Politica monetaria

Quando il primo taglio dei tassi della Fed? Parola agli esperti

L’ultimo dato sull’inflazione, unito alla forza del mercato del lavoro e dell’economia in generale, potrebbe indurre la Federal Reserve a rimandare l’inizio del ciclo di allentamento monetario

di Antonio Cardarelli 19 Marzo 2024 16:26

financialounge -  banche centrali inflazione mercati
Nella settimana delle banche centrali, che ha visto già Bank of Japan alzare i tassi di interesse dopo anni di livelli negativi, l’attenzione si concentra ora sul meeting della Federal Reserve, che terminerà domani intorno alle 19 italiane. Gli ultimi dati sull’inflazione americana hanno sorpreso leggermente al rialzo, mentre il mercato del lavoro e l’economia continuano a mandare segnali di tenuta. La banca centrale Usa opterà quindi per un mantenimento dei tassi di interesse elevati ancora a lungo? Vediamo cosa ne pensano alcuni analisti delle case di investimento.

NORRIS (TWENTYFOUR AM)


Secondo David Norris, Head of US Credit, TwentyFour Asset Management (Vontobel) dalla riunione di domani non dovrebbero arrivare sorprese. “Ci aspettiamo che la Fed rimanga in attesa, soprattutto alla luce della recente testimonianza del Presidente Powell di fronte alle Commissioni bancarie della Camera e del Senato”, spiega l’esperto. “La Fed non è lontana dalle prove necessarie per tagliare i tassi e le aspettative del mercato prevedono che il primo taglio dei tassi avverrà nella riunione di giugno. La nostra attenzione si concentrerà sulle modifiche che verranno apportate ai Dot Plot Attualmente, la previsione mediana indica tre tagli dei tassi entro la fine del 2024. Tuttavia, basterà che due membri spostino il loro voto più in alto per portare la mediana da 75 punti base di tagli a 50 punti base”, spiega Norris.

MCCANN (ABRDN)


James McCann, deputy chief economist, abrdn sottolinea come la Fed tema che l’ultimo tratto della sua lotta all'inflazione possa rivelarsi in salita. “In questo contesto, la banca centrale invierà un messaggio cauto ai mercati, riconoscendo i progressi compiuti nella riduzione dell'inflazione, ma avvertendo che è necessario un ulteriore rallentamento per giustificare una riduzione dei tassi di interesse”, spiega McCann. “La buona notizia è che l’inflazione dovrebbe attenuarsi nel corso della prima metà dell'anno, preparando un primo taglio dei tassi da parte della Fed a giugno. Prevediamo, infatti, che il FOMC continui a prospettare tre tagli quest'anno nelle previsioni aggiornate sui tassi d'interesse di questa settimana, in linea con queste tempistiche”, conclude l’esperto.

DIXMIER (ALLIANZGI)


Franck Dixmier, Global CIO Fixed Income presso Allianz Global Investors, ricorda che gli ultimi dati pubblicati negli Stati Uniti hanno confermato che il contesto non è favorevole ad un prossimo taglio dei tassi. “Come sottolineato nella conferenza stampa del FOMC di gennaio, la Fed avrà bisogno di vedere un paio di buoni dati sull’inflazione per convincersi della necessità di tagliare i tassi. Quindi non siamo ancora arrivati ​​a questo punto. In questo contesto, la Fed deve mantenere una politica monetaria restrittiva nel breve termine”, commenta Dixmier. “Riteniamo che il rallentamento dell’economia, che si manifesta già nel deterioramento della domanda sarà un fattore decisivo nell’andamento dei prezzi nei prossimi mesi, e dovrebbe consentire alla Fed di tagliare i tassi nella riunione di giugno”, conclude l’esperto.

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