L'analisi

PGIM Fixed Income: il nuovo Parlamento europeo potrebbe innescare un circolo virtuoso

I responsabili politici possono sbloccare il potenziale economico dell'UE e creare un vento favorevole all'intera Unione, limitando i fattori di supporto agli elementi più estremi all'interno dell'Europa

di Leo Campagna 21 Marzo 2024 12:31

financialounge -  Katharine Neiss mercati PGIM Fixed Income
La leadership politica dell'UE, che nascerà con il nuovo Parlamento europeo eletto il prossimo 6-9 giugno, ha l'opportunità di riaccendere la crescita, arrestare il ciclo di arretramento rispetto agli Stati Uniti e rafforzare il consenso dei partiti che sostengono il progetto europeo. Senza voler minimizzare il duro lavoro e le difficili decisioni necessarie, Katharine Neiss, Chief European Economist di PGIM Fixed Income, vede ragioni per essere ottimisti.

TRASFORMARE LE PROBLEMATICHE IN OPPORTUNITÀ


Il punto di partenza è trasformare quelle che potrebbero essere delle problematiche in opportunità, innescando un circolo virtuoso grazie all'ingegno umano. Si prenda per esempio l'invecchiamento della popolazione che, secondo Neiss, può essere trasformato in una fonte di innovazione, riorientando la forza lavoro europea verso impieghi ad alta produttività senza imporre una terapia d'urto.

IL CAMBIAMENTO DEMOGRAFICO


“A mano a mano che le persone vanno in pensione senza essere sostituite altre possono essere assunte in posizioni e in settori più produttivi dell'economia. Il cambiamento demografico offre quindi all'Europa un'opportunità più lenta, ma sostenibile e socialmente equilibrata, per superare una rigidità chiave del mercato del lavoro che per anni ha agito da freno alla produttività” spiega l’economista.

IL COMMERCIO ALL’INTERNO DELL’UE


Inoltre, mentre gli Stati Uniti e la Cina sono sempre più orientati verso l'interno, le dimensioni dell'UE, in termini di popolazione e di tenore di vita, non escono affatto sconfitte da un confronto con gli Stati Uniti. “Il commercio all'interno dell'UE è 5 volte superiore a quello di Stati Uniti e Cina messi insieme. E’ vero che esistono margini di miglioramento, come area di libero scambio, ma continuano a crescere i Paesi che chiedono di entrare nel blocco europeo” riferisce Neiss.

TRE AREE DI INTERESSE


Guardando in avanti, la Chief European Economist di PGIM Fixed Income , segnala tre aree di interesse che hanno un forte potenziale per sostenere gli sforzi della leadership dell'UE per il rilancio della crescita, un tema chiave per le prossime elezioni europee. A cominciare da un meccanismo fiscale che consenta una distribuzione più equa della ricchezza tra i membri. “Grazie al rapporto debito/PIL più basso del G7, l’UE avrebbe i mezzi finanziari per investire alla pari con l'Inflation Reduction Act degli Stati Uniti, ma è limitata dalla mancanza di un meccanismo fiscale” specifica Neiss secondo la quale un modello utile è il piano di ripresa economica Next Generation dell'UE, volto a correggere l'impatto della pandemia.

UNA VERA E PROPRIA UNIONE DEI MERCATI DEI CAPITALI


In secondo luogo, aggiunge la manager, l'UE sarebbe in grado di attrarre denaro privato attuando una vera e propria unione dei mercati dei capitali. “Nella regione l’innovazione non manca  ma per scalare le attività le aziende devono portare i loro prodotti negli Stati Uniti. Mercati dei capitali più profondi e più liquidi potrebbero colmare questa lacuna. La buona notizia è che i responsabili delle politiche europee sanno di questa criticità ma dovranno attuare il piano dettagliato già delineato” argomenta Neiss.

RADDOPPIARE GLI INVESTIMENTI NELLA FORMAZIONE


Infine, ma non certo per importanza, l'Europa deve raddoppiare gli investimenti nella formazione delle persone. Perché se la regione investe molto nei diplomati che non vanno all'università, per essere leader nei settori del futuro è necessario che un maggior numero di persone ottenga qualifiche più elevate. “In Italia, ad esempio, meno del 30% dei giovani tra i 25 e i 34 anni prosegue gli studi superiori. Un dato inferiore alla media OCSE e molto al di sotto rispetto all'oltre 50% degli Stati Uniti” puntualizza la Chief European Economist di PGIM Fixed Income.

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