L’outlook

PGIM: ecco perché il 2024 sarà l'anno del reddito fisso

Con le banche centrali che dovrebbero iniziare a tagliare i tassi di interesse, il settore obbligazionario offrirà interessanti opportunità per gli investitori. Restano cruciali timing e selezione settoriale

di Fabrizio Arnhold 7 Febbraio 2024 12:28

financialounge -  Greg Peters mercati mercato obbligazionario PGIM Fixed Income reddito fisso
Nel 2024 le banche centrali taglieranno i tassi di interesse. C’è da capire quando e se prima la Fed oppure la Bce. Nei giorni scorsi il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha allontanato la possibilità di una prima sforbiciata già a marzo. Nell’ultimo anno, nonostante la politica monetaria restrittiva, i mercati hanno messo a segno nuovi record e l’economia ha retto. Nessuna recessione. “Salvo imprevisti, sembra che il 2024 porrà fine definitivamente a un’epoca buia per gli investitori obbligazionari e per l’economia di tutto il mondo: un regime guidato da politiche dei tassi d'interesse a zero e addirittura negativi che hanno costretto investitori e risparmiatori ad assumere livelli spropositati di rischio”, commenta Greg Peters, Co-Chief Investment Officer di PGIM Fixed Income, illustrando l’outlook 2024, in un incontro con la stampa.

IL NUOVO REGIME FAVOREVOLE AL REDDITO FISSO


Nei prossimi mesi è lecito aspettarsi una certa volatilità sui mercati, ma gli investitori che decideranno di aumentare l’esposizione nel reddito fisso a lungo termine, dovrebbero vedere rendimenti interessanti, senza badare troppo al rischio legato al tasso di interesse. “Si potrebbe dire che abbiamo già avuto un grande anno per le obbligazioni negli ultimi due mesi del 2023”, prosegue Greg Peters. “I titoli leverage loan, investment-grade e high-yield, che in alcuni momenti dell'anno scorso hanno espresso ottimi valori, appaiono ora meno interessanti, poiché gran parte del succo è già stato spremuto”. Ma nonostante il rally, si possono ancora trovare valori interessanti in diverse aree, con caratteristiche di rendimento complessivamente attrattive, con una attenta selezione dei singoli titoli.

L’IMPORTANZA DELLA SELEZIONE


Guardando ai diversi settori, il mercato dei titoli garantiti da mutui su immobili commerciali (CMBS) ha risentito delle preoccupazioni generate dalla pandemia. “Tuttavia, dopo la crisi finanziaria globale, le strutture dei CMBS si sono rafforzate: la subordinazione riduce il rischio di credito e fornisce agli investitori un percorso più rapido per il rimborso in caso di inadempienza”, sottolinea il Co-Chief Investment Officer di PGIM Fixed Income. “I titoli finanziari sono un’altra area che può beneficiare di tassi stabili o in calo in questo nuovo regime”. I recenti crolli delle banche regionali americane hanno fatto crescere qualche dubbio sullo stato di salute del sistema bancario, ma i deflussi si sono stabilizzati e le banche ora possono ricostruire il capitale.

GLI SVILUPPI FAVOREVOLI PER GLI EMERGENTI


I mercati emergenti sono stati i primi ad aumentare i tassi per limitare l’inflazione e saranno, con ogni probabilità, i primi a tagliarli. “Tra gli sviluppi favorevoli per gli emergenti vi sono l'accesa competizione tra Stati Uniti e Cina per l'egemonia nel Sud del mondo, lo spostamento delle catene di approvvigionamento dalla Cina e la crescita degli investimenti diretti esteri in altri mercati emergenti, nonché l'aumento della domanda di materie prime come litio e rame per la realizzazione di nuove tecnologie e infrastrutture green”, precisa Peters. “Non tutti i mercati emergenti sono uguali: gli investitori dovrebbero guardare a Paesi come l'Indonesia, l'India e il Messico che stanno crescendo rapidamente e beneficiano direttamente dei cambiamenti delle catene di approvvigionamento”.

IN EUROPA I PRIMI TAGLI IN ESTATE


Spostandoci in Europa, si vedere i primi tagli da parte della Bce la prossima estate. Per il gestore di PGIM Fixed Income, “gli investitori in obbligazioni europee potrebbero avere più tempo per adattarsi a un nuovo regime”, perché l’Europa probabilmente “resterà paziente di fronte ai dati sull’inflazione più bassi e a margini di profitto meno brillanti, “tuttavia il nostro scenario di base ipotizza un taglio di 50 punti base entro il quarto trimestre del 2024”, sottolinea Greg Peters. La tenuta di questo nuovo regime dipenderà inevitabilmente dai dati sull’inflazione, con i rischi geopolitici sullo sfondo e i bassi dati sulla disoccupazione Usa che influenzeranno anche le scelte della Fed.

IL MOMENTO IDEALE PER INVESTIRE IN OBBLIGAZIONI


Il plateau dei tassi è il momento ideale per investire in obbligazioni. “Quando la Fed e le banche centrali di tutto il mondo cominceranno a ridurre i tassi, dovremo aspettarci che un numero ancora maggiore di investitori ridimensioni l’esposizione in azioni e liquidità, e torni a un’allocazione di portafoglio più tradizionale”, conclude il Co-Chief Investment Officer di PGIM Fixed Income. “Questo significa un massiccio spostamento verso le obbligazioni, con un conseguente calo dei rendimenti”. Il giusto timing dell’investimento, quindi, diventa un altro fattore cruciale per chi cerca performance nel lungo periodo.

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