I dati

Colmare il gender gap è cruciale per lo sviluppo economico e sociale: l’impegno di Etica Sgr

La diversità genera valore, come sottolineano gli studi del Premio Nobel per l’Economia Claudia Goldin, eppure bisognerà aspettare il 2154 per raggiungere la parità. “Oggi più che mai promoviamo l’empowerment femminile e valutiamo società, imprese e Stati in base alle pari opportunità”, spiegano dalla società di gestione del risparmio

di Davide Lentini 5 Febbraio 2024 19:30

financialounge -  economia Etica Sgr gender gap good
Secondo i dati della settima edizione del Global Gender Gap Index il divario di genere si chiuderà globalmente solo nel 2154, ovvero tra 131 anni. Una stima che potrebbe persino essere ottimistica, dato che il ritmo di cambiamento ha rallentato significativamente rispetto alla media dell’ultimo decennio. È la conferma che nessun Paese ha ancora raggiunto la completa parità di genere in tutti i settori della vita sociale ed economica, mentre emerge sempre più come diversità e inclusione sono fattori chiave per lo sviluppo economico e sociale.

GLI STUDI DEL NOBEL GOLDIN


Lo ha sottolineato anche Claudia Goldin, vincitrice del Premio Nobel per l’Economia 2023, le cui ricerche in questo campo hanno messo in evidenza le dinamiche di genere nel mercato del lavoro. Attraverso l’analisi di Goldin, emerge chiaramente che una maggiore emancipazione femminile porta a risultati positivi in vari settori, dalla lotta ai cambiamenti climatici all’innovazione aziendale. Tuttavia, la strada verso la parità di genere è ancora lunga, con molte barriere culturali e strutturali da superare.

I PARAMETRI DEL GLOBAL GENDER GAP INDEX


L’indipendenza economica e finanziaria delle donne è cruciale per lo sviluppo economico, eppure, i dati, ad oggi, rivelano una realtà diversa. Come detto, bisognerà aspettare il 131 anni per colmare il gap. Per arrivare a questa conclusione il Global Gender Gap Index ha preso in considerazione quattro dimensioni: istruzione, salute, emancipazione politica e partecipazione economica. Il livello più elevato di parità appartiene all’indice della salute che, a livello globale, raggiunge il 96%. È anche l’unico con meno disparità tra Paesi: infatti sono solo 13 quelli che, in questo indice, raggiungono un punteggio al di sotto della media mondiale.

IN AUMENTO L’ISTRUZIONE


Il livello di istruzione fa segnare, invece, il 4,8% del divario di genere ancora da colmare, ma è in aumento il numero di economie con piena parità in questo campo, passate da 21 a 25. Eppure esistono Paesi nei quali la disparità resta gigantesca, come l’Afghanistan, l’unico in cui il punteggio è al di sotto del 50%, al 48,2%.

POLITICA, DONNE ANCORA INDIETRO


Il divario di genere più marcato si riscontra in politica, dove la parità raggiunge appena il 22,5%. Questo settore è particolarmente critico per le notevoli discrepanze tra i paesi, anche tra quelli meglio posizionati. Ad esempio, l‘Islanda, leader nella parità di genere politica, supera la Norvegia, seconda classificata, di 13,6 punti percentuali.

REDDITO, SI TORNA INDIETRO


Infine, l’indice di parità economica, l’unico a registrare un regresso a livello globale. L’Italia, ad esempio, ha subito un netto calo nella parità di reddito, perdendo undici posizioni, e altre tre posizioni per l’accesso delle donne a ruoli di vertice: oggi siamo al 104° posto su 146. A livello mondiale, la partecipazione femminile al lavoro è limitata: solo il 47% delle donne è attivo nel mercato del lavoro, rispetto al 72% degli uomini.

LE DISPARITÀ GENITORIALI


Questa situazione rileva l’importanza delle ricerche di Claudia Goldin, i cui studi evidenziano che le differenze di genere nel mercato del lavoro sono notevolmente amplificate dalla genitorialità. Le donne sono infatti più influenzate dalla nascita di un figlio in termini di coinvolgimento nel mercato del lavoro. E man mano che il numero di figli aumenta, si osserva un incremento drastico nelle disparità tra i tassi di occupazione.

I FATTORI CULTURALI E SOCIALI


Goldin ha anche sfatato la teoria secondo cui l’aumento della presenza femminile nel mercato del lavoro è dovuto solo alla crescita economica, dimostrando che non è la ricchezza di un Paese a promuovere l’uguaglianza di genere, ma piuttosto i cambiamenti culturali e le trasformazioni sociali. Infatti le prime posizioni in questo senso sono occupate da economie emergenti e Paesi africani, che mostrano progressi relativamente maggiori ai Paesi Ocse.

PIÙ DONNE, MENO TENSIONI GEOPOLITICHE


La partecipazione femminile al mercato del lavoro è cruciale anche per il miglioramento complessivo della società in termini di istruzione, benessere e crescita. Inoltre, come sottolineato dalla presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, sostenere la leadership femminile è essenziale anche per ridurre le tensioni geopolitiche.

I BENEFICI DELL’EMANCIPAZIONE FEMMINILE


Diverse ricerche dimostrano che ogni passo verso la piena emancipazione femminile scatena effetti positivi a catena. Ad esempio, un maggior numero di donne nei parlamenti nazionali conduce a politiche più incisive sui cambiamenti climatici; una presenza femminile più forte nella gestione delle risorse naturali migliora la governance ambientale; una maggiore rappresentanza di donne nei consigli di amministrazione è legata a un incremento degli investimenti in innovazione. Nonostante le evidenze, però, gli imprenditori maschili superano ancora di tre volte quelli femminili.

L’IMPEGNO DI ETICA SGR


Facilitare l’accesso delle donne al settore finanziario è essenziale per il raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sostenibilità dell’Onu. Ribadendo questi concetti, Etica Sgr oggi promuove l’empowerment femminile, in particolare con l’attività di stewardship ed engagement, dialogando con il management delle aziende e partecipando attivamente alle assemblee delle aziende in cui i fondi investono.

I CRITERI DI SELEZIONE


“Diversità e inclusione sono temi particolarmente importanti per noi - spiegano da Etica Sgr - La nostra metodologia di selezione degli emittenti presenta indicatori con i quali analizziamo e valutiamo le imprese in base a questi parametri. Valutiamo, ad esempio, la presenza nelle società di politiche su pari opportunità e diversità, politiche di rispetto e promozione dei diritti umani e politiche di sostegno della non discriminazione. Abbiamo poi degli indicatori più specifici per l’analisi degli Stati. Per esempio consideriamo anche il Gender Equality Index, un indice che misura l’impatto della diversità di genere”.

“IL REPORT D’IMPATTO”


Al termine dell’investimento Etica Sgr si impegna inoltre a misurare e a rendicontare l’impatto ambientale e sociale dell’investimento dei portafogli azionari. “Ogni anno - concludono da Etica Sgr - pubblichiamo il Report di Impatto, che è lo strumento con cui misuriamo l’impatto dell’attività di selezione dei titoli rispetto al mercato di riferimento o benchmark”.

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