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Reddito fisso alla svolta dei rendimenti, Pictet AM dà le coordinate di rotta

Mary-Therese Barton, Chief Investment Officer Fixed Income di Pictet Asset Management, passa in rassegna una vasta gamma di opportunità per rendimenti importanti, perché serve un approccio attivo

di Stefano Caratelli 28 Febbraio 2024 17:00

financialounge -  Fixed Income Mary-Therese Barton mercati obbligaizioni Pictet Asset Management
I mercati obbligazionari e del credito possono ancora contare su ritorni significativi, a loro volta un cuscinetto contro la volatilità. Con la stabilizzazione dei tassi e il rallentamento delle economie sviluppate emergono opportunità più interessanti nel credito, nei titoli sovrani, nei Mercati Emergenti, nei mercati monetari e in quelli privati. Saranno soprattutto le obbligazioni emergenti a rappresentare un'importante fonte di extra-rendimenti. È l'inizio di una nuova era il reddito fisso e gli investitori stanno lentamente comprendendo il cambiamento rispetto al decennio post crisi finanziaria globale con tassi zero. Chi investe in obbligazioni e credito può nuovamente aspettarsi di essere ricompensato, ma attenzione perché a differenza del trend rialzista dell'inizio degli anni 80, questa volta l'alta marea non solleverà tutte le barche ed è richiesta una navigazione attenta.

RENDIMENTO MA ANCHE APPREZZAMENTO DEL CAPITALE


Sono le indicazioni di un commento titolato appunto “Coordinate per un'inversione di rotta nel reddito fisso”, a cura di Mary-Therese Barton, Chief Investment Officer Fixed Income di Pictet Asset Management, secondo cui gli investitori non devono più ricercare titoli di qualità per generare rendimenti come nei lunghi anni tassi zero. Ma il rendimento non è l'unica fonte di guadagno, esiste anche la possibilità di un considerevole apprezzamento del capitale col rallentamento del ciclo dei tassi, sebbene un probabile aumento della volatilità richiederà un approccio attento e attivo e gli investitori scaltri dovrebbero poter generare rendimenti elevati a una cifra.

DA UN APPROCCIO “A BILANCIERE” A TUTTO LO SPETTRO DEL RISCHIO


Nel 2023 l'approccio barbell, vale a dire il bilanciamento sulle due estremità, ha funzionato bene per gli investitori, consentendo posizioni sostanziali in strumenti monetari, sfruttando al massimo i rendimenti a basso rischio più elevati da decenni, ma anche di allocare i budget di rischio in strumenti illiquidi ma ad alto rendimento come il credito privato. Ma con la stabilizzazione dei tassi ufficiali e la flessione di quelli di mercato, e con il rallentamento delle economie sviluppate, emergono opportunità più interessanti su tutto lo spettro di rischio: nel credito, nei titoli sovrani, nei mercati emergenti, nei mercati monetari e in quelli privati.

NECESSARIA DESTREZZA, IL BUY E HOLD NON BASTA PIÙ


Barton avverte che sarà necessaria un po' di destrezza. gli investitori non potranno più accontentarsi di un "buy and hold" perché è improbabile che l'attuazione della nuova politica si realizzi così fluidamente come ipotizzato dal mercato, che è stato un po’ troppo ottimista su quanto e quando la Fed potrebbe tagliare i tassi. L'inflazione si sta rivelando più persistente soprattutto nei servizi mentre i notevoli di deficit pubblici sono destinati a mantenere una pressione al rialzo sui rendimenti, e potrebbe innescare una significativa volatilità. Questa a sua volta comporta la dispersione dei rendimenti crea un panorama che favorisce gli investitori ben informati, in grado di generare extra-rendimenti con analisi e di informazioni dettagliate.

TORNATA ATTRATTIVE LE OBBLIGAZIONI EMERGENTI


Sono soprattutto le obbligazioni dei Mercati Emergenti a rappresentare un'importante, ma trascurata, fonte di extra-rendimenti nei prossimi anni. Secondo l’esperta di Pictet AM ci sono diverse ragioni per essere ottimisti: la volatilità, che ha colpito anche le obbligazioni sovrane più sicure dei mercati sviluppati, una Cina diventata meno centrale, anche se resta un I importante II una grande fonte di domanda per il Sudest asiatico, in un quadro che attira investimenti diretti dall'estero in quest’area. Anche l’azione in anticipo delle banche centrali ha reso il debito locale dei Mercati Emergenti sempre più attraente.

VERSO RENDIMENTI CHE NON SI VEDEVANO DA DECENNI


In generale, sottolinea Barton, rendimenti più elevati e dispersione del mercato rendono molto più vantaggioso un approccio di investimento attivo. Quando la differenza è tra rendimenti del 4-5% e dell'8-9% o persino superiori, la differenza in termini di costi gli stili passivi e attivi diventa meno importante. Per gli investitori è un nuovo mondo, con inflazione più volatile e maggior volatilità dei tassi, ma anche contrassegnato da una maggior dispersione della performance nel reddito fisso. Secondo l’esperta di Pictet AM, in conclusione, andiamo incontro a un periodo in cui si potranno ottenere dai mercati obbligazionari e del credito rendimenti che non si vedevano da decenni, a condizione che gli investitori effettuino analisi approfondite, una corretta due diligence e un'attenta valutazione del rischio.

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