Il dato
Inflazione turca inarrestabile: +67% a febbraio
I prezzi continuano a salire in Turchia nonostante i tassi di interesse al 45%. La nuova fiammata dell’inflazione potrebbe indurre la banca centrale a riprendere il ciclo di inasprimento, con pesanti conseguenze per l’economia
di Antonio Cardarelli 4 Marzo 2024 10:14
L’inflazione della Turchia continua a crescere nonostante la terapia d’urto della banca centrale. Nel mese di febbraio il carovita è salito del 67,1% su base annuale, con un rialzo mensile del 4,5%.
Nel mese di gennaio, sempre su base annua, l’inflazione era cresciuta del 64,9%. Ma il dato più preoccupante è che, a febbraio, il carovita è andato oltre le previsioni degli analisti, che segnalavano un aumento del 65,7%. Lo scorso gennaio la banca centrale turca aveva portato i tassi di interesse al 45% per frenare l’inflazione, annunciando sostanzialmente la fine di un ciclo di rialzi durato otto mesi.
Ma l’ultimo dato del mese di febbraio, spinto principalmente dai prezzi quasi raddoppiati nei settori accoglienza (+94,7%) e educazione (+91,8%), fanno ora pensare a un possibile nuovo intervento da parte delle autorità monetarie. “Le pressioni sui prezzi continuano ad essere forti e se continua così, la possibilità di un riavvio del ciclo di inasprimento della banca centrale non potrà che aumentare nei prossimi mesi”, commenta Liam Peach, economista senior dei mercati emergenti presso Capital Economics.
INFLAZIONE OLTRE LE ATTESE
Nel mese di gennaio, sempre su base annua, l’inflazione era cresciuta del 64,9%. Ma il dato più preoccupante è che, a febbraio, il carovita è andato oltre le previsioni degli analisti, che segnalavano un aumento del 65,7%. Lo scorso gennaio la banca centrale turca aveva portato i tassi di interesse al 45% per frenare l’inflazione, annunciando sostanzialmente la fine di un ciclo di rialzi durato otto mesi.
PREZZI RADDOPPIATI IN ALCUNI SETTORI
Ma l’ultimo dato del mese di febbraio, spinto principalmente dai prezzi quasi raddoppiati nei settori accoglienza (+94,7%) e educazione (+91,8%), fanno ora pensare a un possibile nuovo intervento da parte delle autorità monetarie. “Le pressioni sui prezzi continuano ad essere forti e se continua così, la possibilità di un riavvio del ciclo di inasprimento della banca centrale non potrà che aumentare nei prossimi mesi”, commenta Liam Peach, economista senior dei mercati emergenti presso Capital Economics.
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