L’apertura dei mercati

Borse europee deboli, Asia in rosso dopo terremoto a Taiwan

Avvio all’insegna della cautela per i principali listini del Vecchio Continente, con gli investitori che seguono l’andamento dell’inflazione in Usa e aspettano i primi tagli ai tassi della Fed. Continua la corsa dell’oro che aggiorna record

di Fabrizio Arnhold 3 Aprile 2024 09:08

financialounge -  borse inflazione mercati taiwan
Inizio di giornata debole sui listini europei, con gli investitori che monitorano l’andamento dell’inflazione negli Usa e si interrogano sulla possibilità che la Fed effettui i primi tagli dei tassi in estate. A Milano il Ftse Mib dopo i primi minuti di contrattazioni segna +0,29%, il Dax di Francoforte +0,18%, il Cac 40 di Parigi +0,21%, l’Ibex 35 di Madrid +0,20% e il Ftse 100 di Londra -0,21%.

BORSA DI TOKYO IN CALO


Dopo una serie di rialzi, la Borsa di Tokyo archivia la giornata di contrattazioni in ribasso, con l’indice Nikkei che ha ceduto l’1%, chiudendo a 39.451,85 punti. In calo anche il più ampio indice Topix (-0,2%) a 2.707,122 punti. A rallentare i listini nipponici è stata soprattutto la debolezza del comparto high tech.

ASIA IN ROSSO DOPO TERREMOTO A TAIWAN


Pesa sulle Borse dell’Asia la notizia del terremoto a Taiwan, il più forte nell’isola dal 1999. La giornata di ieri si è chiusa in rosso per Wall Street e in Europa. Oggi si attende il dato sull’inflazione europea, mentre negli Usa aumentano i dubbi sul fatto che la Fed sia riuscita a domare l’inflazione e su quando inizieranno i primi tagli ai tassi di interesse.

SALGONO PETROLIO E ORO


Non si ferma la corsa dell’oro che aggiorna il record. Il metallo prezioso con consegna spot ha toccato un massimo di 2.284,68 dollari mentre i future con consegna giugno hanno superato quota 2.300 dollari, toccando 2.305 dollari. Il petrolio si muove poco ma resta su quotazioni elevate, con il Brent che tratta in area 89 dollari al barile, mentre il Wti a 85 dollari al barile. Sul valutario il cambio euro/dollaro si attesta a 1,077. Lo spread apre in calo a 141 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,79%.

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