Tecnologia
La fase 2 dell’Intelligenza Artificiale apre opportunità di investimento che vanno oltre i Big Tech
Neuberger Berman in un’analisi di Shannon Saccocia, vede ridursi la pattuglia dei Magnifici 7 ma anche emergere dozzine di aziende dinamiche in tutti i settori pronte a sfruttare l’onda della nuova frontiera
di Stefano Caratelli 20 Marzo 2024 18:20
Il tema di investimento legato all’evoluzione e alla diffusione dell’Intelligenza Artificiale generativa ha sin qui segnato i mercati in modo sorprendente e straordinario. Ma quando a distanza di anni ci guarderemo indietro l’aspetto che più ricorderemo sarà forse l’insolita concentrazione in pochi big tech con una mancanza di discernimento piuttosto evidente. Lo sottolinea Neuberger Berman nelle Prospettive settimanali del CIO dedicate alla nuova fase dell’investimento in IA, firmate da Shannon Saccocia, Chief Investment Officer di NB Private Wealth, che vede all'orizzonte l’inizio di una seconda fase destinata a rivoluzionare l’attuale panorama degli investimenti.
Saccocia osserva che l'IA va ben oltre il dominio di giganti come Nvidia e non si limita all'ambito tecnologico e che le aziende tecnologiche ad alta capitalizzazione che hanno del rialzo azionario potrebbero non trovarsi nella posizione migliore per cavalcare con successo la prossima ondata.
Per gli investitori è una notizia incoraggiante, perché la seconda ondata offre l'opportunità di diversificare. Il tema IA si è consolidato attorno a una narrativa ben radicata sul predominio dei "Magnifici Sette" (Apple, Alphabet, Amazon, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla), ma una certa “mancanza di discernimento” nelle strategie di sviluppo aziendali legate al tema sta iniziando a catturare l'attenzione degli investitori.
L’esperta di Neuberger Berman cita il punto di forza rappresentato dalla collaborazione tra Microsoft e OpenAI, creatori di ChatGPT, in netto contrasto con alcuni passi falsi di Alphabet, con il lancio di Bard, cui si sono aggiunti i risultati talvolta discutibili del suo strumento di creazione di immagini “Gemini”, mentre Apple ha risposto con alcuni miglioramenti poco incisivi alla funzione di correzione automatica del suo sistema operativo. Secondo Saccocia, gli sforzi di alcune big per rimanere competitive nell'IA possono essere percepiti come tentativi di recuperare terreno più che come vere e proprie innovazioni. Questo invita gli investitori a una riflessione più profonda sulle dinamiche in gioco e le potenziali opportunità che la seconda ondata potrebbe offrire, oltre i soliti noti, ed esplorando nuovi settori.
Molte altre società non tecnologiche stanno infatti mostrando notevole capacità di adattamento, incorporando l'IA nelle strategie e nei piani di investimento, e possono rappresentare i principali beneficiari della seconda ondata. Nel settore bancario, Saccocia cita American Express, che si sta affermando leader FinTech con la divisione AmEx Digital Labs, nel settore industriale il produttore di macchine agricole John Deere che ha da tempo investito in acquisizioni per lo sviluppo di smart-robot e ha attirato l'attenzione al Consumer Electronics Show di Las Vegas con la versione completamente autonoma del famoso trattore 8R, e nel farmaceutico Eli Lilly, che ha avviato una collaborazione con XtalPi, specializzata in tecnologie.
Data la natura tecnologica dell'investimento in IA, si possono ipotizzare minori risorse per le tecnologie esistenti. Il cloud computing potrebbe trovarsi in una posizione particolarmente vulnerabile, almeno nel breve, e un'inversione di tendenza potrebbe tradursi in un cambiamento nella dispersione delle performance di mercato. Ad avviso dell’esperta di Neuberger Berman la seconda ondata di investimenti legati all’IA potrebbe rivoluzionare il panorama degli investimenti come lo conosciamo, e i beneficiari possono essere aziende appartenenti a più settori industriali, il che dovrebbe indurre a una selezione dei tioli con occhio critico più affinato.
In conclusione, Saccocia vede la possibilità che i “Magnifici Sette” diventino i “Magnifici Due o Tre”, man mano che i reali vincitori del trend tecnologico consolideranno le posizioni e gli esclusi saranno declassati. Ma servirà prestare attenzione anche alle “Dynamic Dozens”, un insieme di aziende, provenienti tanto dal tecnologico quanto da altri ambiti, pronte a distinguersi per la loro capacità di incorporare con successo le innovazioni dell'IA nelle strategie operative.
L’esperta di Neuberger Berman esprime la ferma convinzione che la nuova seconda fase offra una straordinaria occasione per i gestori attivi. La sfida di distinguere i futuri vincitori dai perdenti inizia in questo momento, segnando l'avvio di un periodo ricco di potenzialità per gli investitori più lungimiranti.
BEN OLTRE IL DOMINIO DI GIGANTI COME NVIDIA
Saccocia osserva che l'IA va ben oltre il dominio di giganti come Nvidia e non si limita all'ambito tecnologico e che le aziende tecnologiche ad alta capitalizzazione che hanno del rialzo azionario potrebbero non trovarsi nella posizione migliore per cavalcare con successo la prossima ondata.
Per gli investitori è una notizia incoraggiante, perché la seconda ondata offre l'opportunità di diversificare. Il tema IA si è consolidato attorno a una narrativa ben radicata sul predominio dei "Magnifici Sette" (Apple, Alphabet, Amazon, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla), ma una certa “mancanza di discernimento” nelle strategie di sviluppo aziendali legate al tema sta iniziando a catturare l'attenzione degli investitori.
POSIZIONE DI FORZA DI MICROSOFT, PROBLEMI PER ALPHABET
L’esperta di Neuberger Berman cita il punto di forza rappresentato dalla collaborazione tra Microsoft e OpenAI, creatori di ChatGPT, in netto contrasto con alcuni passi falsi di Alphabet, con il lancio di Bard, cui si sono aggiunti i risultati talvolta discutibili del suo strumento di creazione di immagini “Gemini”, mentre Apple ha risposto con alcuni miglioramenti poco incisivi alla funzione di correzione automatica del suo sistema operativo. Secondo Saccocia, gli sforzi di alcune big per rimanere competitive nell'IA possono essere percepiti come tentativi di recuperare terreno più che come vere e proprie innovazioni. Questo invita gli investitori a una riflessione più profonda sulle dinamiche in gioco e le potenziali opportunità che la seconda ondata potrebbe offrire, oltre i soliti noti, ed esplorando nuovi settori.
I CASI DI AMEX, JOHN DEEERE E ELI LILLY
Molte altre società non tecnologiche stanno infatti mostrando notevole capacità di adattamento, incorporando l'IA nelle strategie e nei piani di investimento, e possono rappresentare i principali beneficiari della seconda ondata. Nel settore bancario, Saccocia cita American Express, che si sta affermando leader FinTech con la divisione AmEx Digital Labs, nel settore industriale il produttore di macchine agricole John Deere che ha da tempo investito in acquisizioni per lo sviluppo di smart-robot e ha attirato l'attenzione al Consumer Electronics Show di Las Vegas con la versione completamente autonoma del famoso trattore 8R, e nel farmaceutico Eli Lilly, che ha avviato una collaborazione con XtalPi, specializzata in tecnologie.
CLOUD IN POSIZIONE VULNERABILE
Data la natura tecnologica dell'investimento in IA, si possono ipotizzare minori risorse per le tecnologie esistenti. Il cloud computing potrebbe trovarsi in una posizione particolarmente vulnerabile, almeno nel breve, e un'inversione di tendenza potrebbe tradursi in un cambiamento nella dispersione delle performance di mercato. Ad avviso dell’esperta di Neuberger Berman la seconda ondata di investimenti legati all’IA potrebbe rivoluzionare il panorama degli investimenti come lo conosciamo, e i beneficiari possono essere aziende appartenenti a più settori industriali, il che dovrebbe indurre a una selezione dei tioli con occhio critico più affinato.
MENO MAGNIFICI 7 E PIU’ “DOZZINE DINAMICHE”
In conclusione, Saccocia vede la possibilità che i “Magnifici Sette” diventino i “Magnifici Due o Tre”, man mano che i reali vincitori del trend tecnologico consolideranno le posizioni e gli esclusi saranno declassati. Ma servirà prestare attenzione anche alle “Dynamic Dozens”, un insieme di aziende, provenienti tanto dal tecnologico quanto da altri ambiti, pronte a distinguersi per la loro capacità di incorporare con successo le innovazioni dell'IA nelle strategie operative.
STRAORDINARIA OCCASIONE DI INVESTIMENTO
L’esperta di Neuberger Berman esprime la ferma convinzione che la nuova seconda fase offra una straordinaria occasione per i gestori attivi. La sfida di distinguere i futuri vincitori dai perdenti inizia in questo momento, segnando l'avvio di un periodo ricco di potenzialità per gli investitori più lungimiranti.