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Mercati azionari, buone notizie per gli investitori value
Gli esperti di Newton IM, parte del gruppo BNY Mellon Investment Management, sono convinti che i mercati premieranno le aziende con valutazioni interessanti, un buon potenziale di rendimento dei dividendi e solide prospettive di crescita
di Leo Campagna 31 Gennaio 2024 09:10
Gli impatti economici della deglobalizzazione, la normalizzazione dei tassi di interesse e il ritorno delle pressioni inflazionistiche sono fattori che potrebbero propiziare prospettive migliori per gli investitori value. Ne è convinto John Bailer, Deputy Head of Equity Income, Portfolio manager di Newton Investment Management, parte di BNY Mellon Investment Management.
Il periodo successivo alla crisi finanziaria globale (GFC) ha visto il quantitative easing (QE), tassi di interesse vicini allo zero e il cosiddetto “denaro gratis”. Ma adesso, l’inflazione è tornata mentre i mercati devono reagire a una serie di significativi aumenti dei tassi di interesse delle banche centrali. Secondo Bailer questo cambiamento strutturale – tra alcuni recenti segnali di ritorno ad un’inflazione e a tassi di interesse più normali – è piuttosto incoraggiante per gli investitori value.
“Abbiamo ritenuto che i tassi di interesse nel periodo post GFC e pre-pandemia avessero attraversato un periodo in cui erano insostenibilmente bassi”, afferma il manager di Newton IM. Secondo il quale, la normalizzazione dei tassi di interesse sta facendo volgere al termine l’era del cosiddetto “denaro gratuito”, che favoriva gli investimenti growth. Dopo un decennio in cui il growth ha fatto meglio del value, Bailer sta vedendo alcune incredibili opportunità che iniziano ad emergere nell’area value del mercato.
“Siamo sempre più convinti che i mercati premieranno le aziende con valutazioni interessanti, un buon potenziale di rendimento dei dividendi e solide prospettive di crescita” sottolinea Bailer. Il manager individua specifiche aree emergenti di opportunità nelle azioni statunitensi, con il settore energetico, le aziende produttrici di dispositivi medici e i finanziari che beneficiano di cambiamenti secolari strutturali, e con selezionate società che offrono dividendi sempre più interessanti.
A proposito di dividendi, la loro distribuzione negli Stati Uniti sarà inevitabilmente influenzata anche dai cambiamenti demografici. “Crediamo che negli Stati Uniti, in cui i rapporti di distribuzione sono piuttosto bassi rispetto ad altri mercati nel resto del mondo, esista un forte potenziale di crescita dei dividendi. Uno dei motivi per cui riteniamo che i dividendi aumenteranno è che le persone vivono molto più a lungo negli Stati Uniti e richiedono maggiori entrate dalle loro azioni a mano a mano che invecchiano” spiega il manager di Newton IM.
A livello macroeconomico, Bailer ritiene che la deglobalizzazione in corso possa rafforzare le aziende statunitensi che possono trarre vantaggio dal reshoring e dal sostegno di iniziative che movimenteranno ingenti capitali. “L’introduzione dell’Infrastructure Investment and Jobs Act (IIJA), dell’IRA, del CHIPS and Science Act e di altre misure infrastrutturali incoraggerà maggiori investimenti – in particolare quelli manifatturieri – nell’economia statunitense”, aggiunge il manager.
Il principale motore della globalizzazione è stato il fatto che ha reso più economico produrre alcuni beni e prodotti, come i semiconduttori, al di fuori degli Stati Uniti. Ma questo orientamento sta cambiando in modo radicale. Per motivi di sicurezza e altri motivi economici, gli americani ora vogliono fabbricare più prodotti negli Stati Uniti e stanno costantemente creando le infrastrutture per farlo.
“I mercati si stanno riaggiustando per adeguarsi al nuovo contesto mentre l’ondata di “denaro gratuito” si allontana. Aziende con bilanci solidi possono rappresentare un vantaggio importante in un contesto inflazionistico in cui la liquidità ha un valore maggiore. Al contrario, le compagnie ad alto indebitamento saranno oggetto di maggiore controllo in un ambiente in cui i loro modelli di business potrebbero essere messi in discussione” argomenta il manager.
Con le elezioni americane alle porte e con una serie di fattori geopolitici imprevedibili che ancora spaventano alcuni investitori, Bailer ritiene infine che adottare un approccio coerente al valore degli investimenti sia fondamentale per costruire performance affidabili nel lungo termine.
LA CRISI FINANZIARIA GLOBALE (GFC)
Il periodo successivo alla crisi finanziaria globale (GFC) ha visto il quantitative easing (QE), tassi di interesse vicini allo zero e il cosiddetto “denaro gratis”. Ma adesso, l’inflazione è tornata mentre i mercati devono reagire a una serie di significativi aumenti dei tassi di interesse delle banche centrali. Secondo Bailer questo cambiamento strutturale – tra alcuni recenti segnali di ritorno ad un’inflazione e a tassi di interesse più normali – è piuttosto incoraggiante per gli investitori value.
NORMALIZZAZIONE DEI TASSI DI INTERESSE
“Abbiamo ritenuto che i tassi di interesse nel periodo post GFC e pre-pandemia avessero attraversato un periodo in cui erano insostenibilmente bassi”, afferma il manager di Newton IM. Secondo il quale, la normalizzazione dei tassi di interesse sta facendo volgere al termine l’era del cosiddetto “denaro gratuito”, che favoriva gli investimenti growth. Dopo un decennio in cui il growth ha fatto meglio del value, Bailer sta vedendo alcune incredibili opportunità che iniziano ad emergere nell’area value del mercato.
OPPORTUNITA’ VALUE
“Siamo sempre più convinti che i mercati premieranno le aziende con valutazioni interessanti, un buon potenziale di rendimento dei dividendi e solide prospettive di crescita” sottolinea Bailer. Il manager individua specifiche aree emergenti di opportunità nelle azioni statunitensi, con il settore energetico, le aziende produttrici di dispositivi medici e i finanziari che beneficiano di cambiamenti secolari strutturali, e con selezionate società che offrono dividendi sempre più interessanti.
A PROPOSITO DI DIVIDENDI
A proposito di dividendi, la loro distribuzione negli Stati Uniti sarà inevitabilmente influenzata anche dai cambiamenti demografici. “Crediamo che negli Stati Uniti, in cui i rapporti di distribuzione sono piuttosto bassi rispetto ad altri mercati nel resto del mondo, esista un forte potenziale di crescita dei dividendi. Uno dei motivi per cui riteniamo che i dividendi aumenteranno è che le persone vivono molto più a lungo negli Stati Uniti e richiedono maggiori entrate dalle loro azioni a mano a mano che invecchiano” spiega il manager di Newton IM.
UNA SPINTA DALLA DEGLOBALIZZAZIONE
A livello macroeconomico, Bailer ritiene che la deglobalizzazione in corso possa rafforzare le aziende statunitensi che possono trarre vantaggio dal reshoring e dal sostegno di iniziative che movimenteranno ingenti capitali. “L’introduzione dell’Infrastructure Investment and Jobs Act (IIJA), dell’IRA, del CHIPS and Science Act e di altre misure infrastrutturali incoraggerà maggiori investimenti – in particolare quelli manifatturieri – nell’economia statunitense”, aggiunge il manager.
MOTIVI DI SICUREZZA ED ECONOMICI
Il principale motore della globalizzazione è stato il fatto che ha reso più economico produrre alcuni beni e prodotti, come i semiconduttori, al di fuori degli Stati Uniti. Ma questo orientamento sta cambiando in modo radicale. Per motivi di sicurezza e altri motivi economici, gli americani ora vogliono fabbricare più prodotti negli Stati Uniti e stanno costantemente creando le infrastrutture per farlo.
FOCUS SULLE AZIENDE CON BILANCI SOLIDI
“I mercati si stanno riaggiustando per adeguarsi al nuovo contesto mentre l’ondata di “denaro gratuito” si allontana. Aziende con bilanci solidi possono rappresentare un vantaggio importante in un contesto inflazionistico in cui la liquidità ha un valore maggiore. Al contrario, le compagnie ad alto indebitamento saranno oggetto di maggiore controllo in un ambiente in cui i loro modelli di business potrebbero essere messi in discussione” argomenta il manager.
IN VISTA DELLE ELEZIONI AMERICANE
Con le elezioni americane alle porte e con una serie di fattori geopolitici imprevedibili che ancora spaventano alcuni investitori, Bailer ritiene infine che adottare un approccio coerente al valore degli investimenti sia fondamentale per costruire performance affidabili nel lungo termine.