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Come proteggersi dall'aumento della volatilità sui mercati

Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS GWM in Italia, spiega le possibili contromisure: obbligazioni con rating elevato prima difesa, importante comunque restare investiti a lungo termine

di Stefano Caratelli 24 Aprile 2024 15:35

financialounge -  Matteo Ramenghi mercati UBS Global Wealth Management
Nei primi mesi del 2024 gli investitori si sono concentrati sulle attese di tagli dei tassi e sul tema dell’IA come volano della redditività dei Big Tech, nonostante sullo sfondo si siano accumulati molti rischi geopolitici, che potrebbero essere volta influenzati dalle molte elezioni globali, da USA a UE. Finché i conflitti non danneggeranno gli utili societari, la reazione delle Borse sarà relativamente moderata, ma crisi regionali possono trasformarsi in problemi globali, cosa che spesso ciò avviene tramite il petrolio o strozzature alle catene di approvvigionamento. Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS GWM in Italia, nel suo commento settimanale dal titolo “Camminare sulle uova” analizza i principali pericoli per i mercati, che potrebbero far deragliare le Borse e mettere a repentaglio il buon andamento dei portafogli degli ultimi mesi.

CRUCIALI L’ECONOMIA USA E TEMPISTICA DELLA FED


Secondo Ramenghi nei prossimi mesi il principale rischio continuerà a essere il buon andamento dell’economia USA con un’inflazione difficile da abbattere: se la Fed posticipasse ancora i tagli potrebbe causare una reazione negativa per azionario e obbligazionario, mentre per l’Europa vale il contrario. La BCE dovrebbe tagliare da giugno e continuare a ridurre bilancio e liquidità mentre i governi inizieranno a prepararsi al nuovo Patto di stabilità, che avrà un impatto negativo sulla crescita. Pertanto, seppur non sia lo scenario più probabile, una recessione nei prossimi trimestri non è impossibile.

TENSIONI USA-CINA RESTANO IL PRIMO RISCHIO GEOPOLITICO


A livello geopolitico, la principale minaccia globale è rappresentata dalle tensioni USA-Cina, indipendentemente da chi sarà il nuovo presidente americano, ma Ramenghi non si aspetta un’escalation a breve, mentre i conflitti in Medio Oriente e e Ucraina non dovrebbero registrare escalation tali da mettere in crisi l’economia globale. Ma stanno già incidendo sul traffico marittimo e sul prezzo del petrolio. Biden ha stretto le maglie della NATO e assicurato supporto all’Ucraina, che potrebbe ridursi fortemente con una presidenza Trump. Inoltre, Ramenghi avverte di non dimenticare i danni causati dal cambiamento climatico.

GLI ALGORITMI AUMENTANO IL RISCHIO DOMINO SULL’AZIONARIO


Solo negli ultimi giorni l’indice di volatilità VIX è salito rapidamente riportandosi alla media storica mentre l’oro, altro termometro dell’umore dei mercati, è salito del 15% rispetto a fine 2023. Inoltre, l’effetto di potenziali eventi avversi potrebbe essere amplificato dalla particolare natura del mercato azionario, che ormai vede una prevalenza di scambi eseguiti con algoritmi, in gran parte legati proprio alla volatilità, per cui un evento negativo potrebbe innescare un temporaneo effetto domino.

DIVERSE STRATEGIE PER MITIGARE GLI EFFETTI NEGATIVI


Per gli investitori non esistono forme di protezione assoluta da questi rischi, ma Ramenghi segnala diverse strategie per mitigare i possibili effetti negativi. La prima difesa sono le obbligazioni con buon rating e scadenze medio-lunghe, che in caso di soprese negative dall’economia aumenterebbero di valore. Nell’azionario invece ci si può orientare verso società di qualità, con buona redditività e basso indebitamento, e su settori che si difendono meglio nelle fasi di bassa crescita, come la tecnologia, senza esagerare in considerazione delle elevate valutazioni. Anche un’esposizione al settore dell’energia può essere di aiuto.

COME PROTEGGERSI: DIVERSIFICAZIONE REGOLA D’ORO


Per gli investitori più sofisticati esposti all’azionario, la combinazione di bassa volatilità e rendimenti elevati rende interessante anche l’acquisto di protezione. L’oro tende a beneficiare di un aumento della volatilità e di bassi tassi, ma Ramenghi non lo rincorrerebbe ai livelli attuali. Anche lo yen può funzionare vista la tenuta sul dollaro nelle passate recessioni. L’esperto di UBS ricorda poi la regola d’oro di mantenere un’ampia diversificazione a livello geografico e di asset class.

STRATEGIA PIU’ IMPORTANTE DELLA TATTICA


Negli ultimi dieci anni c’è stata a una forte alternanza nella classifica delle migliori asset class: una volta l’immobiliare, due volte l’azionario giapponese, una quello americano, un’atra l’obbligazionario europeo, una volta l’oro e ben tre il petrolio. La Storia insegna anche che rimanere investiti a lungo termine normalmente paga: dal 1988 rimanere fuori dall’indice S&P 500 durante la seduta migliore vuol dire aver perso l’11% della performance, ed essere usciti nella migliore settimana è costato il 12%, mentre la migliore giornata è stata nel mezzo della crisi del 2008 e la miglior settimana nella primavera del 2020, all’apice della pandemia. Insomma, conclude Ramenghi, “la tattica è importante per difendere i portafogli, ma la strategia lo è ancora di più”.

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