L'analisi
Invesco: i settori più promettenti sul mercato azionario indiano
L’India è diventata top performer dei mercati emergenti asiatici con i mega-trend che supportano in particolare le azioni manifatturiere, finanziarie e dei beni di consumo. Verso crescita del 6,5% del PIL nei prossimi 5 anni
di Stefano Caratelli 9 Febbraio 2024 08:00
L’India è diventata la meta preferita di investimento nell’Asia emergente, con un azionario che l’anno scorso ha doppiato la crescita dell’indice MSCI All Country World e un numero di Ipo che viaggia sui record, grazie a solidi fondamentali e il potenziale di trend emergenti. Invesco, in un’analisi di Chandrashekhar Sambhshivan, Investment Director, e Mike Shiao, Chief Investment Officer, Asia ex Japan, sottolinea che è ormai la quinta economia globale e quella che cresce più velocemente in Asia, con una crescita del PIL attesa al 6,5% nei prossimi cinque anni. Ha sorpassato la Cina anche per popolazione, tra i grandi paesi la più giovane del mondo con un’età media di 27,6 anni, con un forte potenziale nei consumi discrezionali.
Per quanto riguarda le valutazioni dell’azionario indiano, i due esperti di Invesco notano che viaggiano a un multiplo ragionevole di 20,6 volte, sotto la media degli ultimi 5 anni, con le aziende quotate che hanno mostrato crescita redditizia, propensione ad aumentare i ritorni sull’investimento, leva contenuta e allocazione prudente del capitale, in grado di migliorare le riserve. Invesco sottolinea che sono comunque da preferire titoli con valutazioni ragionevoli in grado di beneficiare di trend strutturali, segnalandone quattro in particolare.
Le forze che stanno dando forma al future economico del grande paese sono sostenuti da un’economia digitale che si espande velocemente, dando impulso alla rapida adozione del digitale nei servizi finanziari, come il sistema di pagamenti istantanei UPI, e nell’e-commerce, il cui mercato è atteso in crescita dai 155 miliardi di dollari del 2022 ai 900 miliardi nel 2030, con una forte crescita anche dei consumi discrezionali. Sulla base di questi trend, la preferenza di Invesco va ai titoli finanziari, manifatturieri e dei consumi.
Il mercato al dettaglio indiano è cresciuto da 400 a 700 miliardi di dollari nell’ultimo decennio, mentre con la crescita del reddito la quota di spese discrezionali è aumentata dal 13% al 24% tra il 2000 e il 2020, ed è attesa raggiungere il 33% entro il 2030. Nell’ambito dei consumi discrezionali gli esperti di Invesco vedono un forte potenziale nella gioielleria, nelle spese legate ai matrimoni e settori associati.
L’India è anche proiettata per diventare il prossimo hub manifatturiero globale, con l’high tech come driver principale, grazie agli investimenti dei grandi produttori globali che cercano siti produttivi al riparo dalle tensioni geopolitiche, incentivati anche da programmi governativi come il Production Linked Incentive Scheme e alla diffusione dei Global Capability Centers (GCC), unità offshore che offrono alle multinazionali supporto con servizi di IT, finanza, risorse umane e analisi.
Già oggi grazie a questi centri l’India vanta la presenza di oltre 1.300 multinazionali. I GCC non solo hanno un impatto diretto sull’occupazione e sui livelli salariali, ma inducono anche un effetto positivo sui fornitori e sull’economia in generale. Grazie alla posizione di leader nel mercato dei GCC, i due esperti di Invesco si aspettano benefici soprattutto sul settore dei consumi discrezionali nel lungo termine, grazie alla maturazione dell’economia e alla crescita dei redditi.
VALUTAZIONI RAGIONEVOLI DELL’AZIONARIO
Per quanto riguarda le valutazioni dell’azionario indiano, i due esperti di Invesco notano che viaggiano a un multiplo ragionevole di 20,6 volte, sotto la media degli ultimi 5 anni, con le aziende quotate che hanno mostrato crescita redditizia, propensione ad aumentare i ritorni sull’investimento, leva contenuta e allocazione prudente del capitale, in grado di migliorare le riserve. Invesco sottolinea che sono comunque da preferire titoli con valutazioni ragionevoli in grado di beneficiare di trend strutturali, segnalandone quattro in particolare.
FORTI TREND FAVORISCONO I FINANZIARI, I MANIFATTURIERI E I CONSUMI
Le forze che stanno dando forma al future economico del grande paese sono sostenuti da un’economia digitale che si espande velocemente, dando impulso alla rapida adozione del digitale nei servizi finanziari, come il sistema di pagamenti istantanei UPI, e nell’e-commerce, il cui mercato è atteso in crescita dai 155 miliardi di dollari del 2022 ai 900 miliardi nel 2030, con una forte crescita anche dei consumi discrezionali. Sulla base di questi trend, la preferenza di Invesco va ai titoli finanziari, manifatturieri e dei consumi.
FORTE AUMENTO DELLE SPESE DISCREZIONALI
Il mercato al dettaglio indiano è cresciuto da 400 a 700 miliardi di dollari nell’ultimo decennio, mentre con la crescita del reddito la quota di spese discrezionali è aumentata dal 13% al 24% tra il 2000 e il 2020, ed è attesa raggiungere il 33% entro il 2030. Nell’ambito dei consumi discrezionali gli esperti di Invesco vedono un forte potenziale nella gioielleria, nelle spese legate ai matrimoni e settori associati.
PROIETTATA PER DIVENTARE L’HUB MANIFATTURIERO GLOBALE
L’India è anche proiettata per diventare il prossimo hub manifatturiero globale, con l’high tech come driver principale, grazie agli investimenti dei grandi produttori globali che cercano siti produttivi al riparo dalle tensioni geopolitiche, incentivati anche da programmi governativi come il Production Linked Incentive Scheme e alla diffusione dei Global Capability Centers (GCC), unità offshore che offrono alle multinazionali supporto con servizi di IT, finanza, risorse umane e analisi.
I CENTRI DI ATTRAZIONE DELLE MULTINAZIONALI
Già oggi grazie a questi centri l’India vanta la presenza di oltre 1.300 multinazionali. I GCC non solo hanno un impatto diretto sull’occupazione e sui livelli salariali, ma inducono anche un effetto positivo sui fornitori e sull’economia in generale. Grazie alla posizione di leader nel mercato dei GCC, i due esperti di Invesco si aspettano benefici soprattutto sul settore dei consumi discrezionali nel lungo termine, grazie alla maturazione dell’economia e alla crescita dei redditi.