Economia
Tassi da brivido in Turchia al 45% per combattere l’inflazione al 64%
La Banca centrale tenta di rallentare la corsa dei prezzi e annuncia la fine del ciclo di stretta monetaria, dopo otto mesi consecutivi di aumenti. La previsione è di portare l’inflazione al 36% a fine 2024
di Fabrizio Arnhold 25 Gennaio 2024 13:08
La Banca centrale turca ha alzato il tasso di riferimento di 2,5 punti, portandolo al 45% e annunciando la fine del ciclo di stretta monetaria, dopo otto mesi consecutivi di aumenti. “Tenendo conto degli effetti ritardati della stretta monetaria, il Consiglio ritiene che il livello di stretta monetaria necessario per realizzare la deflazione sia stato raggiunto”, scrive la banca in una nota.
L’atteggiamento restrittivo della Banca centrale turca serve per contrastare l’inflazione che a dicembre è salita al 64,8% su base annua, in accelerazione rispetto al 62% di novembre. L’unica nota positiva è che il dato è lievemente inferiore alle attese degli analisti, che stimavano il 65,1%. I prezzi su base mensile scendono al 2,9% dal 3,3%.
Gli effetti della stretta monetaria, secondo le previsioni della Banca centrale turca, dovrebbero riportare l’inflazione al 36%, alla fine del 2024, grazie a un rallentamento che dovrebbe far vedere gli effetti nella seconda parte dell’anno.
La corsa dei prezzi è stata spinta soprattutto dell’incremento nel settore di alberghi e ristoranti (93,24%), seguito da istruzione (82,06%), sanitario (79,59%), trasporti (77,14%), alimenti e bevande non alcoliche (72,01%) e alcolici e tabacco (71,26%).
INFLAZIONE AL 64%
L’atteggiamento restrittivo della Banca centrale turca serve per contrastare l’inflazione che a dicembre è salita al 64,8% su base annua, in accelerazione rispetto al 62% di novembre. L’unica nota positiva è che il dato è lievemente inferiore alle attese degli analisti, che stimavano il 65,1%. I prezzi su base mensile scendono al 2,9% dal 3,3%.
LA PREVISIONE
Gli effetti della stretta monetaria, secondo le previsioni della Banca centrale turca, dovrebbero riportare l’inflazione al 36%, alla fine del 2024, grazie a un rallentamento che dovrebbe far vedere gli effetti nella seconda parte dell’anno.
INCREMENTO BOOM PER ALBERGHI E RISTORANTI
La corsa dei prezzi è stata spinta soprattutto dell’incremento nel settore di alberghi e ristoranti (93,24%), seguito da istruzione (82,06%), sanitario (79,59%), trasporti (77,14%), alimenti e bevande non alcoliche (72,01%) e alcolici e tabacco (71,26%).
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