Investimenti sostenibili
Schroders: ecco perché investire nei rifiuti, settore da 1.300 miliardi di dollari
L’economia circolare consente di puntare su società con buoni livelli di crescita e rendimenti, ma che possono generare risultati positivi di lunga durata per le persone e per il pianeta
di Annalisa Lospinuso 15 Gennaio 2024 18:30
L’economia circolare è un’opportunità. Per il pianeta ma anche per gli investitori. Abbracciare abitudini di consumo diverse dal semplice “prendi, usa, getta” significa adottare un sistema che prevede il riuso dei prodotti e dei materiali e una riduzione di sprechi e di materie prime. L’obiettivo principale dell’economia circolare consiste nel dissociare la crescita economica dal consumo di risorse vergini. Il motivo è semplice: il mondo sta esaurendo le risorse. Investire nell’economia circolare consente di puntare su società con buoni livelli di crescita e rendimenti, ma che possono generare risultati positivi di lunga durata per le persone e per il pianeta.
Come fanno notare Jack Dempsey, Fund Manager, Paul Lamacraft, Head of Sustainability Private Equity, e Samuel Thomas, Sustainable Investment Analyst, di Schroders, utilizziamo già 1,7 volte le risorse che il pianeta rigenera naturalmente ogni anno e questa cifra è destinata a crescere, a fronte dell’incremento della popolazione mondiale. Stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità perciò è necessario un cambio di rotta.
Entro il 2050, sottolinea l’analisi di Schroders, a fronte di una popolazione globale di circa 10 miliardi di persone, si prevede che il mondo produrrà 3,4 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi urbani l’anno con un aumento del 70% rispetto a oggi. Ci sono anche picchi di 530 kg pro capite l’anno, come nella regione nordafricana, dato che la produzione di rifiuti è correlata al livello di reddito.
Il problema principale è la modalità in cui i rifiuti vengono smaltiti, perché può generare impatti negativi su cambiamento climatico, inquinamento e biodiversità. Inoltre, non riciclando correttamente i nostri rifiuti, creiamo una domanda di più risorse vergini in un momento in cui vengono già registrati consumi eccessivi. “Le sole discariche incidono per circa l'8-10% dei gas serra legati all’attività umana – fanno notare gli analisti di Schroders – per via del rilascio di gas metano durante la decomposizione dei rifiuti. Tutto questo senza considerare gli altri fattori esterni negativi, come l'inquinamento delle acque, il degrado del suolo e l'impatto sulla fauna e sulla biodiversità a livello locale. Sussiste anche il problema dello spreco di risorse, considerato che gran parte di ciò che finisce in discarica ha un valore”.
Il modo migliore per ridurre gli impatti negativi delle discariche sarebbe evitare di utilizzarle, oppure assicurarsi che le emissioni di metano non vengano rilasciate liberamente nell’ambiente. In ogni caso il settore della gestione dei rifiuti è stato valutato in 1.300 miliardi di dollari, nel 2022, e si prevede una crescita significativa nel prossimo decennio. L’espansione di recupero e riciclaggio sta generando opportunità di crescita per un’ampia gamma di società in tutto lo spettro industriale.
Un’opportunità anche per gli investitori. Ci sono molte società che si stanno impegnando su questo fronte, come Republic Services Group, azienda leader nella gestione dei rifiuti quotata in Borsa negli Usa, e hanno all’orizzonte la possibilità di espandere le proprie capacità di riciclaggio, soprattutto per quanto riguarda la plastica. Altra società citata da Schroders è la norvegese Norsk Gjenvinning che, nel 2022, ha trattato oltre 2,3 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui circa il 58% è stato recuperato per ricavarne materie prime di base, mentre il 96% è stato riciclato recuperando materiali o energia. Ciò ha permesso di evitare oltre 1,3 milioni di tonnellate di emissioni di CO2.
Un altro settore promettente riguarda il gas naturale rinnovabile. Il quadro legislativo, conclude Schroders, sia in virtù del Renewable Fuel Standard sia dell’Inflation Reduction Act (crediti d’imposta), rende questi investimenti molto redditizi, superiori al 30%, secondo le previsioni.
CONSUMO DI RISORSE
Come fanno notare Jack Dempsey, Fund Manager, Paul Lamacraft, Head of Sustainability Private Equity, e Samuel Thomas, Sustainable Investment Analyst, di Schroders, utilizziamo già 1,7 volte le risorse che il pianeta rigenera naturalmente ogni anno e questa cifra è destinata a crescere, a fronte dell’incremento della popolazione mondiale. Stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità perciò è necessario un cambio di rotta.
PRODUZIONE DI RIFIUTI
Entro il 2050, sottolinea l’analisi di Schroders, a fronte di una popolazione globale di circa 10 miliardi di persone, si prevede che il mondo produrrà 3,4 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi urbani l’anno con un aumento del 70% rispetto a oggi. Ci sono anche picchi di 530 kg pro capite l’anno, come nella regione nordafricana, dato che la produzione di rifiuti è correlata al livello di reddito.
SMALTIMENTO DEI RIFIUTI
Il problema principale è la modalità in cui i rifiuti vengono smaltiti, perché può generare impatti negativi su cambiamento climatico, inquinamento e biodiversità. Inoltre, non riciclando correttamente i nostri rifiuti, creiamo una domanda di più risorse vergini in un momento in cui vengono già registrati consumi eccessivi. “Le sole discariche incidono per circa l'8-10% dei gas serra legati all’attività umana – fanno notare gli analisti di Schroders – per via del rilascio di gas metano durante la decomposizione dei rifiuti. Tutto questo senza considerare gli altri fattori esterni negativi, come l'inquinamento delle acque, il degrado del suolo e l'impatto sulla fauna e sulla biodiversità a livello locale. Sussiste anche il problema dello spreco di risorse, considerato che gran parte di ciò che finisce in discarica ha un valore”.
GESTIONE DEI RIFIUTI
Il modo migliore per ridurre gli impatti negativi delle discariche sarebbe evitare di utilizzarle, oppure assicurarsi che le emissioni di metano non vengano rilasciate liberamente nell’ambiente. In ogni caso il settore della gestione dei rifiuti è stato valutato in 1.300 miliardi di dollari, nel 2022, e si prevede una crescita significativa nel prossimo decennio. L’espansione di recupero e riciclaggio sta generando opportunità di crescita per un’ampia gamma di società in tutto lo spettro industriale.
AZIENDE LEADER DEL SETTORE
Un’opportunità anche per gli investitori. Ci sono molte società che si stanno impegnando su questo fronte, come Republic Services Group, azienda leader nella gestione dei rifiuti quotata in Borsa negli Usa, e hanno all’orizzonte la possibilità di espandere le proprie capacità di riciclaggio, soprattutto per quanto riguarda la plastica. Altra società citata da Schroders è la norvegese Norsk Gjenvinning che, nel 2022, ha trattato oltre 2,3 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui circa il 58% è stato recuperato per ricavarne materie prime di base, mentre il 96% è stato riciclato recuperando materiali o energia. Ciò ha permesso di evitare oltre 1,3 milioni di tonnellate di emissioni di CO2.
PROMETTENTI INVESTIMENTI SUL GAS NATURALE RINNOVABILE
Un altro settore promettente riguarda il gas naturale rinnovabile. Il quadro legislativo, conclude Schroders, sia in virtù del Renewable Fuel Standard sia dell’Inflation Reduction Act (crediti d’imposta), rende questi investimenti molto redditizi, superiori al 30%, secondo le previsioni.