Politica monetaria
Taglio dei tassi, inizia a sorpresa la Banca centrale svizzera
La Banca nazionale della Svizzera anticipa le grandi banche centrali e inizia a tagliare i tassi di interesse di 25 punti base. Previsti altri due ritocchi al ribasso entro la fine dell'anno
di Antonio Cardarelli 21 Marzo 2024 11:43
In attesa delle mosse delle grandi banche centrali dei Paesi occidentali, il primo taglio dei tassi arriva a sorpresa dalla Banca centrale della Svizzera. Il taglio, pari a 25 punti base, ha portato il costo del denaro all’1,5%, ed è stato il primo negli ultimi nove anni. La maggior parte degli analisti si aspettava il mantenimento dei tassi di interesse all’1,75%.
La Banca Nazionale Svizzera prevede che l'inflazione si attesti al di sotto del 2% nei prossimi anni, dopo l'1,2% di febbraio. "L'allentamento della politica monetaria è stato possibile perché la lotta all'inflazione negli ultimi due anni e mezzo è stata efficace", si legge nella nota della Bns, la cui decisione arriva dopo che il mese scorso il presidente Thomas Jordan ha fatto sapere che avrebbe lasciato l'istituto a settembre. La Bns ha dichiarato di aver tenuto conto della ridotta pressione inflazionistica e dell'apprezzamento del franco svizzero in termini reali nell'ultimo anno. "Il taglio del tasso di riferimento sostiene anche l’attività economica", ha dichiarato.
Secondo Adrian Prettejohn, economista per l'Europa di Capital Economics, la Banca Nazionale Svizzera potrebbe ridurre anche a settembre e dicembre i tassi di interesse. "Con la Bns che sembra più dovish e l'inflazione che probabilmente non raggiungerà le sue previsioni, continuiamo a prevedere altri due tagli dei tassi quest'anno. Ciò porterebbe il tasso di policy all'1% entro la fine dell'anno e Prettejohn prevede che rimarrà a questo livello fino al 2025 e 2026”. Dopo la decisione della Bns il franco svizzero è sceso a un minimo plurimensile contro l'euro. Secondo FactSet, il cambio EUR/CHF e' salito dello 0,8% a 0,9786, il massimo da inizio luglio 2023, da 0,9681 prima.
INFLAZIONE IN CALO
La Banca Nazionale Svizzera prevede che l'inflazione si attesti al di sotto del 2% nei prossimi anni, dopo l'1,2% di febbraio. "L'allentamento della politica monetaria è stato possibile perché la lotta all'inflazione negli ultimi due anni e mezzo è stata efficace", si legge nella nota della Bns, la cui decisione arriva dopo che il mese scorso il presidente Thomas Jordan ha fatto sapere che avrebbe lasciato l'istituto a settembre. La Bns ha dichiarato di aver tenuto conto della ridotta pressione inflazionistica e dell'apprezzamento del franco svizzero in termini reali nell'ultimo anno. "Il taglio del tasso di riferimento sostiene anche l’attività economica", ha dichiarato.
ALTRI TAGLI IN VISTA
Secondo Adrian Prettejohn, economista per l'Europa di Capital Economics, la Banca Nazionale Svizzera potrebbe ridurre anche a settembre e dicembre i tassi di interesse. "Con la Bns che sembra più dovish e l'inflazione che probabilmente non raggiungerà le sue previsioni, continuiamo a prevedere altri due tagli dei tassi quest'anno. Ciò porterebbe il tasso di policy all'1% entro la fine dell'anno e Prettejohn prevede che rimarrà a questo livello fino al 2025 e 2026”. Dopo la decisione della Bns il franco svizzero è sceso a un minimo plurimensile contro l'euro. Secondo FactSet, il cambio EUR/CHF e' salito dello 0,8% a 0,9786, il massimo da inizio luglio 2023, da 0,9681 prima.
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