L'analisi
abrdn ipotizza tre diversi scenari per il mercato del credito a breve scadenza nel 2024
Dal soft landing all'atterraggio duro con recessione negli Stati Uniti, senza escludere la possibilità di tassi alti più a lungo. Secondo il gestore obbligazionario Mark Munro sono tre le opzioni per il mercato obbligazionario quest'anno, con possibilità per gli investitori di aumentare il rendimento, già buono
di Redazione 26 Febbraio 2024 14:58
Dopo un 2023 in cui i mercati del credito hanno chiuso con un total return interessante, che cosa dobbiamo aspettarci adesso? Per Mark Munro, gestore obbligazionario di abrdn, “i mercati si stanno comportando in modo del tutto coerente con gli insegnamenti della storia”. Dunque se i tassi d'interesse hanno raggiunto il picco a fine luglio 2023, sulla base dei cicli passati, le obbligazioni investment grade produrranno probabilmente rendimenti positivi nei 12 mesi successivi.
Nello stesso arco di tempo, sempre secondo l’analisi di Munro, gli spread creditizi tenderanno a stabilizzarsi o a restringersi, cosa che di solito avviene prima dell'inizio di una recessione. Dalla fine di luglio, i mercati investment grade statunitensi a breve scadenza hanno registrato un rendimento del 3,5% (al 16 gennaio 2024) e gli spread rispetto ai Treasuries si sono ristretti di 8 pb (8%). Munro si chiede se con gli spread corporate che ora si attestano sulle medie storiche, i mercati del credito stiano forse diventando più compiacenti. E in questo contesto, ipotizza tre possibili scenari per il mercato del credito.
Il primo è quello del soft landing, lo scenario più allineato alle attuali aspettative del mercato. “Affinché si traduca in realtà - spiega il gestore obbligazionario di abrdn - è necessario un prevedibile rallentamento dell'inflazione e della crescita”. Per assecondare questo processo di atterraggio morbido, quindi, le Banche centrali che hanno agito in modo preventivo dovrebbero allentare i tassi d'interesse con l'avanzare del ciclo. Se ciò dovesse avvenire, l’analista di abrdn si aspetta un total return ancora più interessante per i mercati investment grade e high-yield. “In un simile contesto - dice - investire in una strategia di credito a breve scadenza dovrebbe generare risultati positivi”.
Munro invita comunque alla cautela: se si esclude il 1995, infatti, raramente le Banche centrali sono riuscite a dare corso a un atterraggio morbido. “La forte domanda di credito attualmente presente potrebbe portare a un ulteriore restringimento degli spread a breve termine. A quel punto gli spread inizieranno a sembrare elevati”, spiega.
Il secondo scenario ipotizzato da Mark Munro è quello di un atterraggio duro, ovvero una recessione in cui la crescita rallenta molto più velocemente rispetto allo scenario del soft landing. In questo caso non si potrebbe escludere una recessione negli Stati Uniti quest'anno, anche se un eventuale rallentamento dovrebbe essere contenuto. Nel complesso, l’economista di abrdn ritiene che le aziende dei mercati sviluppati siano posizionate adeguatamente per far fronte a una simile eventualità. “Ci aspettiamo un ciclo di default piuttosto modesto, il che dovrebbe proteggere i rendimenti in una certa misura. Pur non costituendo il nostro scenario di base - sostiene Munro - una recessione più profonda potrebbe comportare un ciclo di default più pronunciato, con ripercussioni sui rendimenti del mercato high-yield”.
Il terzo e ultimo scenario è quello dei tassi più alti più a lungo, ed è anche quello meno probabile. “Tuttavia non possiamo escluderlo se l'inflazione rimane ostinata e non si osserva un rallentamento evidente nel mercato del lavoro statunitense - commenta ancora Mark Munro - Nelle u ltime oscillazioni, il calo dei rendimenti ha portato a un aumento della domanda di credito e a un restringimento degli spread. Uno scenario simile comporterebbe un aumento dei rendimenti e un ampliamento degli spread creditizi, anche se non nella misura che ci aspetteremmo in caso di recessione”.
In questo scenario le probabilità di una recessione futura aumentano, così come le probabilità che la recessione sia più profonda. Gli emittenti investment grade saranno in grado di superare il muro delle scadenze previsto per il 2025, ma il mercato dei titoli high-yield farà fatica se i rendimenti dovessero tornare a salire.
Secondo l’analisi dell’economista di abrdn, in caso di un atterraggio morbido l'esposizione al credito a più lunga scadenza dovrebbe produrre esiti migliori rispetto all'investimento in una strategia creditizia a breve scadenza. “Tuttavia, quest'ultima dovrebbe ottenere risultati migliori negli scenari 2 e 3. Riteniamo che nel corso del prossimo anno - conclude Mark Munro - il credito a breve termine possa offrire un'opportunità allettante su qualsiasi base aggiustata per il rischio. Infine, riteniamo che un approccio globale e attivo possa aiutare gli investitori a trovare spread creditizi più interessanti, senza aumentare il rischio o aumentandolo in misura contenuta. Ciò dovrebbe migliorare ulteriormente il potenziale di rendimento per il 2024, già peraltro buono”.
TRE SCENARI PER IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO
Nello stesso arco di tempo, sempre secondo l’analisi di Munro, gli spread creditizi tenderanno a stabilizzarsi o a restringersi, cosa che di solito avviene prima dell'inizio di una recessione. Dalla fine di luglio, i mercati investment grade statunitensi a breve scadenza hanno registrato un rendimento del 3,5% (al 16 gennaio 2024) e gli spread rispetto ai Treasuries si sono ristretti di 8 pb (8%). Munro si chiede se con gli spread corporate che ora si attestano sulle medie storiche, i mercati del credito stiano forse diventando più compiacenti. E in questo contesto, ipotizza tre possibili scenari per il mercato del credito.
1.L'ATTERRAGGIO MORBIDO
Il primo è quello del soft landing, lo scenario più allineato alle attuali aspettative del mercato. “Affinché si traduca in realtà - spiega il gestore obbligazionario di abrdn - è necessario un prevedibile rallentamento dell'inflazione e della crescita”. Per assecondare questo processo di atterraggio morbido, quindi, le Banche centrali che hanno agito in modo preventivo dovrebbero allentare i tassi d'interesse con l'avanzare del ciclo. Se ciò dovesse avvenire, l’analista di abrdn si aspetta un total return ancora più interessante per i mercati investment grade e high-yield. “In un simile contesto - dice - investire in una strategia di credito a breve scadenza dovrebbe generare risultati positivi”.
SCENARIO COMPLICATO
Munro invita comunque alla cautela: se si esclude il 1995, infatti, raramente le Banche centrali sono riuscite a dare corso a un atterraggio morbido. “La forte domanda di credito attualmente presente potrebbe portare a un ulteriore restringimento degli spread a breve termine. A quel punto gli spread inizieranno a sembrare elevati”, spiega.
2.L'ATTERRAGGIO DURO CON RECESSIONE
Il secondo scenario ipotizzato da Mark Munro è quello di un atterraggio duro, ovvero una recessione in cui la crescita rallenta molto più velocemente rispetto allo scenario del soft landing. In questo caso non si potrebbe escludere una recessione negli Stati Uniti quest'anno, anche se un eventuale rallentamento dovrebbe essere contenuto. Nel complesso, l’economista di abrdn ritiene che le aziende dei mercati sviluppati siano posizionate adeguatamente per far fronte a una simile eventualità. “Ci aspettiamo un ciclo di default piuttosto modesto, il che dovrebbe proteggere i rendimenti in una certa misura. Pur non costituendo il nostro scenario di base - sostiene Munro - una recessione più profonda potrebbe comportare un ciclo di default più pronunciato, con ripercussioni sui rendimenti del mercato high-yield”.
3.TASSI PIÙ ALTI E PIÙ A LUNGO
Il terzo e ultimo scenario è quello dei tassi più alti più a lungo, ed è anche quello meno probabile. “Tuttavia non possiamo escluderlo se l'inflazione rimane ostinata e non si osserva un rallentamento evidente nel mercato del lavoro statunitense - commenta ancora Mark Munro - Nelle u ltime oscillazioni, il calo dei rendimenti ha portato a un aumento della domanda di credito e a un restringimento degli spread. Uno scenario simile comporterebbe un aumento dei rendimenti e un ampliamento degli spread creditizi, anche se non nella misura che ci aspetteremmo in caso di recessione”.
POSSIBILE RECESSIONE FUTURA
In questo scenario le probabilità di una recessione futura aumentano, così come le probabilità che la recessione sia più profonda. Gli emittenti investment grade saranno in grado di superare il muro delle scadenze previsto per il 2025, ma il mercato dei titoli high-yield farà fatica se i rendimenti dovessero tornare a salire.
RISCHI E OPPORTUNITÀ
Secondo l’analisi dell’economista di abrdn, in caso di un atterraggio morbido l'esposizione al credito a più lunga scadenza dovrebbe produrre esiti migliori rispetto all'investimento in una strategia creditizia a breve scadenza. “Tuttavia, quest'ultima dovrebbe ottenere risultati migliori negli scenari 2 e 3. Riteniamo che nel corso del prossimo anno - conclude Mark Munro - il credito a breve termine possa offrire un'opportunità allettante su qualsiasi base aggiustata per il rischio. Infine, riteniamo che un approccio globale e attivo possa aiutare gli investitori a trovare spread creditizi più interessanti, senza aumentare il rischio o aumentandolo in misura contenuta. Ciò dovrebbe migliorare ulteriormente il potenziale di rendimento per il 2024, già peraltro buono”.