Difficoltà e successi
Ecco la storia di Nvidia e del suo fondatore
In attesa dei conti trimestrali in uscita stasera, ripercorriamo le tappe salienti della vicenda di Nvidia e di Jen-Hsun Huang, il più carismatico tra i fondatori e attuale CEO della società
di Stefano Silvestri 21 Febbraio 2024 14:20
Se c'è una cosa bella della storia di Nvidia, è che non è fatta unicamente di successi. Al contrario, quella di Jen-Hsun Huang, per gli amici Jensen, è fatta di espansioni e contrazioni, intuizioni e fallimenti, che lo rendono più umano rispetto a personaggi come Elon Musk, Mark Zuckerberg o Sam Altman, apparentemente infallibili. O quasi.
Nato a Taiwan il 17 febbraio 1963, dopo aver brevemente vissuto in Thailandia con i suoi genitori, Jen-Hsun Huang viene mandato negli Stati Uniti all'età di dieci anni. Lì vivrà coi parenti durante tutto il percorso degli studi. Amante da sempre dei computer, neanche ventenne si iscrive all'Oregon State University, ottenendo nel 1984 la laurea in ingegneria informatica. Nel 1992 si specializza alla Stanford University con un master in ingegneria elettronica. Da allora vive nella Silicon Valley, e la sua vita è dedicata ai semiconduttori. Jen-Hsun Huang lavora dapprima come ingegnere presso AMD (Advanced Micro Devices), oggi sua rivale. e poi per LSI Logic. Nel 1993, Jen-Hsun Huang e i suoi due amici Chris Malachoswky e Curtis Priem, che la leggenda vuole abbia incontrato nella catena di fast food Denny's, decidono di concretizzare il loro sogno: rivoluzionare l'elaborazione della grafica.
Fondano così Nvidia, azienda specializzata in GPU (Graphics Processing Unit), processori specializzati nel rendering tridimensionale. Il nome nasce dall'unione di "NV" (Next Version) e la parola latina "invidia", che per noi italiani non necessità di ulteriori spiegazioni (e da cui deriva il colore verde del simbolo). Il 1994 vede la prima partnership strategica con SGS-Thompson mentre nel 1995 Nvidia lancia l'NV1, il suo primo chip grafico. Il 1997 è il momento del chip Riva 128, 1 milione di unità nei primi quattro mesi. Ed è forse qui il primo punto di svolta per Jen-Hsun Huang, ossia l'avventurarsi nel mercato del gaming, allora non certo rilevante come lo è oggi. Ma come ha dichiarato in un'intervista a CNBC, all'epoca non c'erano molte applicazioni per i suoi chip e i videogiochi gli sembrarono la scelta migliore.
Il 1998 segna l'inizio di una partnership di lunga durata con la taiwanese Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, più nota come TSMC, cui viene affidata la produzione dei chip progettati da Nvidia. Una mossa questa pensata per contenere i costi ma che per molti è oggi l'unico vero tallone d'Achille di un'azienda legata a doppio filo alla stabilità geopolitica di un'area dal futuro incerto. Il 1999 vede il licenziamento della maggior parte dei dipendenti per scongiurare la bancarotta, ma anche il lancio della GeForce 256, che rivoluzionerà il gaming. Quella scheda grafica elaborava un minimo di 10 milioni di poligoni al secondo, irrisori rispetto ai miliardi che vengono generati oggi. Successivamente si quota sul mercato azionario a 12 dollari per azione; oggi, al momento in cui scriviamo, il valore è di 694,52 dollari.
Il 2000 è un anno altrettanto importante: Nvidia acquisisce 3DFX, l'azienda che prima di lei aveva intuito il concetto di GPU; soprattutto, viene scelta da Microsoft per equipaggiare il primo modello di Xbox. Il 2002 la vede consegnare il suo centomilionesimo processore e Fortune Magazine la elegge azienda americana con la crescita più rapida. Nel 2005 Nvidia equipaggia anche la PlayStation 3, mentre nel 2006 compie un ulteriore passo avanti con l'introduzione della tecnologia CUDA. Questa innovazione permette di utilizzare le schede grafiche per l'elaborazione di dati non grafici, ampliando enormemente il campo di applicazione delle GPU e aprendo nuove strade nel mondo del computing. I più attenti di voi avranno già capito l'importanza attuale di quel piccolo passo compiuto diciannove anni fa.
Nel 2011 consegna il miliardesimo processore e nel 2012 presenta la GPU Kepler, specificamente progettata per l'apprendimento automatico. Anche in questo caso, Jen-Hsun Huang getta le fondamenta degli attuali successi. Nel 2010 Nvidia tenta una sortita negli smartphone col chip Tegra, mercato dal quale uscirà prontamente. Nel 2015 si tuffa nel deep learning col Tegra X1 e la piattaforma DGX-1rafforzando la sua posizione nel settore dell'IA. Il 2017 è l'anno di nascita della serie GeForce RTX, che introduce il ray tracing in tempo reale, offrendo un'esperienza di gioco incredibilmente realistica e trasformando ancora una volta le aspettative e le possibilità nel campo del gaming.
Per vedere l'attuale assetto di Nvidia dobbiamo però attendere l'avvento delle criptovalute, quando le GPU di Nvidia cominciano a essere le unità di calcolo preferite per il "mining". Non era esattamente l'utilizzo più ortodosso per degli hardware pensati per i videogiochi, ma loro potenza di calcolo era tale che andarono letteralmente a ruba. Il risultato fu che i gamer si ritrovarono impossibilitati dall'acquisire le schede video per giocare, tra la scarsa disponibilità e i prezzi schizzati alle stelle. E che Nvidia, cogliendo la palla al balzo, lanciò la serie CMP HX, pensata apposta per i “miner”. Liberato del fardello dell'apparato grafico, l'hardware era pura potenza di calcolo, il concetto alla base degli attuali chip per l'intelligenza artificiale.
Il 2022 segna un altro passo indietro per Nvidia, con la cancellazione definitiva della scalata ad Arm per 40 miliardi di dollari, iniziata nel 2020. Arm è l'azienda che produce le CPU montate su iPhone, iPad, Kindle e vari produttori di macchine. Questo affare, che avrebbe potuto essere la più grande acquisizione nel settore dei semiconduttori, non si è concretizzato a causa dell’intenso esame normativo da parte dell’antitrust. Arriviamo così ai giorni nostri, con Nvidia che è diventata l’azienda leader nella produzione dei chip per l’intelligenza artificiale. Come si sia arrivati a questo risultato, è ormai chiaro: Jen-Hsun Huang, peraltro l’unico CEO di una big tech a essere ininterrottamente al comando da 33 anni, ha sempre avuto uno spregiudicato sguardo al futuro. Alle volte ha pensato a una tecnologia prima ancora che essa avesse un mercato, creandolo successivamente. Altre volte invece è stato bravo a uscirne subito, altre ancora a intercettare i trend nascenti. Cosa che ha potuto fare grazie a fondamenta tecnologiche gettate con largo anticipo rispetto ai concorrenti.
Oggi l’azienda ha 26mila dipendenti e un headquarter a Santa Clara, in California, che non ha nulla da invidiare a quelli di Apple e Facebook. Nel frattempo, ha superato perfino Amazon ed Alphabet diventando la quarta azienda con la maggiore capitalizzazione in borsa con un valore azionario di 1,83 trilioni di dollari. Il mondo si sta organizzando per produrre sempre più chip pensati per l’IA. Zuckerberg vuole produrre i suoi, Sam Altman pure e in Corea del Sud arriveranno finanziamenti statali per 470 miliardi di dollari per potenziare Samsung nella lotta contro Giappone e Taiwan per l’intelligenza artificiale. Negli USA, infine, il piano Chips per America metterà sul piatto 52 miliardi dollari, dei quali beneficeranno anche i rivali di Nvidia. Ma stasera Jen-Hsun Huang presenterà i suoi risultati finanziari, e non è oggi il momento di domandarsi dove potrà ancora arrivare.
L’INFANZIA NEGLI USA
Nato a Taiwan il 17 febbraio 1963, dopo aver brevemente vissuto in Thailandia con i suoi genitori, Jen-Hsun Huang viene mandato negli Stati Uniti all'età di dieci anni. Lì vivrà coi parenti durante tutto il percorso degli studi. Amante da sempre dei computer, neanche ventenne si iscrive all'Oregon State University, ottenendo nel 1984 la laurea in ingegneria informatica. Nel 1992 si specializza alla Stanford University con un master in ingegneria elettronica. Da allora vive nella Silicon Valley, e la sua vita è dedicata ai semiconduttori. Jen-Hsun Huang lavora dapprima come ingegnere presso AMD (Advanced Micro Devices), oggi sua rivale. e poi per LSI Logic. Nel 1993, Jen-Hsun Huang e i suoi due amici Chris Malachoswky e Curtis Priem, che la leggenda vuole abbia incontrato nella catena di fast food Denny's, decidono di concretizzare il loro sogno: rivoluzionare l'elaborazione della grafica.
LA FONDAZIONE DI NVIDIA
Fondano così Nvidia, azienda specializzata in GPU (Graphics Processing Unit), processori specializzati nel rendering tridimensionale. Il nome nasce dall'unione di "NV" (Next Version) e la parola latina "invidia", che per noi italiani non necessità di ulteriori spiegazioni (e da cui deriva il colore verde del simbolo). Il 1994 vede la prima partnership strategica con SGS-Thompson mentre nel 1995 Nvidia lancia l'NV1, il suo primo chip grafico. Il 1997 è il momento del chip Riva 128, 1 milione di unità nei primi quattro mesi. Ed è forse qui il primo punto di svolta per Jen-Hsun Huang, ossia l'avventurarsi nel mercato del gaming, allora non certo rilevante come lo è oggi. Ma come ha dichiarato in un'intervista a CNBC, all'epoca non c'erano molte applicazioni per i suoi chip e i videogiochi gli sembrarono la scelta migliore.
TAIWAN E LE DIFFICOLTÀ DEL 1999
Il 1998 segna l'inizio di una partnership di lunga durata con la taiwanese Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, più nota come TSMC, cui viene affidata la produzione dei chip progettati da Nvidia. Una mossa questa pensata per contenere i costi ma che per molti è oggi l'unico vero tallone d'Achille di un'azienda legata a doppio filo alla stabilità geopolitica di un'area dal futuro incerto. Il 1999 vede il licenziamento della maggior parte dei dipendenti per scongiurare la bancarotta, ma anche il lancio della GeForce 256, che rivoluzionerà il gaming. Quella scheda grafica elaborava un minimo di 10 milioni di poligoni al secondo, irrisori rispetto ai miliardi che vengono generati oggi. Successivamente si quota sul mercato azionario a 12 dollari per azione; oggi, al momento in cui scriviamo, il valore è di 694,52 dollari.
GLI ACCORDI CON MICROSOFT E SONY
Il 2000 è un anno altrettanto importante: Nvidia acquisisce 3DFX, l'azienda che prima di lei aveva intuito il concetto di GPU; soprattutto, viene scelta da Microsoft per equipaggiare il primo modello di Xbox. Il 2002 la vede consegnare il suo centomilionesimo processore e Fortune Magazine la elegge azienda americana con la crescita più rapida. Nel 2005 Nvidia equipaggia anche la PlayStation 3, mentre nel 2006 compie un ulteriore passo avanti con l'introduzione della tecnologia CUDA. Questa innovazione permette di utilizzare le schede grafiche per l'elaborazione di dati non grafici, ampliando enormemente il campo di applicazione delle GPU e aprendo nuove strade nel mondo del computing. I più attenti di voi avranno già capito l'importanza attuale di quel piccolo passo compiuto diciannove anni fa.
NUOVE SFIDE
Nel 2011 consegna il miliardesimo processore e nel 2012 presenta la GPU Kepler, specificamente progettata per l'apprendimento automatico. Anche in questo caso, Jen-Hsun Huang getta le fondamenta degli attuali successi. Nel 2010 Nvidia tenta una sortita negli smartphone col chip Tegra, mercato dal quale uscirà prontamente. Nel 2015 si tuffa nel deep learning col Tegra X1 e la piattaforma DGX-1rafforzando la sua posizione nel settore dell'IA. Il 2017 è l'anno di nascita della serie GeForce RTX, che introduce il ray tracing in tempo reale, offrendo un'esperienza di gioco incredibilmente realistica e trasformando ancora una volta le aspettative e le possibilità nel campo del gaming.
IL MINING DELLE CRIPTO
Per vedere l'attuale assetto di Nvidia dobbiamo però attendere l'avvento delle criptovalute, quando le GPU di Nvidia cominciano a essere le unità di calcolo preferite per il "mining". Non era esattamente l'utilizzo più ortodosso per degli hardware pensati per i videogiochi, ma loro potenza di calcolo era tale che andarono letteralmente a ruba. Il risultato fu che i gamer si ritrovarono impossibilitati dall'acquisire le schede video per giocare, tra la scarsa disponibilità e i prezzi schizzati alle stelle. E che Nvidia, cogliendo la palla al balzo, lanciò la serie CMP HX, pensata apposta per i “miner”. Liberato del fardello dell'apparato grafico, l'hardware era pura potenza di calcolo, il concetto alla base degli attuali chip per l'intelligenza artificiale.
LA SCALATA FALLITA AD ARM
Il 2022 segna un altro passo indietro per Nvidia, con la cancellazione definitiva della scalata ad Arm per 40 miliardi di dollari, iniziata nel 2020. Arm è l'azienda che produce le CPU montate su iPhone, iPad, Kindle e vari produttori di macchine. Questo affare, che avrebbe potuto essere la più grande acquisizione nel settore dei semiconduttori, non si è concretizzato a causa dell’intenso esame normativo da parte dell’antitrust. Arriviamo così ai giorni nostri, con Nvidia che è diventata l’azienda leader nella produzione dei chip per l’intelligenza artificiale. Come si sia arrivati a questo risultato, è ormai chiaro: Jen-Hsun Huang, peraltro l’unico CEO di una big tech a essere ininterrottamente al comando da 33 anni, ha sempre avuto uno spregiudicato sguardo al futuro. Alle volte ha pensato a una tecnologia prima ancora che essa avesse un mercato, creandolo successivamente. Altre volte invece è stato bravo a uscirne subito, altre ancora a intercettare i trend nascenti. Cosa che ha potuto fare grazie a fondamenta tecnologiche gettate con largo anticipo rispetto ai concorrenti.
L’ASSETTO ODIERNO
Oggi l’azienda ha 26mila dipendenti e un headquarter a Santa Clara, in California, che non ha nulla da invidiare a quelli di Apple e Facebook. Nel frattempo, ha superato perfino Amazon ed Alphabet diventando la quarta azienda con la maggiore capitalizzazione in borsa con un valore azionario di 1,83 trilioni di dollari. Il mondo si sta organizzando per produrre sempre più chip pensati per l’IA. Zuckerberg vuole produrre i suoi, Sam Altman pure e in Corea del Sud arriveranno finanziamenti statali per 470 miliardi di dollari per potenziare Samsung nella lotta contro Giappone e Taiwan per l’intelligenza artificiale. Negli USA, infine, il piano Chips per America metterà sul piatto 52 miliardi dollari, dei quali beneficeranno anche i rivali di Nvidia. Ma stasera Jen-Hsun Huang presenterà i suoi risultati finanziari, e non è oggi il momento di domandarsi dove potrà ancora arrivare.
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