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Economia Usa, diversi indicatori puntano a resilienza limitata e rallentamento
Amundi, in un approfondimento dell’Head of Global Macroeconomics Mahmood Pradhan, segnala diversi punti deboli: calo di margini e indicatori anticipatori, mentre aumenta lo stress finanziario
di Stefano Caratelli 22 Marzo 2024 18:00
L'economia Usa mostra segni di rallentamento con il calo dei margini di profitto societari e il calo degli indicatori anticipatori che suggeriscono una potenziale decelerazione nei prossimi trimestri, mentre l'aumento dei tassi di morosità sulle carte di credito e sui prestiti auto segnala aumento dello stress finanziario, soprattutto tra le famiglie più giovani e a basso reddito. Inoltre, la politica monetaria restrittiva e gli elevati tassi sui mutui contribuiscono alla scarsa attività del mercato immobiliare con una tendenza che dovrebbe proseguire nel 2024.
Sono le principali indicazioni sulle prospettive della principale economia globale fornite in una sessione domande e risposte da Mahmood Pradhan, Head of Global Macroeconomics di Amundi Investment Institute, che parte dagli ultimi dati, che a gennaio hanno offerto alcune sorprese al rialzo, come i prezzi delle importazioni e alla produzione, l'inflazione sia nella versione headline che core, in parte sostenuta da fattori stagionali ma non nei servizi, dove resta sostenuta da una domanda interna. Pradhan si aspetta comunque che la disinflazione continui nel resto dell'anno, man mano che quella legata ai consumi e agli affitti scende.
Per quanto riguarda la resilienza generale dell'economia, l’esperto di Amundi osserva che la debolezza delle vendite al dettaglio segnala una potenziale flessione della spesa dei consumatori mentre gli indicatori di fiducia sono in calo per la prima volta in sei mesi. I risparmi reali in eccesso si stanno deteriorando per i prezzi elevati e l’aumento del costo dei finanziamenti. Quest’ultimo fattore, secondo la Fed di New York, è evidenziato dai tassi di morosità delle carte di credito e dei prestiti auto che continuano a salire. Lo stress finanziario aumenta soprattutto tra le famiglie più giovani e a basso reddito.
Dal mercato del lavoro arrivano segnali contrastanti, i salari hanno riservato sorprese al rialzo e la disoccupazione rimane vicino ai minimi, ma Pradhan ritiene che il rallentamento dell'occupazione ciclica e la diminuzione delle ore settimanali tornate ai livelli pre-Covid siano la prova di un rallentamento della domanda di lavoro. Il tasso di abbandono è in calo indicando che è più difficile cambiare lavoro mentre la crescita dell'occupazione si è arrestata suggerendo anche una crescita più debole dei salari.
L’esperto di Amundi su questo punto sottolinea che i costi dell'occupazione si stanno riducendo, il cui indice si sta muovendo lentamente verso il basso, in linea con le aspettative della stessa Amundi e con le proiezioni sui tassi di abbandono, mentre la crescita dei salari, misurata dalla Fed di Atlanta, mostra una significativa moderazione rispetto al picco. Inoltre, la crescita delle retribuzioni rilevata dai dati sulla ricerca di lavoro mostra che l’aumento dei salari è ora tornato al livello del 2019, suggerendo che la normalizzazione.
Amundi segnala altri indicatori che puntano a un rallentamento significativo, come l’Indicatore anticipatore del Conference Board che continua a scendere, la stagnazione della produzione industriale con l’ISM da 16 mesi sotto i 50 punti, il calo dei margini di profitto che spingerà le aziende a tagliare gli investimenti non redditizi e i costi superflui, e un PIL reale che ha riaccelerato, ma con il reddito interno lordo reale rimasto insolitamente piatto per sette trimestri. La divergenza, spiega Amundi, suggerisce una maggior dipendenza dai finanziamenti e l'esaurimento dei risparmi in eccesso.
Infine, la politica monetaria restrittiva, che ha causato un forte aumento dei tassi dei mutui, frenando l'attività del mercato immobiliare, che in termini di compravendite nel 2023 è andato ai minimi da 20 anni. Alcuni ipotizzano una ripresa nel 2024, ma il costo dei mutui a 30 anni è nuovamente salito sopra il 7% ed è probabile che l'attività immobiliare riparta solo da livelli molto bassi.
DISINFLAZIONE DESTINATA A CONTINUARE
Sono le principali indicazioni sulle prospettive della principale economia globale fornite in una sessione domande e risposte da Mahmood Pradhan, Head of Global Macroeconomics di Amundi Investment Institute, che parte dagli ultimi dati, che a gennaio hanno offerto alcune sorprese al rialzo, come i prezzi delle importazioni e alla produzione, l'inflazione sia nella versione headline che core, in parte sostenuta da fattori stagionali ma non nei servizi, dove resta sostenuta da una domanda interna. Pradhan si aspetta comunque che la disinflazione continui nel resto dell'anno, man mano che quella legata ai consumi e agli affitti scende.
DEBOLEZZA DI CONSUMI E FIDUCIA
Per quanto riguarda la resilienza generale dell'economia, l’esperto di Amundi osserva che la debolezza delle vendite al dettaglio segnala una potenziale flessione della spesa dei consumatori mentre gli indicatori di fiducia sono in calo per la prima volta in sei mesi. I risparmi reali in eccesso si stanno deteriorando per i prezzi elevati e l’aumento del costo dei finanziamenti. Quest’ultimo fattore, secondo la Fed di New York, è evidenziato dai tassi di morosità delle carte di credito e dei prestiti auto che continuano a salire. Lo stress finanziario aumenta soprattutto tra le famiglie più giovani e a basso reddito.
ANCHE LA CRESCITA DEI SALARI DESTINATA A FRENARE
Dal mercato del lavoro arrivano segnali contrastanti, i salari hanno riservato sorprese al rialzo e la disoccupazione rimane vicino ai minimi, ma Pradhan ritiene che il rallentamento dell'occupazione ciclica e la diminuzione delle ore settimanali tornate ai livelli pre-Covid siano la prova di un rallentamento della domanda di lavoro. Il tasso di abbandono è in calo indicando che è più difficile cambiare lavoro mentre la crescita dell'occupazione si è arrestata suggerendo anche una crescita più debole dei salari.
SI STANNO RIDUCENDO I COSTI DELL’OCCUPAZIONE
L’esperto di Amundi su questo punto sottolinea che i costi dell'occupazione si stanno riducendo, il cui indice si sta muovendo lentamente verso il basso, in linea con le aspettative della stessa Amundi e con le proiezioni sui tassi di abbandono, mentre la crescita dei salari, misurata dalla Fed di Atlanta, mostra una significativa moderazione rispetto al picco. Inoltre, la crescita delle retribuzioni rilevata dai dati sulla ricerca di lavoro mostra che l’aumento dei salari è ora tornato al livello del 2019, suggerendo che la normalizzazione.
SETTORE MANIFATTURIERO SEMPRE IN CONTRAZIONE
Amundi segnala altri indicatori che puntano a un rallentamento significativo, come l’Indicatore anticipatore del Conference Board che continua a scendere, la stagnazione della produzione industriale con l’ISM da 16 mesi sotto i 50 punti, il calo dei margini di profitto che spingerà le aziende a tagliare gli investimenti non redditizi e i costi superflui, e un PIL reale che ha riaccelerato, ma con il reddito interno lordo reale rimasto insolitamente piatto per sette trimestri. La divergenza, spiega Amundi, suggerisce una maggior dipendenza dai finanziamenti e l'esaurimento dei risparmi in eccesso.
L’IMMOBILIARE PUÒ RIPARTIRE MA DA LIVELLI BASSI
Infine, la politica monetaria restrittiva, che ha causato un forte aumento dei tassi dei mutui, frenando l'attività del mercato immobiliare, che in termini di compravendite nel 2023 è andato ai minimi da 20 anni. Alcuni ipotizzano una ripresa nel 2024, ma il costo dei mutui a 30 anni è nuovamente salito sopra il 7% ed è probabile che l'attività immobiliare riparta solo da livelli molto bassi.