L'analisi
GAM: lusso in crescita più sostenibile nel 2024, selezione dei titoli cruciale
Flavio Cereda, Co-Investment Manager Luxury Brands di GAM, sottolinea che le ultime trimestrali confermano una positiva normalizzazione della crescita, ma a velocità diverse. Il forte peso dell’Asia
di Stefano Caratelli 22 Gennaio 2024 14:06
Svaniti gli effetti della riapertura post-Covid in Cina, mentre gli indicatori Usa sembravano meno positivi, la tendenza a una crescita più sostenibile è apparsa evidente. Il 2023 è stato un anno diviso in due, con un primo semestre iniziato molto bene mentre la seconda metà è stata più difficoltosa, con una normalizzazione che sarà evidente nella prima metà del 2024. Nel nuovo anno probabilmente assisteremo nel settore del lusso alla corsa verso la qualità, i marchi più robusti dimostreranno capacità di tenuta, in particolare il segmento più in alto beneficerà della clientela più ricca e fidelizzata, di domanda meno volatile e del potere di determinazione dei prezzi, mentre persisteranno gli squilibri tra domanda e offerta.
Flavio Cereda, Co-Investment Manager Luxury Brands di GAM, spiega che comunque la decelerazione è un bene e i risultati del terzo trimestre 2023 la confermano, seppure a velocità diverse. Risalendo al 1995, il settore è cresciuto a un tasso composito annuo del 6,5%, un dato notevole poiché implica una crescita da 66 a 343 miliardi lo scorso anno. Dalla crisi finanziaria globale, è del 6,4%, ulteriore segnale che tali tassi non solo sono sostenibili ma anche credibili. Poi è crollato del 22% nel 2020, ma poi ha recuperato, e nel 2021 il valore complessivo ha superato quello del 2019. La ripresa post-Covid, in diversi momenti nelle differenti aree geografiche, è stata insolitamente robusta, +29% nel 2021 e +21% nel 2022.
Secondo l’esperto di GAM sono tassi non sostenibili né sani, ma che mostrano il costante interesse per il settore tra i consumatori di tutto il mondo. Ora una “normalizzazione”, cioè una crescita annua tra il 6 e 7%, è inevitabile e assai più resistente, e dunque, è un bene. GAM prevede una crescita del del 9-10% nel 2023, in calo al 5% nel 2024 e al 6-8% nel 2025. Il settore è in buona forma, dal punto di vista dei consumi, concentrati in Asia, con il 50% della spesa totale, mentre gli Usa hanno tenuto e l’Europa ha perso rilevanza. I fattori noti, in particolare in Cina, come le dinamiche demografiche, la crescita della classe media e l’importanza dello status, continuano a generare un’insaziabile propensione per i beni di lusso.
I consumatori Usa, prosegue Cereda, sono stati sempre sottopesati nel lusso, ma recentemente sono aumentati dal 20 al 25% con interesse cresciuto dopo il 2020, trainato non solo dalla ripresa dei viaggi e dalla ricerca di esperienze, ma anche dall’espansione dei migliori marchi in diverse categorie che hanno saputo attirare i più giovani, coinvolgendo lo sport, la musica e l’intrattenimento. La Cina rappresenta un’opportunità incredibile, ma con un elemento di rischio che potrebbe essere un cambiamento politico. GAM però non rileva alcun segnale in tal senso, mentre una decelerazione rispetto ai picchi anomali non è un rischio, ma un fattore già tenuto in considerazione.
GAM crede che nel 2024 la crescita sarà inferiore alle medie, ma i migliori marchi continueranno a sovraperformare, con una tendenza positiva in tutte le aree tranne che in Usa, con l’anno elettorale caratterizzato dalla volatilità. E’ comunque sempre più importante distinguere tra i titoli che hanno semplicemente beneficiato del rialzo generalizzato e quelli in grado di incrementare la quota di mercato e generare rendimenti eccezionali anche, o forse soprattutto, nei periodi di maggiore volatilità. In vista del 2024, la selezione non è mai stata così importante dal 2016.
Dopo il ritorno a valutazioni più contenute, l’esperto di GAM ritiene che ci sia spazio per ulteriori correzioni, ma sono maggiormente a rischio i più deboli, mentre la qualità sarà sempre più difensiva e resistente e consentirà di approfittare della graduale accelerazione prevista nel secondo semestre del 2024. Cereda vede nel lusso ancora una buona copertura contro l’inflazione, grazie a una buona generazione di cassa, una situazione patrimoniale più robusta e alla capacità di produrre margini elevati in virtù della forza del marchio e della domanda sottostante.
La definizione più ampia dei marchi di lusso comprende anche i titoli di settori limitrofi che attirano l’interesse dei consumatori con capacità di spesa e un profilo analogo. Per questo, sottolinea Flavio Cereda, Co-Investment Manager Luxury Brands, GAM si concentrerà sui titoli di qualità più robusti, giudicati in grado di superare la volatilità attuale, andando alla ricerca di opportunità correlate nelle categorie che presentano un maggior potenziale di rialzo.
SULLE MONTAGNE RUSSE TRA IL 2020 E IL 2021
Flavio Cereda, Co-Investment Manager Luxury Brands di GAM, spiega che comunque la decelerazione è un bene e i risultati del terzo trimestre 2023 la confermano, seppure a velocità diverse. Risalendo al 1995, il settore è cresciuto a un tasso composito annuo del 6,5%, un dato notevole poiché implica una crescita da 66 a 343 miliardi lo scorso anno. Dalla crisi finanziaria globale, è del 6,4%, ulteriore segnale che tali tassi non solo sono sostenibili ma anche credibili. Poi è crollato del 22% nel 2020, ma poi ha recuperato, e nel 2021 il valore complessivo ha superato quello del 2019. La ripresa post-Covid, in diversi momenti nelle differenti aree geografiche, è stata insolitamente robusta, +29% nel 2021 e +21% nel 2022.
NORNALIZZAZIONE A TASSI DI CRESCITA PIU’ CONTENUTI
Secondo l’esperto di GAM sono tassi non sostenibili né sani, ma che mostrano il costante interesse per il settore tra i consumatori di tutto il mondo. Ora una “normalizzazione”, cioè una crescita annua tra il 6 e 7%, è inevitabile e assai più resistente, e dunque, è un bene. GAM prevede una crescita del del 9-10% nel 2023, in calo al 5% nel 2024 e al 6-8% nel 2025. Il settore è in buona forma, dal punto di vista dei consumi, concentrati in Asia, con il 50% della spesa totale, mentre gli Usa hanno tenuto e l’Europa ha perso rilevanza. I fattori noti, in particolare in Cina, come le dinamiche demografiche, la crescita della classe media e l’importanza dello status, continuano a generare un’insaziabile propensione per i beni di lusso.
LA CINA RESTA UNA GRANDE OPPORTUNITA’
I consumatori Usa, prosegue Cereda, sono stati sempre sottopesati nel lusso, ma recentemente sono aumentati dal 20 al 25% con interesse cresciuto dopo il 2020, trainato non solo dalla ripresa dei viaggi e dalla ricerca di esperienze, ma anche dall’espansione dei migliori marchi in diverse categorie che hanno saputo attirare i più giovani, coinvolgendo lo sport, la musica e l’intrattenimento. La Cina rappresenta un’opportunità incredibile, ma con un elemento di rischio che potrebbe essere un cambiamento politico. GAM però non rileva alcun segnale in tal senso, mentre una decelerazione rispetto ai picchi anomali non è un rischio, ma un fattore già tenuto in considerazione.
IN USA IL FRENO DELL’ANNO ELETTORALE
GAM crede che nel 2024 la crescita sarà inferiore alle medie, ma i migliori marchi continueranno a sovraperformare, con una tendenza positiva in tutte le aree tranne che in Usa, con l’anno elettorale caratterizzato dalla volatilità. E’ comunque sempre più importante distinguere tra i titoli che hanno semplicemente beneficiato del rialzo generalizzato e quelli in grado di incrementare la quota di mercato e generare rendimenti eccezionali anche, o forse soprattutto, nei periodi di maggiore volatilità. In vista del 2024, la selezione non è mai stata così importante dal 2016.
SPAZIO PER CORREZIONI MA SOLO PER I PIU’ DEBOLI
Dopo il ritorno a valutazioni più contenute, l’esperto di GAM ritiene che ci sia spazio per ulteriori correzioni, ma sono maggiormente a rischio i più deboli, mentre la qualità sarà sempre più difensiva e resistente e consentirà di approfittare della graduale accelerazione prevista nel secondo semestre del 2024. Cereda vede nel lusso ancora una buona copertura contro l’inflazione, grazie a una buona generazione di cassa, una situazione patrimoniale più robusta e alla capacità di produrre margini elevati in virtù della forza del marchio e della domanda sottostante.
CONCENTRARSI SUI TITOLI DI QUALITA’ PIU’ ROBUSTI
La definizione più ampia dei marchi di lusso comprende anche i titoli di settori limitrofi che attirano l’interesse dei consumatori con capacità di spesa e un profilo analogo. Per questo, sottolinea Flavio Cereda, Co-Investment Manager Luxury Brands, GAM si concentrerà sui titoli di qualità più robusti, giudicati in grado di superare la volatilità attuale, andando alla ricerca di opportunità correlate nelle categorie che presentano un maggior potenziale di rialzo.