L'analisi
UBS WM: valutazioni azionarie impegnative, ma non siamo di fronte a una bolla
Un commento di Matteo Ramenghi esprime preferenza per le obbligazioni Investment Grade e vede opportunità nei titoli non tecnologici, dalla sanità, alla transizione energetica e alle small cap
di Stefano Caratelli 25 Marzo 2024 15:15
Il primo trimestre 2024 ha registrato un buon andamento dei mercati sostenuti anche dal tema dell’intelligenza artificiale. La forza dell’economia USA ha fatto slittare i tagli dei tassi di qualche mese ma le Borse non hanno subito contraccolpi, mentre anche le tensioni geopolitiche e le elezioni in arrivo continuano a pesare poco e la volatilità si mantiene molto bassa. Un quadro di crescita USA in rallentamento è compatibile con una discesa dei tassi a partire da giugno, che per l’Eurozona sono ancora più urgenti, perché è in stagnazione da un anno e risente di più della guerra in Ucraina e delle tensioni geopolitiche. Inoltre, l’ulteriore riduzione del bilancio della BCE e il nuovo Patto di stabilità potrebbero sottrarre impulso all’economia. Intanto la Banca nazionale svizzera ha già tagliato i tassi d’interesse a fronte di bassa inflazione e forza del franco.
Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS GWM in Italia, continua a suggerire di bloccare i rendimenti a medio-lungo termine su obbligazioni Investment Grade per garantire buoni ritorni anche una volta che i tassi saranno scesi, anche per la loro natura anticiclica e valutazioni che potrebbero apprezzarsi se le banche centrali accelerassero i tagli. Al contrario, prosegue Ramenghi, detenere molta liquidità potrebbe influire negativamente sui ritorni di medio termine. Il Giappone rappresenta un caso a sé, ha aumentato i tassi solo ora per la prima volta da 17 anni nella speranza di aver chiuso il lungo capitolo della deflazione, mentre la Borsa di Tokyo è ai massimi.
A livello globale le valutazioni azionarie non rappresentano una bolla ma, soprattutto per la tecnologia, sono certamente impegnative. Proprio questo settore potrebbe continuare a essere protagonista nei prossimi mesi per le prospettive legate all’IA particolarmente promettenti, con utili attesi in aumento del 18%. Ramenghi cita il servizio d’IA di Microsoft rilevando che se venisse offerto in abbonamento potrebbe fare crescere i ricavi del 30% rispetto al 2023. Ovviamente ci sono molti rischi, che a medio termine riguardano anche la concorrenza e la regolamentazione.
Ad avviso dell’esperto di UBS a questi livelli il settore va gestito affidandosi all’asset allocation strategica: uscire troppo presto è un rischio, mentre per chi è troppo esposto vale la pena di prendere parzialmente profitto. Ramenghi vede opportunità alternative alla tecnologia, come la transizione energetica, l’innovazione medica, la gestione delle risorse idriche e le small cap, che rappresentano l’11% dell’azionario, offrono valutazioni significativamente sotto la loro media storica e tipicamente beneficiano di più di una riduzione dei tassi d’interesse.
Valutazioni elevate e rischi non sempre visibili portano Ramenghi a richiamare l’attenzione sulla gestione del rischio. La posizione sull’Investment Grade con scadenze medio-lunghe discussa presenta già caratteristiche difensive, mentre la statistica ricorda di mantenere un’ampia diversificazione a livello geografico e di asset class. Lo Yearbook preparato da UBS insieme alla London Business School raccoglie dati sui mercati a partire dal 1900 e mostra che un portafoglio azionario investito su 21 Paesi avrebbe un rischio del 40% inferiore di un portafoglio solo nazionale, mentre un portafoglio ripartito al 60% sull’azionario e al 40% sull’obbligazionario non ha mai sofferto ritorni negativi su un periodo di 10 anni.
Anche se viene già da un periodo molto positivo caratterizzato da forti acquisti, con il prezzo salito del 9% sull’anno, anche l’oro secondo Ramenghi può dare un contributo per arginare i rischi geopolitici in un periodo caratterizzato da molte elezioni e da numerosi focolai, dall’Ucraina al Medio Oriente passando per le tensioni tra USA e Cina. Anche se si aspetta che possa salire ancora del 5% entro fine dell’anno, a fronte della forte performance delle ultime settimane, Ramenghi suggerisce di aspettare una correzione prima di costruire nuove posizioni sul metallo giallo.
L’INVESTMENT GRADA GARANTISCE BUONI RITORNI
Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS GWM in Italia, continua a suggerire di bloccare i rendimenti a medio-lungo termine su obbligazioni Investment Grade per garantire buoni ritorni anche una volta che i tassi saranno scesi, anche per la loro natura anticiclica e valutazioni che potrebbero apprezzarsi se le banche centrali accelerassero i tagli. Al contrario, prosegue Ramenghi, detenere molta liquidità potrebbe influire negativamente sui ritorni di medio termine. Il Giappone rappresenta un caso a sé, ha aumentato i tassi solo ora per la prima volta da 17 anni nella speranza di aver chiuso il lungo capitolo della deflazione, mentre la Borsa di Tokyo è ai massimi.
AZIONI TECH CARE MA NESSUNA BOLLA
A livello globale le valutazioni azionarie non rappresentano una bolla ma, soprattutto per la tecnologia, sono certamente impegnative. Proprio questo settore potrebbe continuare a essere protagonista nei prossimi mesi per le prospettive legate all’IA particolarmente promettenti, con utili attesi in aumento del 18%. Ramenghi cita il servizio d’IA di Microsoft rilevando che se venisse offerto in abbonamento potrebbe fare crescere i ricavi del 30% rispetto al 2023. Ovviamente ci sono molti rischi, che a medio termine riguardano anche la concorrenza e la regolamentazione.
OPPORTUNITA’ NELL’INNOVAZIONE MEDICA E NELLE SMALL CAP
Ad avviso dell’esperto di UBS a questi livelli il settore va gestito affidandosi all’asset allocation strategica: uscire troppo presto è un rischio, mentre per chi è troppo esposto vale la pena di prendere parzialmente profitto. Ramenghi vede opportunità alternative alla tecnologia, come la transizione energetica, l’innovazione medica, la gestione delle risorse idriche e le small cap, che rappresentano l’11% dell’azionario, offrono valutazioni significativamente sotto la loro media storica e tipicamente beneficiano di più di una riduzione dei tassi d’interesse.
L’IMPORTANZA DELLA GESTIONE DEL RISCHIO
Valutazioni elevate e rischi non sempre visibili portano Ramenghi a richiamare l’attenzione sulla gestione del rischio. La posizione sull’Investment Grade con scadenze medio-lunghe discussa presenta già caratteristiche difensive, mentre la statistica ricorda di mantenere un’ampia diversificazione a livello geografico e di asset class. Lo Yearbook preparato da UBS insieme alla London Business School raccoglie dati sui mercati a partire dal 1900 e mostra che un portafoglio azionario investito su 21 Paesi avrebbe un rischio del 40% inferiore di un portafoglio solo nazionale, mentre un portafoglio ripartito al 60% sull’azionario e al 40% sull’obbligazionario non ha mai sofferto ritorni negativi su un periodo di 10 anni.
L’ORO HA ANCORA SPAZIO MA MEGLIO ASPETTARE UNA CORREZIONE
Anche se viene già da un periodo molto positivo caratterizzato da forti acquisti, con il prezzo salito del 9% sull’anno, anche l’oro secondo Ramenghi può dare un contributo per arginare i rischi geopolitici in un periodo caratterizzato da molte elezioni e da numerosi focolai, dall’Ucraina al Medio Oriente passando per le tensioni tra USA e Cina. Anche se si aspetta che possa salire ancora del 5% entro fine dell’anno, a fronte della forte performance delle ultime settimane, Ramenghi suggerisce di aspettare una correzione prima di costruire nuove posizioni sul metallo giallo.
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