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Fidelity spiega perché la scelta di ETF basati sulla ricerca è destinata ad aumentare

Questi ETF offrono esposizione a uno spettro d’investimenti più ampio e più ricco, con un approccio più articolato per gestire il rischio e sfruttare le opportunità risultando componenti chiave nei portafogli

di Leo Campagna 19 Marzo 2024 14:00
financialounge -  Dorcas Phillips Fidelity International mercati

La crescita complessiva del mercato degli ETF è destinata a non subire alcun rallentamento: le ultime proiezioni settoriali indicano che gli ETF globali potrebbero raggiungere la soglia di 30.000 miliardi di dollari di AUM entro il 2033 (fonte: Brown Brothers Harriman, as reported by ETFStream, 23 ottobre 2023).

EFFICIENZA DEI COSTI, ELEVATA LIQUIDITÀ E TRASPARENZA


Fermo restando le caratteristiche chiave dello strumento ETF – efficienza dei costi, elevata liquidità e trasparenza – gli investitori iniziano a guardare oltre le esposizioni agli ETF puramente passivi, incentrati sugli indici generici basati sulle capitalizzazioni di mercato (Market Cap ETF), che fino ad oggi hanno ampiamente trainato la crescita del settore.

GESTIRE IL RISCHIO E SFRUTTARE LE OPPORTUNITA’


“Quella tipologia di ETF può non adattarsi a contesti di mercato complessi e dinamici, ed esporre gli investitori a potenziali rischi idiosincratici indesiderati. Gli ETF basati sulla ricerca possono invece avvalersi di strumenti più completi per la gestione degli investimenti e offrono esposizione a uno spettro di opportunità più ampio e più ricco, con un approccio più articolato per gestire il rischio e sfruttare le occasioni” fa sapere Dorcas Phillips, director ETF di Fidelity International.

GLI ETF BASATI SULLA RICERCA DI FIDELITY


Gli ETF basati sulla ricerca di Fidelity, per esempio, possono contare su decenni di esperienza nella ricerca fondamentale proprietaria, insight e rating previsionali. Adottando un approccio integrato e applicato all’investimento sostenibile. Al contempo, garantiscono una rigorosa gestione del rischio che include processi differenziati di costruzione del portafoglio finalizzati a gestire il tracking error e minimizzare l’esposizione al rischio di concentrazione e ad altri pericoli indesiderati.

LA GAMMA QUALITY INCOME


Un esempio pratico è nell’ambito degli ETF azionari income dove, di solito, vengono privilegiati settori a minore crescita, escludendo le società growth che tendono a reinvestire i propri utili e, per questo, versano meno dividendi. “La nostra gamma Quality Income ETF” spiega Phillips “si concentra su società di qualità più elevata che sono in grado di mantenere livelli di dividendi sostenibili e interessanti e beneficiare al contempo dell’apprezzamento del capitale nel lungo periodo. L’obiettivo è incrementare il rendimento rispetto agli indici di mercato core, sfruttando la selezione dei titoli piuttosto che le esposizioni settoriali/geografiche, e al contempo fornire protezione dai ribassi tramite un tracking error ridotto”.

LA GAMMA SUSTAINABLE FIXED INCOME


Un altro esempio pratico è nell’ambito degli ETF obbligazionari che, rispetto a quelli azionari, devono fare i conti con i mercati a reddito fisso relativamente opachi, con una quota più elevata di transazioni over-the-counter e limitate informazioni sugli emittenti. “La nostra gamma Sustainable Fixed Income si propone di generare alfa da una selezione attiva del credito potenziata da un modello multi fattoriale proprietario e da valutazioni di sostenibilità elaborate dai team di ricerca quantitativa, fondamentale e sostenibile di Fidelity, con esposizioni a livello macro allineate con l’indice ma con caratteristiche più sostenibili rispetto ai benchmark più ampi” riferisce la manager di Fidelity.

LA GAMMA THEMATIC


La quale conclude la sua panoramica di esempi pratici, con la gamma Thematic ETF di Fidelity che offre esposizioni a investimenti azionari tematici tattici e differenziati collegati ai trend strutturali di lungo periodo. “Questa gamma, affianca agli insight tratti dalla ricerca fondamentale interna le nostre valutazioni proprietarie di sostenibilità, i filtri qualitativi (che si propongono di individuare i vantaggi competitivi a lungo termine) e i punteggi di rilevanza, calcolati utilizzando una combinazione di dati sui ricavi ed elaborazione del linguaggio naturale” argomenta Phillips.

ELEMENTI CHIAVE NEI PORTAFOGLI


Secondo la quale, oltre alla complessità e alle incertezze persistenti, la crescente propensione per gli ETF basati sulla ricerca è alimentata anche dalla loro funzione nell’ambito di soluzioni ESG e dal loro ruolo come elementi chiave per strategie di allocazione tattica a temi di investimento ad elevata convinzione. “Particolarmente apprezzata, inoltre, la nostra capacità di soddisfare esigenze specifiche con un approccio olistico, ad esempio combinando diversi ETF basati sulla ricerca, tra loro o con altre componenti già presenti nel portafoglio su differenti scenari di mercato” conclude la director ETF di Fidelity International.
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