Le parole
Stellantis giù in Borsa per rumor su Renault, Elkann smentisce l'ipotesi di fusione
Il presidente di Stellantis interviene e chiude alla possibilità: “Non esiste alcun piano allo studio riguardante operazioni di fusione con altri costruttori”
di Antonio Cardarelli 5 Febbraio 2024 11:19
L’idea era circolata poco prima del fine settimana, ma ora arriva la secca smentita. Non c’è nessuna ipotesi di fusione tra Stellantis e Renault. A dirlo con chiarezza è John Elkann, presidente di Stellantis. A metà mattinata il titolo cede l’1,3% a Piazza Affari, mentre Renault a Parigi guadagna l’1%.
"Non esiste alcun piano allo studio riguardante operazioni di fusione di Stellantis con altri costruttori. La società è concentrata sull'esecuzione del piano strategico Dare Forward e nella puntuale realizzazione dei progetti annunciati, per rafforzare la sua attività in ogni mercato dove è presente, inclusa l'Italia", ha chiarito Elkann. Le voci di una possibile fusione per arginare l’ondata di auto elettriche cinesi in arrivo sui mercati occidentali sono state smentite.
Il rumor era stato rilanciato da molti giornali italiani dopo l’intervista rilasciata da Carlos Tavares, ceo di Stellantis, a Bloomberg. Tavares, parlando della forte concorrenza della Cina nel settore delle auto elettriche, aveva ipotizzato possibili “fusioni e acquisizioni” in Europa. Idea che, almeno secondo quanto riportato dalla stampa, non dispiacerebbe al governo francese, proprietario di quote sia in Renault (15%) che in Stellantis (6,1%). Ma le parole di John Elkann non lasciano spazio a ipotesi di questo tipo: "In questo quadro, Stellantis è impegnata al tavolo automotive promosso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), che vede uniti il Governo italiano con tutti gli attori della filiera nel raggiungimento di importanti obiettivi comuni per affrontare insieme le sfide della transizione energetica".
Secondo gli analisti di Intermonte, l’attenzione della stampa al tema di una possibile fusione è dovuta più al “dibattito politico sugli sforzi industriali di Stellantis in Italia”. “Al momento attuale l’idea di una fusione non sembra un’ipotesi concreta – spiegano gli esperti di Intermonte - Inoltre, potrebbero sorgere delle problematiche in merito alla market share che la nuova entità avrebbe in Francia, Italia e Spagna, le quali si sarebbero attestate al 52%, 43% e 32% rispettivamente".
“NESSUNA IPOTESI DI FUSIONE”
"Non esiste alcun piano allo studio riguardante operazioni di fusione di Stellantis con altri costruttori. La società è concentrata sull'esecuzione del piano strategico Dare Forward e nella puntuale realizzazione dei progetti annunciati, per rafforzare la sua attività in ogni mercato dove è presente, inclusa l'Italia", ha chiarito Elkann. Le voci di una possibile fusione per arginare l’ondata di auto elettriche cinesi in arrivo sui mercati occidentali sono state smentite.
L’INTERVISTA DI TAVARES
Il rumor era stato rilanciato da molti giornali italiani dopo l’intervista rilasciata da Carlos Tavares, ceo di Stellantis, a Bloomberg. Tavares, parlando della forte concorrenza della Cina nel settore delle auto elettriche, aveva ipotizzato possibili “fusioni e acquisizioni” in Europa. Idea che, almeno secondo quanto riportato dalla stampa, non dispiacerebbe al governo francese, proprietario di quote sia in Renault (15%) che in Stellantis (6,1%). Ma le parole di John Elkann non lasciano spazio a ipotesi di questo tipo: "In questo quadro, Stellantis è impegnata al tavolo automotive promosso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), che vede uniti il Governo italiano con tutti gli attori della filiera nel raggiungimento di importanti obiettivi comuni per affrontare insieme le sfide della transizione energetica".
INTERMONTE: FUSIONE NON È IPOTESI CONCRETA
Secondo gli analisti di Intermonte, l’attenzione della stampa al tema di una possibile fusione è dovuta più al “dibattito politico sugli sforzi industriali di Stellantis in Italia”. “Al momento attuale l’idea di una fusione non sembra un’ipotesi concreta – spiegano gli esperti di Intermonte - Inoltre, potrebbero sorgere delle problematiche in merito alla market share che la nuova entità avrebbe in Francia, Italia e Spagna, le quali si sarebbero attestate al 52%, 43% e 32% rispettivamente".
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