Focus sull'azionario

Schroders: ecco sette temi chiave per capire i mercati e investire in azioni nel 2024

David Philpotts, Quantitative Equity Product, Head of Strategy, ritiene che sia riposta troppa attenzione su Fed e politica americana e avverte di non cadere nella trappola di prevedere le mosse del mercato

di Stefano Caratelli 17 Aprile 2024 20:00

financialounge -  azionario David Philpotts investimenti Schroders
Nelle previsioni sui mercati azionari nei prossimi mesi, in genere si tende a concentrarsi su due domande: se è previsto un atterraggio morbido dell’economia globale e cosa significa per i tassi. Ma è stata riposta troppa attenzione sulla Fed e la politica americana. Anziché cadere nella trappola di voler prevedere l’andamento economico e inseguire il market timing, il Team Quantitative Equity Product di Schroders preferisce concentrarsi sulle opportunità più interessanti a lungo termine e ha individuato sette temi chiave per il 2024: recessione evitata, investimenti di lungo termine, Magnifici Sette, settore Tech, dispersione delle valutazioni, geopolitica ed elezioni, perdita di slancio del tema ESG.

OLTRE LA FED, CONTESTO FAVOREVOLE ALLE AZIONI DI QUALITÀ


David Philpotts, Quantitative Equity Product, Head of Strategy, Schroders, parte chiedendosi se la recessione evitata sia una notizia rilevante, osservando che storicamente quando si avvicina il primo taglio della Fed dopo un iniziale entusiasmo si tende gradualmente tende a tornare alla cautela. Ma oggi la domanda davvero rilevante è quanto durerà il picco dei tassi dei Fed fund? Se i tagli sono veramente dietro l’angolo, non è chiaro se avranno un impatto positivo sulle azioni, poiché in genere e precedenti strette incidono su utili e rendimenti. Secondo Philpotts quest’anno potremmo vedere un andamento rotazionale e maggior volatilità, per cui la selezione avrà più importanza, ma il contesto è favorevole a titoli di alta qualità, anche con capitalizzazione minore.

VALUTAZIONI AZIONARIE ELEVATE IN USA


L’esperto di Schroders sottolinea poi l’importanza delle valutazioni, osservando che l’S&P500 ha iniziato l’anno a circa 21 volte gli utili futuri, con un premio quasi il 20% sopra la mediana di 15 anni, e preferisce utilizzare il Cyclically Adjusted Price Earnings (CAPE), che attualmente in USA cifra 31 volte gli utili, superiore del 22% rispetto alla media post-1990, suggerendo chiaramente che i rendimenti futuri saranno inferiori. L’asticella è molto più bassa per le azioni di altri Paesi, perché il CAPE medio nel resto del mondo viaggia a 15 volte ed è leggermente scontato rispetto alla storia recente.

MONITORARE CON ATTENZIONE LE PERFORMANCE DEI MAGNIFICI SETTE


Quindi il tema dei "Magnifici Sette", che il mercato tende a considerare come un gruppo, vista la significativa rappresentazione a livello di indici, le tendenze tecnologiche sottostanti e il fatto che hanno ampiamente dominato negli ultimi sei anni. Condividono il fatto di essere leader nei rispettivi settori e di vantare solidi business in aree a rapida crescita, ma secondo l’esperto di Schroders occorre monitorarne molto da vicino la performance caso per caso, per vedere se gli utili continuano a sostenere il recente slancio. Più in generale, ci si chiede se il settore tecnologico USA sia in territorio bolla e se potrebbe trascinare al ribasso l’intero mercato.

SITUAZIONE MOLTO DIVERSA DALL’ERA DELLE DOT.COM


In realtà, sottolinea Philpotts, oggi le cose sono diverse rispetto all’era delle dot.com, il settore presenta fondamentali molto più solidi rispetto a 25 anni fa, anche se è ragionevole osservarne con attenzione l’enorme influenza che ha sul mercato. Il che porta al tema dell’elevata dispersione delle valutazioni, che apre a svariate opportunità con un notevole potenziale per generare valore azionario. Tra le più interessanti l’esperto di Schroders segnala il ritorno della qualità e i titoli difensivi, l’attrattiva delle small cap, gli investimenti value, con titoli di alta qualità a prezzi ragionevoli, e i Mercati Emergenti, possibile elemento di diversificazione.

GEOPOLITICA, ELEZIONI E INVESTIMENTI ESG


Quindi geopolitica e elezioni, due fattori rispetto ai quali negli ultimi due anni i mercati azionari si sono dimostrati straordinariamente resilienti. L’esperto di Schroders rimane cauto sull’idea che la risposta ottimista agli shock geopolitici si possa riproporre, in particolare in un contesto economico potenzialmente meno favorevole. Infine, la perdita di slancio degli investimenti ESG, che non ne dovrebbe oscurare il trend a lungo termine Dopo un 2022 difficile per gli investimenti in sostenibilità, il 2023 è stato meno ostile, grazie alla debolezza dei titoli energetici. Il minore slancio dell’ambito ESG si evince comunque dal ritmo più lento dei flussi e dai crescenti oneri normativi. Ma l’esperto di Schroders si aspetta che il trend verso strategie guidate dall’engagement proseguirà, così come lo spostamento dell’attenzione dalla decarbonizzazione a questioni più ampie, come la biodiversità.

Trending