Settore tecnologico

Neuberger Berman: come approfittare della nuova fase d’investimento nell’Intelligenza Artificiale

Si apre una straordinaria occasione per i gestori attivi in grado di selezionare i futuri vincitori: inizia un periodo ricco di potenzialità per gli investitori capaci di guardare oltre i "Magnifici Sette"

di Leo Campagna 12 Marzo 2024 17:31

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L'intelligenza artificiale trascende ben oltre il dominio di giganti come i "Magnifici Sette" (Apple, Alphabet, Amazon, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla) e non si limita esclusivamente all'ambito tecnologico. Neuberger Bergman è giunta alla constatazione che, nonostante alcune aziende tecnologiche ad alta capitalizzazione abbiano beneficiato del rialzo azionario legato all'AI, forse senza solidi fondamentali, queste potrebbero non trovarsi nella posizione migliore per cavalcare con successo la prossima ondata.

UNA BUONA NOTIZIA PER GLI INVESTITORI


“E’ una buona notizia per gli investitori, perché i segnali di questa imminente seconda ondata iniziano a delinearsi con chiarezza, offrendo l'opportunità di diversificare gli investimenti ben oltre il ristretto numero di titoli e settori finora considerati” fa sapere Shannon Saccocia, Chief Investment Officer—Neuberger Bergman (NB) Private Wealth. La collaborazione tra Microsoft e OpenAI, i creatori di ChatGPT, rappresenta un punto di forza nel panorama attuale, essendo ChatGPT considerata l'applicazione più rivoluzionaria del momento.

OLTRE I SOLITI NOMI


“In questo contesto”, aggiunge la manager “riteniamo invece gli sforzi attuali di alcune di altre aziende, come per esempio Alphabet, con il lancio di Bard, o Apple, con alcuni miglioramenti poco incisivi alla funzione di correzione automatica del suo sistema operativo per rimanere competitiva nel campo dell'AI, soltanto tentativi di recuperare il terreno perduto, piuttosto che come vere e proprie innovazioni”. La situazione invita gli investitori a una riflessione più profonda sulle dinamiche in gioco e sulle potenziali opportunità di investimento che la seconda ondata dell'AI potrebbe offrire, andando oltre i soliti nomi noti ed esplorando nuovi settori.

AMERICAN EXPRESS


“Molte società non tecnologiche, infatti, sono riuscite ad incorporare l'AI nelle loro strategie aziendali e nei piani di spesa. Aziende che si candidano a rappresentare alcuni dei principali beneficiari della cosiddetta seconda ondata di questo movimento” riferisce Saccocia. Nel settore bancario, per esempio, American Express, tramite la sua divisione di innovazione AmEx Digital Labs, si propone come un leader FinTech. Ha accelerato nelle acquisizioni di startup specializzate nell’intelligenza artificiale e nell'integrazione di tale tecnologia in diversi settori aziendali, che spaziano dal servizio clienti per le carte di credito, ai programmi di fidelizzazione, fino alle raccomandazioni per le prenotazioni di viaggi.

JOHN DEERE E ELI LILLY


Nel settore industriale, John Deere, società leader nei macchinari agricoli, sta continuando ad investire nello sviluppo di smart-robot da impiegare nell'irrorazione delle colture e nei trattori a guida autonoma. Nel campo farmaceutico, David Ricks, il CEO di Eli Lilly, ha svelato il potenziale dell’AI nella generazione di testo per facilitare la creazione di documentazione tecnica complessa necessaria per i processi regolatori. Inoltre, ha evidenziato come modelli di AI più specializzati, addestrati su dati di ricerca, possano accelerare la scoperta di farmaci innovativi.

CLOUD COMPUTING IN POSIZIONE VULNERABILE


“Per contro, il cloud computing potrebbe trovarsi in una posizione particolarmente vulnerabile, almeno nel breve periodo. Aziende come Alphabet dovrebbero pertanto  superare i propri ostacoli nell'AI e presentare soluzioni capaci di compensare i minori introiti derivanti da Google Cloud” spiega Saccocia. Non a caso, un’azienda come Oracle sta investendo risorse significative nel tentativo di spostarsi dall'ambito cloud verso quello dell'AI.

SPAZIO ALLE ‘DYNAMIC DOZENS’


La seconda ondata di investimenti legati all’intelligenza artificiale potrebbe premiare aziende appartenenti a più settori industriali. Non si può escludere che i ‘Magnifici Sette’ possano essere soppiantati nel tempo dalle ‘Dynamic Dozens’: un insieme di aziende, provenienti non soltanto dal settore tecnologico, pronte a distinguersi per la loro capacità di incorporare con successo le innovazioni dell'AI nelle rispettive strategie operative.

UNA STRAORDINARIA OCCASIONE PER I GESTORI ATTIVI


“Questa nuova seconda fase dovrebbe offrire una straordinaria occasione per i gestori attivi. La sfida di distinguere i futuri vincitori dai perdenti inizia in questo preciso momento, segnando l'avvio di un periodo ricco di potenzialità per gli investitori più lungimiranti” conclude il CIO di NB Private Wealth.

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