L'apertura dei mercati
Tim in rialzo dopo il via libera del governo alla vendita della rete Netco
Partenza positiva per Tim dopo l’ok del governo alla cessione della rete a Kkr. Listini cinesi in forte ribasso in seguito ai dati sul Pil, che vedono una crescita inferiore al 5% nel 2024 dopo il +5,2% del 2023
di Antonio Cardarelli 17 Gennaio 2024 09:10
Via libera dal governo alla cessione della rete Netco al fondo Kkr. Secondo la nota di Palazzo Chigi, diffusa da Tim (proprietaria di Netco) poco prima dell’apertura dei mercati, non ci sono controindicazioni sul fronte della normativa sul golden power. Il governo ha concesso l’autorizzazione alla vendita limitandosi ad alcune prescrizioni relative al “quadro strategico” dell’operazione. Il titolo Tim ha aperto con un rialzo di quasi il 3% in una giornata che vede il Ftse Mib aprire in calo dello 0,8%. Male anche gli altri indici europei.
Borse cinesi ancora sotto pressione dopo i dati sul Pil. Per il 2023 è attestata una crescita del 5,2%, la più bassa degli ultimi 30 anni in Cina, ma a preoccupare sono le previsioni per il 2024, che vedono una crescita inferiore al 5%. La crisi immobiliare sembra ormai aver contagiato l’economia di Pechino, e finora il governo non ha trovato contromisure. Nella seduta di oggi, a poco dalla chiusura, l’indice Hang Seng cede il 4%, con le perdite da inizio anno che superano il 10%. Male anche Shanghai, che chiude a -2,09% (-4,7% da inizio anno). A Davos la numero uno del Fondo Monetario Internazionale ha espresso preoccupazione per la crescita cinese. E le tensioni con gli Usa su Taiwan non lasciano presagire novità positive.
Sempre dal World Economic Forum arrivano le parole della presidente della Bce, Christine Lagarde, che prima del suo intervento in programma oggi ha parlato a Bloomberg. In merito alla lotta contro l’inflazione, Lagarde ha detto che "siamo sulla giusta strada ma non dichiarerò vittoria fino a che non avremo piena fiducia che siamo sulla strada giusta per conseguire in maniera sostenibile l'obiettivo di inflazione del 2% a medio termine e che i dati supportano questa analisi".
Focus sui tagli dei tassi di interesse anche negli Stati Uniti, dove ieri le parole del membro della Federal Reserve Christopher Waller hanno raffreddato i mercati. Waller ha dichiarato che l’allentamento della politica monetaria potrebbe avvenire più lentamente del previsto. Al momento, comunque, i trader puntano ancora con decisione (63,3%) su un primo taglio dei tassi d'interesse già a marzo, secondo il Cme FedWatch Tool. Tornando in Asia, chiusura in rosso per la Borsa di Tokyo, dove l’indice Nikkei cede lo 0,32%.
Sul valutario, l'euro si indebolisce a 1,087 dollari (1,0924 alla vigilia), mentre il cambio con lo yen è a 160,805 (da 159,54). Il petrolio è in discesa: i contratti del Wti febbraio perdono lo 0,86% a 71,78 dollari al barile, quelli del Brent marzo lo 0,8% a 77,67 dollari. I contratti del gas scambiato ad Amsterdam cedono l'1,3% a 29,25 euro al megawattora, dopo avere segnato una prima posizione a 29 euro.
BORSE CINESI IN ROSSO DOPO IL DATO SUL PIL
Borse cinesi ancora sotto pressione dopo i dati sul Pil. Per il 2023 è attestata una crescita del 5,2%, la più bassa degli ultimi 30 anni in Cina, ma a preoccupare sono le previsioni per il 2024, che vedono una crescita inferiore al 5%. La crisi immobiliare sembra ormai aver contagiato l’economia di Pechino, e finora il governo non ha trovato contromisure. Nella seduta di oggi, a poco dalla chiusura, l’indice Hang Seng cede il 4%, con le perdite da inizio anno che superano il 10%. Male anche Shanghai, che chiude a -2,09% (-4,7% da inizio anno). A Davos la numero uno del Fondo Monetario Internazionale ha espresso preoccupazione per la crescita cinese. E le tensioni con gli Usa su Taiwan non lasciano presagire novità positive.
LAGARDE OGGI A DAVOS
Sempre dal World Economic Forum arrivano le parole della presidente della Bce, Christine Lagarde, che prima del suo intervento in programma oggi ha parlato a Bloomberg. In merito alla lotta contro l’inflazione, Lagarde ha detto che "siamo sulla giusta strada ma non dichiarerò vittoria fino a che non avremo piena fiducia che siamo sulla strada giusta per conseguire in maniera sostenibile l'obiettivo di inflazione del 2% a medio termine e che i dati supportano questa analisi".
LA FED FRENA SUL TAGLIO DEI TASSI
Focus sui tagli dei tassi di interesse anche negli Stati Uniti, dove ieri le parole del membro della Federal Reserve Christopher Waller hanno raffreddato i mercati. Waller ha dichiarato che l’allentamento della politica monetaria potrebbe avvenire più lentamente del previsto. Al momento, comunque, i trader puntano ancora con decisione (63,3%) su un primo taglio dei tassi d'interesse già a marzo, secondo il Cme FedWatch Tool. Tornando in Asia, chiusura in rosso per la Borsa di Tokyo, dove l’indice Nikkei cede lo 0,32%.
VALUTE E PETROLIO
Sul valutario, l'euro si indebolisce a 1,087 dollari (1,0924 alla vigilia), mentre il cambio con lo yen è a 160,805 (da 159,54). Il petrolio è in discesa: i contratti del Wti febbraio perdono lo 0,86% a 71,78 dollari al barile, quelli del Brent marzo lo 0,8% a 77,67 dollari. I contratti del gas scambiato ad Amsterdam cedono l'1,3% a 29,25 euro al megawattora, dopo avere segnato una prima posizione a 29 euro.
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