L'intervista
abrdn: ecco perché investire nel cambiamento climatico tramite il fixed income
Samuel Grantham, gestore dell’abrdn Climate Transition Bond Fund, spiega come i portafogli a reddito fisso possono coniugare in modo efficace performance finanziaria e obiettivi climatici
di Leo Campagna 20 Aprile 2024 15:00
Quando si parla di investire nel megatrend del cambiamento climatico, si pensa ai fondi azionari. Tuttavia il fixed income consente di accedere a un panorama più ampio rispetto alle società quotate, inclusi aziende ed enti sovrani. In questa intervista Samuel Grantham, gestore del fondo abrdn Climate Transition Bond Fund, approfondisce alcune delle questioni cruciali affinchè i portafogli a reddito fisso possano generare interessanti rendimenti corretti per il rischio, contribuendo al contempo al raggiungimento degli obiettivi climatici.
Osservando la relazione storica tra i cicli di taglio dei tassi d’interesse da parte della Fed e la performance obbligazionaria, i periodi successivi ai picchi dei tassi d’interesse hanno portato a rendimenti solidi in molti settori del fixed income. Tuttavia, stiamo già iniziando a vedere delle vulnerabilità in alcune segmenti di qualità inferiore dell’high yield, che ci spingono ad adottare un approccio dinamico e una significativa selezione dei titoli.
E’ possibile ottenere una sovraperformance concentrandosi su aziende ambiziose che perseguono attivamente la decarbonizzazione, guidano il cambiamento industriale, portano disruption nell’industria, sono pionieri delle nuove tecnologie e colgono l'evoluzione della domanda dei clienti. Noi ci concentriamo sull’investimento in aziende leader nella riduzione delle emissioni nei settori ad alta emissione (Leader), sostenendo i fornitori di soluzioni che sviluppano tecnologie e prodotti innovativi per consentire la decarbonizzazione (Solution). Investiamo anche in quelle aziende che contribuiscono all’adattamento climatico, aiutando le società ad evolversi per far fronte alle conseguenze del cambiamento climatico (Adaptor). Scegliendo le aziende giuste nell’ambito di questi temi contiamo di cogliere le opportunità che si prospettano, contribuendo al contempo alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici.
Si tratta di una componente core di qualsiasi approccio di impact investing sostenibile e tematico. È importante valutare se gli stessi standard ESG possono essere applicati utilmente a tutti gli emittenti. Quelle ad alto rendimento, che spesso sono aziende più piccole o più giovani, potrebbero per esempio non avere team ESG dedicati, quadri di green bond o le risorse per produrre rapporti di sostenibilità. Non esiste un sostituto per la ricerca e l’engagement approfonditi. Gli investitori che riescono a scoprire le aziende con buone pratiche ESG, che però non le comunicano in maniera efficace, potrebbero potenzialmente sovraperformare investendo prima che attirino una maggiore attenzione da parte del mercato.
Utilizziamo un processo di ricerca bottom up, guidato dagli analisti e incentrato sul clima. La ricerca è calibrata su ciascuno dei nostri tre pilastri climatici, per garantire la valutazione dei fattori più importanti. I green bond fanno parte del nostro set di opportunità, ma la nostra attenzione principale è rivolta all’implementazione di un impatto climatico, che può provenire da green bond o brown bond. L’allocazione principale sarà quella dell’investment grade, ma con la flessibilità di investire in segmenti di mercato che migliorano il rendimento.
Solo in quelle con piani credibili di decarbonizzazione. In ultima analisi, questo avrà la maggiore influenza nel ridurre le emissioni globali del mondo reale, rispetto all’esclusione di società che hanno un'impronta di CO2 inferiore nel portafoglio. Inoltre, il nostro solido processo assicura che le considerazioni sul clima siano integrate in ogni fase, dallo screening iniziale alla peer review, garantendo la selezione di investimenti che si allineano ai nostri obiettivi climatici, pur mantenendo solidi fondamentali di credito e quindi forti rendimenti di portafoglio.
Guardando al contesto di mercato e all’outlook per il 2024, come possiamo cercare opportunità in un contesto di alti tassi di rendimento e di rallentamento della crescita?
Osservando la relazione storica tra i cicli di taglio dei tassi d’interesse da parte della Fed e la performance obbligazionaria, i periodi successivi ai picchi dei tassi d’interesse hanno portato a rendimenti solidi in molti settori del fixed income. Tuttavia, stiamo già iniziando a vedere delle vulnerabilità in alcune segmenti di qualità inferiore dell’high yield, che ci spingono ad adottare un approccio dinamico e una significativa selezione dei titoli.
Nell’ambito della varietà di opportunità di investimento, quanto è importante identificare i leader nella transizione energetica, le aziende che aiutano l’economia a decarbonizzare e le aziende che facilitano l’adattamento al clima?
E’ possibile ottenere una sovraperformance concentrandosi su aziende ambiziose che perseguono attivamente la decarbonizzazione, guidano il cambiamento industriale, portano disruption nell’industria, sono pionieri delle nuove tecnologie e colgono l'evoluzione della domanda dei clienti. Noi ci concentriamo sull’investimento in aziende leader nella riduzione delle emissioni nei settori ad alta emissione (Leader), sostenendo i fornitori di soluzioni che sviluppano tecnologie e prodotti innovativi per consentire la decarbonizzazione (Solution). Investiamo anche in quelle aziende che contribuiscono all’adattamento climatico, aiutando le società ad evolversi per far fronte alle conseguenze del cambiamento climatico (Adaptor). Scegliendo le aziende giuste nell’ambito di questi temi contiamo di cogliere le opportunità che si prospettano, contribuendo al contempo alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici.
Un altro aspetto cruciale è rappresentato dall’engagement e dalla stewardship attiva, per ottenere una maggiore comprensione e influenza attraverso la collaborazione a livello aziendale. Cosa ne pensa?
Si tratta di una componente core di qualsiasi approccio di impact investing sostenibile e tematico. È importante valutare se gli stessi standard ESG possono essere applicati utilmente a tutti gli emittenti. Quelle ad alto rendimento, che spesso sono aziende più piccole o più giovani, potrebbero per esempio non avere team ESG dedicati, quadri di green bond o le risorse per produrre rapporti di sostenibilità. Non esiste un sostituto per la ricerca e l’engagement approfonditi. Gli investitori che riescono a scoprire le aziende con buone pratiche ESG, che però non le comunicano in maniera efficace, potrebbero potenzialmente sovraperformare investendo prima che attirino una maggiore attenzione da parte del mercato.
In termini generali, quali sono gli aspetti distintivi della vostra strategia?
Utilizziamo un processo di ricerca bottom up, guidato dagli analisti e incentrato sul clima. La ricerca è calibrata su ciascuno dei nostri tre pilastri climatici, per garantire la valutazione dei fattori più importanti. I green bond fanno parte del nostro set di opportunità, ma la nostra attenzione principale è rivolta all’implementazione di un impatto climatico, che può provenire da green bond o brown bond. L’allocazione principale sarà quella dell’investment grade, ma con la flessibilità di investire in segmenti di mercato che migliorano il rendimento.
Investite anche nelle aziende dei settori a più alta emissione?
Solo in quelle con piani credibili di decarbonizzazione. In ultima analisi, questo avrà la maggiore influenza nel ridurre le emissioni globali del mondo reale, rispetto all’esclusione di società che hanno un'impronta di CO2 inferiore nel portafoglio. Inoltre, il nostro solido processo assicura che le considerazioni sul clima siano integrate in ogni fase, dallo screening iniziale alla peer review, garantendo la selezione di investimenti che si allineano ai nostri obiettivi climatici, pur mantenendo solidi fondamentali di credito e quindi forti rendimenti di portafoglio.