Il contesto

Schroders: seguiremo le 3D (demografia, deglobalizzazione e decarbonizzazione) per scovare nuove opportunità

Johanna Kyrklund, Group chief investment officer e co-head of Investment di Schroders, sottolinea come le valutazioni delle diverse asset class siano elevate e bisogna riversarsi su nuove frontiere d’investimento

di Annalisa Lospinuso 30 Gennaio 2024 13:35

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Lo scenario di base continua a essere quello di un atterraggio morbido negli Stati Uniti, ma il mazzo di carte deve essere rimescolato per trovare nuove opportunità. È quanto sostiene Johanna Kyrklund, Group chief investment officer e co-head of Investment di Schroders che sottolinea come, dopo il consistente rally di fine anno registrato dai mercati, le valutazioni delle diverse asset class appaiono lievemente elevate. “Continuiamo a vivere in un mondo alle prese con gli strascichi della pandemia, e che si trova di fronte a un’inesorabile disruption in ambito tecnologico. Anche le 3D (demografia, deglobalizzazione e decarbonizzazione) hanno avuto un impatto sul rapporto tra crescita e inflazione”, aggiunge.

LA SFIDA DEL 2024


La sfida per il 2024 è quella di capire in anticipo i mercati che si troveranno ad affrontare circa 40 elezioni in diversi Paesi, in un contesto geopolitico sempre più complesso e con banche centrali alle prese con la lotta definitiva all’inflazione. “Con i rendimenti sulla liquidità che iniziano a calare – dice Johanna Kyrklund – a nostro parere conviene investire. Tuttavia, occorrono approcci flessibili che consentano di navigare in questi mercati e di sfruttare le opportunità di acquisto che dovessero presentarsi. Dopo tutto, la prossima carta che verrà distribuita può cambiare significativamente la partita in corso”.

EFFETTO DELLA POLITICA MONETARIA


Schroders non prevede significativi tagli dei tassi, considerato il contesto caratterizzato da elevati livelli di occupazione. Se, infatti, l’inflazione si sta muovendo nella giusta direzione e la crescita dei salari ha raggiunto un picco, la Fed ha detto più volte che considera prematuri tagli dei tassi così aggressivi. “Di conseguenza abbiamo chiuso le nostre posizioni con una duration lunga, in favore di posizioni basate sulla maggiore inclinazione della curva, al fine di beneficiare dei tassi più bassi”, aggiunge l’analista di Schroders.

LE 3D


Le cosiddette 3D di demografia, deglobalizzazione e decarbonizzazione avranno un ruolo sempre più importante nel rimodellare il panorama degli investimenti, ma bisogna capire quali politiche emergeranno dal reset. Ciò dipende, in parte, dalle diverse condizioni che ogni economia si trova ad affrontare e dalle carte che i policymaker si troveranno tra le mani. Da queste divergenze economiche nasceranno opportunità d’investimento.

PAESI EMERGENTI E CINA


Molti Paesi emergenti hanno implementato politiche più ortodosse, che ora consentono ai rispettivi mercati del debito di godere di una buona posizione, con margini per un ulteriore allentamento dei tassi. “Tutto questo fa sì che la nostra propensione al debito dei mercati emergenti in valuta locale rimanga positiva”, dice Johanna Kyrklund. Per quanto riguarda la Cina, l’economia del Dragone deve fare i conti con un contesto deflazionistico e affrontare le ramificazioni della crisi immobiliare.

GIAPPONE ED EUROPA


Il Giappone sta ancora implementando politiche di stimolo, a causa della sua storia deflazionistica e il suo alto livello di debito pubblico potrebbe costituire un ostacolo per la stretta monetaria. Sull’Europa, invece, Schroders sottolinea il problema di crescita per via dell’invecchiamento demografico e dei costi energetici più elevati rispetto ai suoi competitor, anche se gode anche di un sistema politico relativamente stabile, e le sue politiche fiscali conservatrici forniscono un supporto alle obbligazioni europee.

GLI STATI UNITI


Gli Stati Uniti hanno potuto mettere in campo politiche di stimolo, grazie alla posizione del dollaro quale valuta di riserva a livello mondiale. Un fattore di destabilizzazione è legato alle elezioni presidenziali. Trump potrebbe far perdere la pazienza agli investitori, laddove si traducesse in una maggiore sregolatezza fiscale. In conclusione, Johanna Kyrklund dice che non si può più fare affidamento alle mappe degli investimenti di cui ci siamo avvalsi nell’ultimo decennio, ma occorre concentrarsi sulle divergenze in atto e sulle nuove opportunità che stanno creando.

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