Pubblicità ingannevole
Multa da 4 milioni e 250mila euro a Verisure Italia
Per l’Agcom la società fornitrice di sistemi di allarme attuerebbe “pratiche ostative” in caso di recesso del contratto da parte dei consumatori
di Fabrizio Arnhold 26 Marzo 2024 09:16
Una multa da 4 milioni e 250mila euro. L’Antitrust ha sanzionato Verisure Italy, fornitrice di sistemi di allarme e relativi servizi, per quattro condotte in violazione del Codice del consumo. Come si apprende da una nota, la società ha svolto attività promozionale ingannevole dal 2021 al 30 ottobre 2023. I clienti non compravano l’apparato di allarme Verisure, ma lo ricevevano in comodato d’uso gratuito, pagando l’abbonamento.
L’attività promozionale finita nel mirino dell’Antitrust è stata svolta attraverso vari canali di comunicazione, come spot televisivi, cartellonistica e sito web. La società ha ostacolato il recesso dal contratto e ha attivato automaticamente il servizio durante il periodo di ripensamento riconosciuto ai consumatori per legge.
Poco chiara e ambigua, sempre secondo l’Antitrust, anche l’indicazione relativa al foro competente. Non era chiaro, nelle condizioni contrattuali, a quale foro il consumatore si sarebbe potuto rivolgere, in caso di controversie con la società: non sarebbe stato esplicitato con chiarezza che il foro coincide con quello di residenza o domicilio del consumatore, come previsto sempre dal Codice del consumo.
GLI SPOT NEL MIRINO
L’attività promozionale finita nel mirino dell’Antitrust è stata svolta attraverso vari canali di comunicazione, come spot televisivi, cartellonistica e sito web. La società ha ostacolato il recesso dal contratto e ha attivato automaticamente il servizio durante il periodo di ripensamento riconosciuto ai consumatori per legge.
GLI ALTRI PUNTI
Poco chiara e ambigua, sempre secondo l’Antitrust, anche l’indicazione relativa al foro competente. Non era chiaro, nelle condizioni contrattuali, a quale foro il consumatore si sarebbe potuto rivolgere, in caso di controversie con la società: non sarebbe stato esplicitato con chiarezza che il foro coincide con quello di residenza o domicilio del consumatore, come previsto sempre dal Codice del consumo.
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