli utili, dalla deglobalizzazione alla limitazione dell’offerta di lavoro, dall’intelligenza artificiale generativa (IA) ai cambiamenti climatici.

ANNO POSITIVO PER I MERCATI AZIONARI


Il clima di costante incertezza sui mercati e a livello macroeconomico dovrà portare, secondo l’analisi di Heiskell, a porsi alcune domande cruciali, a cominciare dal rischio di un eccesso di ottimismo sulla prospettiva di un atterraggio morbido, oltre che sulla reale attrattività delle azioni rispetto alle obbligazioni. Bisognerà chiedersi se sia giunto il momento di tornare a investire in settori che nel 2023 hanno faticato, come titoli value, small cap, energia e mercati emergenti e se il potenziale di rialzo dell’IA generativa è stato sopravvalutato. “Guardando al 2024 – conclude Heiskell - prevediamo una crescita economica più lenta ma costante e una moderazione dell’inflazione per il prossimo anno. Di conseguenza, ci aspettiamo che la concentrazione del mercato azionario statunitense torni a normalizzarsi e che la maggiore volatilità e dispersione ciclica offrano ai gestori attivi più opportunità di generare alfa. Il Giappone, l’Europa e i mercati emergenti appaiono interessanti, come pure i segmenti e i settori sensibili ai tassi e agli sviluppi macroeconomici. Con il ritorno dell’economia globale a uno scenario “goldilocks”, c’è motivo di credere che il 2024 sarà un anno positivo per i mercati azionari”.

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