Focus sull'obbligazionario

Neuberger Berman: molte differenze nello scenario dei tassi di Usa e Eurozona

Le Prospettive del CIO invitano a non farsi “distrarre” dall’inflazione Usa e cogliere l’opportunità unica nell’obbligazionario europeo core con 4 tagli in arrivo, scenario positivo in parte già prezzato in Italia

di Stefano Caratelli 1 Maggio 2024 12:00

financialounge -  Ashok Bhatia Brad Tank Neuberger Berman obbligazionario Patrick Barbe
Applicare meccanicamente le previsioni economiche Usa al contesto europeo, in particolare sull'inflazione, può condurre a conclusioni errate, rischiando di non cogliere opportunità di investimento nelle obbligazioni europee dei Paesi core. È l’indicazione di Neuberger Berman, nelle Prospettive settimanali del CIO titolate “Un oceano di differenze” e firmate da Brad Tank, Co-Chief Investment Officer—Fixed Income, Ashok Bhatia, Co-Chief Investment Officer—Fixed Income, e Patrick Barbe, Senior Portfolio Manager—Investment Grade, dopo che i membri senior del team della casa dedicato ai mercati obbligazionari si sono riuniti a Londra: un’importante occasione di confronto per fare il punto sui mercati obbligazionari europei, area sempre più di grande interesse per gli investitori internazionali.

PROSPETTIVE UNICHE SOPRATTUTTO PER L’INVESTMENT GRADE


Secondo Tank, Bhatia e Barbe, l'Europa offre oggi prospettive uniche e sta gradualmente attirando l'attenzione degli investitori di tutto il mondo, specialmente nel mercato delle obbligazioni Investment Grade tradizionali, che offrono rendimenti complessivi tra il 4 e il 5%. Secondo Neuberger Berman il mercato obbligazionario europeo dei Paesi core potrebbe rivelarsi ancora più attraente di quanto non credano gli stessi investitori. L’ultimo Fixed Income Investment Outlook della casa ha messo in luce una preferenza per le scadenze intermedie nelle curve dei rendimenti, una decisione che risulta essere particolarmente rilevante proprio per l’obbligazionario europeo.

ALLONTANATA RIDUZIONE IMMINENTE DEI TASSI FED


Un'imminente riduzione dei tassi della Fed è ormai un lontano ricordo, ma il mercato continua a vedere con oltre l'80% di probabilità un taglio della Bce a giugno, ma la certezza su cosa succederà dopo è molto meno forte, per due motivi: i sostenitori di una politica restrittiva ritengono che una mossa a giugno non debba necessariamente aprire la strada a una serie tagli, mentre il mercato tende a replicare sul contesto europeo previsioni e stime sull'inflazione Usa. Nel mercato del lavoro l'Europa si presenta in buona salute ma non si avvicina alla frenesia di assunzioni degli Stati Uniti.

IN EUROZONA TAGLI IN ARRIVO, NOVITÀ GIÀ PREZZATE IN ITALIA E SPAGNA


Oggi il consenso vede difficile per l'inflazione core dell’Eurozona scendere al 2% prima di fine anno, ma gli esperti di Neuberger Berman ritengono che l’obiettivo possa invece essere raggiunto poco dopo l'estate, in uno scenario che offre alla Bce la possibilità di quattro tagli anziché due come attualmente previsto, dicendosi inoltre convinti che vi sia già un accordo per un taglio a giugno. Tuttavia, mantengono una posizione neutra su Italia e Spagna, ritenendo che i Paesi periferici abbiano già incorporato nei prezzi obbligazionari le novità positive, anche se restano cautamente ottimisti su Spagna e Portogallo, che possono ancora offrire opportunità.

VERSO 100 PUNTI BASE ENTRO L’ANNO


Il prevalente consenso positivo sull’obbligazionario europeo ha solide fondamenta, ma l’outlook di Neuberger Berman è caratterizzato da un entusiasmo ancora più marcato, ritenendo che che gli investitori siano stati eccessivamente influenzati dalla questione dell'inflazione Usa che, per quanto persistente, ha importanza marginale nel contesto europeo. Gli esperti delle casa precisano che le loro analisi non si basano sull'aspettativa di un'imminente e accomodante svolta della Bce, ma credono che una riduzione di 100 punti base in corso d'anno rappresenti una normalizzazione necessaria dopo l’emergenza di un'inflazione fuori controllo.

DALLA NORMALIZZAZIONE OCCASIONE UNICA


Un tasso di politica monetaria al 3% si collocherebbe in un intervallo considerato normale, con l’'inflazione al 2% e la crescita all'1%, sottolinea in conclusione l’analisi di Neuberger Berman, spiegando che proprio il disallineamento di una "normalizzazione" ancora in contrasto con l'atteggiamento più cauto del mercato offre un'opportunità unica. Il suggerimento agli investitori è di guardare oltre “le distrazioni” delle dinamiche inflazionistiche Usa focalizzandosi sulle specificità europee e sulle potenzialità che possano rivelare nel medio termine.

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