Analisi e scenari

Per Pictet AM taglio dei tassi Usa dopo maggio. In Giappone stop ai tassi negativi da aprile

"I mercati negli Stati Uniti sono ora orientati verso uno scenario di soft landing", spiega Fabio Castaldi, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management. E mentre continuerà la crisi cinese, l'analista prevede una costante crescita del Giappone che attrarrà gli investimenti esteri

di Davide Lentini 12 Febbraio 2024 19:00

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Se negli Stati Uniti la recessione appare ormai scongiurata a beneficio di uno scenario di soft landing, per Pictet AM in Europa l’attenzione nel 2024 si concentrerà sulla crescita economica, con una posizione prudente della Bce. In Asia, invece, continuerà la crisi della Cina nonostante le politiche governative, considerate finora solo incrementali. Mentre il Giappone continuerà a mostrare trend positivi.

A FINE 2023 RALLY DEI BOND USA


Fabio Castaldi, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management, spiega come la fine del 2023 abbia fatto segnare, negli ultimi due mesi, il rally più importante in un contesto non recessivo della storia dei bond americani, con rendimenti in calo dell'1,2% contestualmente ad una performance dei mercati azionari del 16% sull'indice S&P. “Non sorprende, quindi, che il mese di gennaio abbia fatto segnare il passo con un incremento marginale dell'1,5% sull'indice S&P e una correzione, seppur contenuta, sul fronte obbligazionario”, analizza Castaldi.

VERSO IL SOFT LANDING


Anche alla luce dell'improvviso cambio di rotta della Fed del mese dicembre, oggi i mercati sono propensi a abbracciare uno scenario di soft landing, ovvero di un dolce rallentamento dell'economia americana rispetto ai timori di qualche mese fa di un rallentamento più marcato, se non addirittura del rischio di una recessione tecnica.

PRIMI TAGLI FED TRA MAGGIO E GIUGNO


Ma l'ottimismo iniziale dei mercati obbligazionari e monetari, sia sulla tempistica sia sull'entità dei tagli delle banche centrali per il 2024, è stato in parte ridimensionato alla luce delle indicazioni di fine gennaio delle banche centrali, la Federal Reserve in particolare, e a seguito dei dati macroeconomici negli Stati Uniti nel complesso migliori rispetto alle attese. “Per questo - scrive ancora Castaldi - Riteniamo ora più coerenti le aspettative dei tagli prezzate dai mercati, ovvero un primo taglio della Fed verosimilmente tra maggio e giugno, avendo il presidente Powell espressamente scoraggiato le aspettative di un taglio a marzo”.

CAUTELA DI FRONTE A ECONOMIA RESILIENTE


Per Pictet AM la cautela della Fed è comprensibile, nel contesto della sorprendente resilienza dell'economia americana: 3,3% la crescita nell'ultimo trimestre del 2023, e la sorpresa all'indomani della riunione della Fed del dato particolarmente forte sul mercato del lavoro nel mese di gennaio, anche se, con ogni probabilità, suscettibile a una significativa revisione al ribasso.

I TAGLI DELL BCE DOPO I NEGOZIATI SALARIALI


“La stessa tempistica - aggiunge il Senior Investment Manager di Pictet AM - è ipotizzabile per il primo taglio della Bce, che, pur in un contesto di crescita debole, sembra volersi cautelare dal rischio di sorprese negative sul rientro dell'inflazione, attendendo i risultati dei negoziati salariali di fine aprile in Germania prima di procedere con il primo taglio dei tassi. Peraltro, l'esborso, nel 2024, di una quota sostanziale dei fondi del Next Generation EU e il rischio di un rincaro del petrolio nel quadro della crisi nel Medio Oriente sono ulteriori elementi di rischio nel processo di rientro delle dinamiche inflazionistiche in Europa. Di qui la prudenza manifestata recentemente da Philip Lane e Isabel Schnabel, membri influenti del direttorio della Bce”.

IN CINA SERVONO INTERVENTI "BAZOOKA"


Diversa la situazione asiatica, dove continua la crisi del mercato cinese. “La violenta correzione di inizio anno del mercato azionario ha sortito risposte dal governo centrale cinese con misure di stimolo solo incrementali - spiega Castaldi - che hanno un impatto relativo rispetto alla necessità di interventi risolutivi, in gergo finanziario “bazooka”, ovvero misure aggressive, che possano dare una svolta alla crisi immobiliare e riportare la fiducia degli investitori esteri su un mercato difficilmente investibile nel contesto attuale”.

IN GIAPPONE STOP AI TASSI NEGATIVI IN PRIMAVERA


Sull’altra sponda dell'Asia, in Giappone, prosegue invece il trend economico e finanziario positivo iniziato l'anno passato, attirando incrementalmente gli investimenti esteri e il rientro di quelli domestici d'oltreoceano. “I decenni di deflazione e di crescita asfittica sembrano superati - sostiene Castaldi - e la Banca del Giappone appare oramai pronta ad abbandonare di qui a breve la politica dei tassi negativi”. Per Pictet Asset Management, aprile è lo scenario più probabile, senza escludere la possibilità di un anticipo a marzo.

DOPO L'INFLAZIONE ATTENZIONE SULLA CRESCITA


Infine, riguardo i mercati finanziari Castaldi sottolinea come, dopo la correzione sull'eccessivo ottimismo prezzato a fine 2023 rispetto ai tagli delle principali banche centrali, nei prossimi mesi i mercati continueranno a prestare attenzione ai dati relativi all'inflazione, ricalibrando, se necessario, le aspettative sui tagli delle banche centrali. "Ma riteniamo - aggiunge - che l'attenzione degli operatori si sposterà incrementalmente sul tema della crescita".

I RISCHI GEOPOLITICI SULL'EUROPA


“In questo contesto - spiega ancora Fabio Castaldi – l’Europa sarà al centro dell'attenzione, laddove una crescita asfittica, con il +0,1% del Pil europeo nell'ultimo trimestre 2023, rischia di subire ulteriori contraccolpi da fattori esterni, in particolare dalle implicazioni dei rischi geopolitici e dalla debolezza della Cina. L’ottimismo dei mercati finanziari sullo scenario del soft landing è oggi sicuramente apprezzato in particolare sui mercati azionari, pur con i necessari distinguo fra i diversi settori dovuti all'esplosione del tema dell'intelligenza artificiale”.

IL RUOLO DEI BOND GOVERNATIVI


E’ indubbio che le dinamiche sull'inflazione proseguiranno nel processo di normalizzazione, per cui per l’analista di Pictet AM bisognerà fare attenzione a eventuali sorprese negative sul fronte della crescita. “Se tale scenario dovesse manifestarsi - conclude il Senior Investment Manager Fabio Castaldi - i mercati azionari e del credito potrebbero subire perdite anche consistenti, compensate però da guadagni, anche importanti, dai bond governativi, che tornerebbero a svolgere il loro ruolo di diversificazione degli attivi rischiosi, perso a più riprese nel periodo inflazionistico degli ultimi 18 mesi”.

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