Prospettive di investimento

Pictet AM: le azioni giapponesi entrano in una nuova era

Il rafforzamento dell’economia, il miglioramento della governance e i maggiori incentivi a spendere la liquidità di bilancio fanno apparire molto interessante l’investimento nelle aziende giapponesi ma serve selezione

di Annalisa Lospinuso 22 Gennaio 2024 15:03

financialounge -  azioni giapponesi giappone mercati Pictet Asset Management Sam Perry
Le azioni giapponesi stanno entrando in una nuova era e gli investitori potrebbero beneficiarne. Sam Perry, Senior investment manager di Pictet Asset Management, spiega le motivazioni che potrebbero portare a un rimbalzo delle azioni giapponesi. In primo luogo, gli anni di riforme della corporate governance stanno iniziando a dare i loro frutti, con un numero crescente di aziende giapponesi che adotta approcci più strategici e mirati. In secondo luogo, dopo due decenni di prezzi e salari stagnanti, si assiste finalmente a un ritorno dell’inflazione che spingerà le aziende a reinvestire la liquidità accumulata. Il rafforzamento dell’economia, il miglioramento della governance e i maggiori incentivi a spendere la liquidità di bilancio fanno apparire molto interessante l’investimento nelle aziende giapponesi, soprattutto per gli investitori in grado di identificare le società che si trovano nella posizione migliore per sfruttare i cambiamenti e far crescere la propria attività.

LIQUIDITÀ CHE LE AZIENDE POSSONO SPENDERE


Circa 258.000 miliardi di yen accumulati dalle aziende in fondi potranno essere utilizzati in modo più produttivo. “Prevediamo, quindi, che nei prossimi mesi le aziende inizieranno a spendere tutta questa liquidità. Il modo più rapido e semplice per farlo – dice Perry – sarebbe attraverso il buyback di azioni e il pagamento di dividendi. Opzioni più strategiche e a lungo termine consisterebbero, invece, in attività di fusione o acquisizione e spesa in conto capitale. L’una o l’altra strada rappresenterebbe comunque una buona notizia per gli investitori”.

PIÙ BUYBACK E M&A


Nell’analisi di Pictet AM si cita il sondaggio Tankan dal quale emerge che le aziende giapponesi hanno intenzione di investire più in fretta di quanto abbiano mai fatto negli ultimi 40 anni. “Considerata la quantità di liquidità a disposizione delle aziende giapponesi – aggiunge Sam Perry – prevediamo che questi investimenti saranno significativi e porteranno non solo a un aumento delle spese in conto capitale, ma anche a un incremento delle attività di M&A e di buyback azionario, nonché a maggiori dividendi. Con la normalizzazione dei bilanci vedremo anche un aumento della leva finanziaria dai minimi attuali. Una volta rettificata per le diverse ponderazioni settoriali ed escludendo i titoli finanziari, la leva finanziaria mediana del Topix 500 giapponese si attesta a circa 2,19 volte, rispetto al 2,79 dell’S&P 500 statunitense”.

SALE IL ROE


L’aumento della leva finanziaria farà quindi salire il Return on Equity (RoE) in Giappone, in un momento in cui anche le dinamiche strutturali appaiono molto positive, grazie alle riforme della governance aziendale. Se ben gestiti, l’aumento delle spese in conto capitale e le attività di M&A possono portare a crescite aziendali più forti e rendimenti migliori per gli investitori, ma programmi di investimento mal concepiti potrebbero avere l’effetto opposto. Per questo motivo, un approccio attivo bottom-up alla selezione dei titoli potrebbe contribuire a massimizzare i rendimenti.

IL TECH TRA I PIÙ PROMETTENTI


Tra i settori più promettenti figura il comparto tech giapponese che è molto diverso da quello degli Stati Uniti che si concentra sui fornitori di servizi di comunicazione e di sistemi per i servizi ed è dominato da un ristretto numero di colossi quali Alphabet e Microsoft. Il tech del Sol Levante, invece, è molto più diversificato, ed è caratterizzato da ingegneria di precisione, componenti elettronici e materiali funzionali high-tech.

APPROCCIO DI SELEZIONE ATTIVO


“Il nostro team dedicato alla strategia di Pictet Japanese Equities – conclude Sam Perry – non inizia il suo processo bottom-up pensando a un determinato tipo di azienda. Questo ci permette di scegliere i titoli che riteniamo migliori, indipendentemente dallo stile di investimento. Una considerazione importante è riservata alle valutazioni. Vediamo quindi poche opportunità, ad esempio, nel settore farmaceutico nipponico che, pur offrendo innovazione e potenziale di crescita (esattamente come il settore tecnologico), ha già scontato gran parte di questo potenziale”.

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