L'incognita

Capital Group: dal calo demografico un nuovo rischio per la crescita globale

Jared Franz analizza l’impatto dell’invecchiamento prevedendo che la società sarà non solo resiliente, ma anche capace di adattarsi agli shock. Speranze riposte anche nell’IA, ma è ancora troppo presto

di Stefano Caratelli 14 Aprile 2024 15:00

financialounge -  Capital Group demografia Jared Franz mercati
Anche la Cina è entrata nella lunga lista di Paesi che registrano più decessi che nascite, un trend demografico che potrebbe avere ripercussioni negative sull'economia globale. L’ONU prevede che il mondo raggiungerà il picco demografico intorno al 2086, ma è una stima ottimistica perchè in alcuni Paesi il fenomeno del "baby bust" dell'era pandemica potrebbe aver aggravato il declino e anche in alcuni Stati dell'Africa e dell'America Latina il numero di nuovi nati è vicino al tasso di sostituzione di 2,1 figli per donna, per cui il picco potrebbe essere toccato già intorno al 2050.

LA DEMOGRAFIA INFLUENZA TUTTE LE VARIABILI ECONOMICHE E MONETARIE


Capital Group, in un’analisi dell’Economista Jared Franz, sottolinea che la demografia influenza gli acquisti e il potenziale di guadagno delle aziende, contribuisce a definire la politica monetaria e, in ultima analisi, il benessere di ogni generazione successiva. I diversi Paesi presentano molte idiosincrasie culturali e politiche. In USA il trend è favorevole alla crescita rispetto alle economie sviluppate grazie a un tasso di natalità basso ma ancora superiore a quello di Europa, Giappone e altre economie sviluppate. Il calo cinese è appena iniziato, e secondo Franz si troverà ad affrontare sfide non dissimili dal Giappone.

INVERTIRE LA TENDENZA DIFFICILE MA NON IMPOSSIBILE


Ad avviso dell’esperto di Capital Group non è impossibile invertire le tendenze demografiche, ma molti Paesi nordici hanno provato, senza successo, ad arginarle. A fronte del calo della Cina, i Paesi che ne dipendono per gli scambi commerciali, Australia e Sud-est asiatico, potrebbero registrare una crescita più lenta. Ma non mancano le opportunità, poiché molti Mercati Emergenti hanno una situazione migliore e potrebbero offrire incentivi per riportare in patria le catene di approvvigionamento. Il calo della popolazione è un fattore negativo per la crescita che nel lungo periodo dipende dall’aumento di lavoratori e consumatori, oltre che dalla produttività.

IL CASO DI STUDIO RAPPRESENTATO DAL GIAPPONE


Le conseguenze sono ingenti per la spesa pubblica e anche per settori come beni di consumo, assistenza sanitaria e edilizia abitativa. Il tutto ha anche un effetto di distorsione dei prezzi. Il Giappone è un caso di studio sul perché la deflazione sia una conseguenza del cambiamento demografico e gli strumenti di contrasto sono poco efficaci, come mostrano gli scarsi risultati della politica dei tassi negativi della stessa Bank of Japan. Alcuni autorevoli economisti ritengono invece che il calo demografico potrebbe portare a un'inflazione strutturalmente più elevata, poiché la minor forza lavoro spinge salari e costi di produzione al rialzo.

COLLISIONE INVOLONTARIA TRA DEMOGRAFIA E IA


C’è chi si chiede se ci metteranno in salvo i robot. Franz osserva che si sta verificando una collisione involontaria di due forze: demografia e Intelligenza Artificiale. Questi due megatrend dirompenti cambieranno il futuro del lavoro in settori come l'assistenza sanitaria, la produzione, il commercio e altri. Alcuni potrebbero ritenere che le attuali tendenze demografiche avranno un impatto negativo sul mondo, altri invece che un minor numero di persone potrebbe comportare un minore stress per l'ambiente. Esiste infatti un forte legame tra crescita della popolazione ed emissioni, che aumentano invece con l'aumentare dell'attività economica.

RESILIENZA E CAPACITÀ DI ADATTARSI AGLI SHOCK


L’esperto di Capital Group osserva che l'IA potrebbe inaugurare una nuova era di aumento della produttività, per cui forse non avremo bisogno di tante persone come in passato per crescere. Ma aggiunge che “è ancora troppo presto”, pur sperando che proprio l'IA possa colmare i divari generati dalle tendenze demografiche, in modo che alcuni degli scenari peggiori previsti non si verifichino. In conclusione, sottolinea Franz, al contrario la società sarà non solo resiliente, ma anche molto capace di adattarsi a potenziali shock.

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