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Indice in rialzo

Capital Group non vede nessuna bolla finanziaria nell’azionario Giappone

Sono diversi i fattori chiave a sostegno di un "rinascimento" di lungo periodo: il miglioramento della corporate governance, la reflazione, e il cambiamento della politica monetaria e l'apprezzamento dello yen

di Leo Campagna 18 Aprile 2024 15:09
financialounge -  Capital Group Christophe Braun giappone nikkei

Ottimi utili aziendali, indebolimento dello yen che favorisce gli esportatori e afflusso di investitori stranieri alla ricerca di un'alternativa alla Cina. È la combinazione di questi principali fattori che da oltre un anno spinge al rialzo le quotazioni delle azioni giapponesi. Ora, però, sono in molti a interrogarsi sul futuro delle imprese nipponiche in un contesto di reflazione.

DIVERSI FATTORI CHIAVE DI SUPPORTO


“In prospettiva futura, vediamo diversi fattori chiave a sostegno di un 'rinascimento' di lungo periodo: il miglioramento della corporate governance, la reflazione, e il cambiamento della politica monetaria e l'apprezzamento dello yen. Tutti questi fattori hanno il potenziale per dare slancio all'aumento del capex (digitalizzazione futura, nuove filiere nella produzione e nella logistica) e all'incremento dei consumi interni” fa sapere Christophe Braun, Investment Director di Capital Group.

CORPORATE GOVERNANCE


Sul fronte della corporate governance, in base ai dati del Nikkei, gli utili netti aggregati dei produttori giapponesi quotati in borsa sono cresciuti di oltre il 20% annualizzato nel periodo aprile-dicembre 2023. Questo grazie, ad esempio, agli aumenti dei prezzi e alle vendite sostenute di auto e macchinari derivanti dalla solidità dell'economia statunitense. “A gennaio 2024, la Borsa di Tokyo (TSE) ha pubblicato un elenco di società che hanno partecipato alle iniziative promosse in tema di corporate governance. Ciò ha spinto i management team a rispondere in tutto lo spettro della capitalizzazione” riferisce Braun.

INVESTIMENTI ESTERI


Il manager, passando al fattore reflazione, ricorda che, in base ad un'analisi storica del rapporto tra tasso di cambio effettivo reale e investimenti esteri, emerge che le oscillazioni valutarie tendono a precedere gli investimenti di circa tre anni. “È probabile che un indebolimento dello yen renda la produzione locale più interessante per gli esportatori, ma è necessario tempo per modificare e attuare i piani di investimento” specifica l’Investment Director di Capital Group.

UN LISTINO DIVERSIFICATO RISPETTO AGLI ALTRI PAESI ASIATICI


Un altro aspetto che rende attraente il listino di Tokyo è che rappresenta un mercato diversificato rispetto agli altri paesi asiatici incentrati sui semiconduttori, come Taiwan e Corea del Sud, dove il settore IT rappresenta il 60% e il 30% dei rispettivi benchmark azionari. “Questo tuttavia non significa che l'industria giapponese dei semiconduttori o più in generale della tecnologia avanzata sia poco diffusa. Basti ricordare la leadership nipponica nei campi di robotica, scienze naturali, esplorazione aerospaziale e ricerca biomedica” argomenta Braun. Senza trascurare, inoltre, come i funzionari giapponesi abbiano spinto per riconquistare il primato nella produzione onshore di chip.

LA LIEVE INFLAZIONE CONTINUERÀ A RESTARE STABILE


Anche sul fronte dei salari le notizie consentono di disporre di dati certi. Le contrattazioni salariali di primavera si sono in gran parte concluse e i sindacati sono riusciti a ottenere l'aumento più cospicuo (5,28%) per i lavoratori dal 1991. Questo accordo ha reso i funzionari della BoJ più fiduciosi sul fatto che la lieve inflazione continuerà a rimanere stabile e nella riunione di marzo la banca centrale ha posto fine a otto anni di tassi di interesse negativi.

UNA STRATEGIA CORE, MULTI-CAP DIVERSIFICATA


Nel frattempo, i fondamentali aziendali giapponesi dovrebbero diventare più solidi, mentre la combinazione del ciclo di rialzi della Federal Reserve statunitense agli sgoccioli e la graduale normalizzazione della politica della BoJ, dovrebbe portare a una riduzione del differenziale dei tassi di interesse tra yen e dollaro USA, e a un apprezzamento dello valuta di Tokyo. “Una dinamica in grado di favorire i titoli "growth di qualità" del Giappone con esposizione interna, in settori quali strumenti di precisione, elettrodomestici, prodotti chimici e servizi. Riteniamo che una strategia core, multi-cap e diversificata sia interessante per gli investitori, soprattutto per quelli che evidenziano un’esposizione di sottopeso di lungo periodo sul Giappone” conclude l’Investment Director di Capital Group.
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