La ricerca

Carovita, per un italiano su due è il tema più importante

In una ricerca condotta dall’Università Cattolica, nell’ambito del progetto Opinion Leader 4 Future, avviato insieme a Credem, a interessare sono anche sostenibilità e cambiamento climatico. Meno le guerre e la politica

di Fabrizio Arnhold 26 Marzo 2024 17:43

financialounge -  Almed Carovita Gruppo Credem Osservatorio Opinion Leader 4 Future Università Cattolica
L’inflazione sta abbassando la guardia, dopo aver fatto correre i prezzi significativamente negli ultimi due anni. Le banche centrali si preparano a dare la prima sforbiciata ai tassi, alzati a ripetizione proprio per rallentare la corsa dell’inflazione. E gli effetti si sono fatti sentire in tutti i campi, dalla spesa al supermercato, fino ai rincari in bolletta. Una persona su due considera il carovita il tema più importante. Nello specifico si tratta del 55% del campione di un’analisi condotta, a marzo 2024, dai ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con Istituto Bilendi. Rispetto al precedente rilevamento di febbraio 2023, si è registrato un balzo del 50%.



A SEGUIRE SOSTENIBILITÀ E CAMBIAMENTO CLIMATICO


L’indagine rientra nelle attività dell’Osservatorio Opinion Leader 4 Future, il progetto sull’informazione consapevole, lanciato lo scorso anno da Credem e Almed, l’Alta scuola in media, comunicazione e spettacolo dell’Università Cattolica con già all’attivo 5 ricerche, 9 workshop, circa 100 post social, 139 articoli e oltre 100 milioni di persone raggiunte. Tornando ai risultati dell’ultima analisi, dopo il carovita, per il 44% del campione è la sostenibilità il tema più importante, completa il podio il cambiamento climatico (34%).



UNA QUESTIONE DI GENERE


Proseguendo nell’analisi, emergono forti discrepanze a livello di genere: carovita e politica sono tematiche che interessano soprattutto gli uomini (rispettivamente 60% e 30%), mentre le discriminazioni di genere e la violenza sulle donne interessano le donne (16%) e molto meno gli uomini (5%). Non è solo una questione di genere, ma anche di generazione. La sostenibilità stimola l’interesse di chi ha tra i 25 e i 35 anni, mentre la politica italiana e l’attività del governo interessa gli under 24 e gli over 55, con una buona fascia di millennials che si ne disinteressa completamente.



SCARSO INTERESSE PER LE GUERRE


Le tensioni geopolitiche e le guerre suscitano poco interesse. In particolare, la guerra in Ucraina rimane sui medesimi livelli delle precedenti rilevazioni (12%), mentre a febbraio 2023 era al 14% e a luglio 2023 all’11%. L’interesse per i conflitti scema velocemente. Basti pensare che quello per lo scontro in Israele toccava il 40% nell’autunno del 2023, per scendere al 10% odierno.

L’INFORMAZIONE COME STRUMENTO DI CITTADINANZA ATTIVA


A un anno dall’avvio, l’Osservatorio Opinion Leader 4 Future ha organizzato un evento, il 25 marzo in Università Cattolica a Milano, per indagare sullo stato di salute dell’informazione e per trovare possibili soluzioni a un panorama informativo sempre più proiettato verso il sensazionalismo e a una notiziabilità morbosa, piuttosto che a una “informazione generativa”, capace di stimolare una riflessione più critica nell’opinione pubblica.

FAR DIALOGARE IMPRESA UNIVERSITÀ ED INFORMAZIONE


L’evento, nato con l’obiettivo di far dialogare il mondo dell’impresa con quello accademico e del giornalismo, è stato moderato da Sara Sampietro, coordinatrice del progetto Opinion Leader 4 Future e ha visto la partecipazione per il Gruppo Credem di Giuliano Cassinadri, Vicedirettore generale, Luigi Ianesi, Responsabile relazioni esterne, e Lucio Dionisi, Responsabile media relation e per l’Università Cattolica di Mariagrazia Fanchi, Direttrice Almed e Chiara Giaccardi, professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi. Inoltre, è intervenuto Nello Scavo, giornalista e inviato speciale, che ha parlato di buona informazione e giornalismo, risspondendo alle domande degli studenti presenti in aula.

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