Lo scenario
Fidelity: possibile volatilità all’orizzonte in attesa del taglio dei tassi della Fed
A inizio anno si parlava di un atterraggio morbido, di una graduale disinflazione e di possibili tagli dei tassi da parte della Fed ma a maggio la situazione è completamente mutata
di Leo Campagna 10 Maggio 2024 08:00
In pochi mesi lo scenario delineato a inizio anno dai mercati per il 2024 è stato stravolto dalla persistenza dei prezzi al consumo, il cui andamento si è dimostrato meno incline a disegnare un processo di graduale disinflazione. Alla luce di questa dinamica, Salman Ahmed, Global Head of Macro di Fidelity International, vede una maggiore volatilità all’orizzonte.
“Nell'ultima riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) è emerso che l'inflazione costituisce il parametro più importante nell’ambito macro. La domanda continua a essere forte, soprattutto quella di lavoro. Inoltre, il presidente Jerome Powell ha tenuto a confermare che l'inflazione è persistente, facendo capire che la Federal Reserve non è ancora pronta a tagliare” spiega il manager.
Pertanto, a maggio la situazione è completamente cambiata rispetto a inizio anno quando prevaleva l’idea di un atterraggio morbido, di un graduale processo di disinflazione e della possibilità che la Fed iniziasse a tagliare i tassi di interesse. “La nostra previsione di base è che quest'anno non ci saranno tagli ai tassi” puntualizza Ahmed.
La solidità dell’economia è piuttosto evidente come pure la persistenza dell'inflazione, in particolare per quanto riguarda i servizi, fortemente sensibili alla domanda. I tagli dei tassi continuano ad essere rinviati mentre non si osserva alcun progresso significativo verso l'obiettivo del 2% di inflazione. D’altra parte, se è vero che in queste condizioni la Fed non può ancora tagliare è altrettanto vero che, alla luce degli attuali tassi, anche un ulteriore rialzo sembrerebbe piuttosto difficile.
Nel frattempo, il mercato cerca di sincronizzarsi con la Banca centrale statunitense. Gli operatori del mercato obbligazionario seguono le indicazioni della Fed e, in questa fase, stanno considerando un solo taglio dei tassi di interesse nel 2024, contro i due o tre previsti alla fine dell'anno scorso, quando si cominciarono ad avvertire i primi segnali di una potenziale svolta nella politica monetaria USA, o ai sei previsti all'inizio di quest’anno.
“Il problema è che gli errori di previsione sono aumentati in modo significativo dal momento che la situazione economica è risultata particolarmente difficile da prevedere mentre gli scenari continueranno a mutare. Tutto ciò suggerisce una maggiore volatilità in futuro” sottolinea il manager di Fidelity, secondo il quale, vista l’assenza di progressi sul fronte inflazionistico che si potevano prevedere all'inizio dell'anno, i tassi reali sono rimasti più alti più a lungo, a livelli che si rivelano restrittivi.
Per tutte queste ragioni Ahmed si aspetta una maggiore volatilità, alla luce di una situazione macro più complicata, e, inoltre, prevede una maggiore dispersione tra settori e aziende. “L'economia mostra una certa solidità, con i consumi ancora sostenuti e i profitti aziendali in salute. Il quadro azionario è però molto sfumato e implica che il ciclo degli utili rimanga importante.
In ambito obbligazionario, gli scenari di mercato prendono spunto dai segnali inviati dalla Fed. La sintesi delle proiezioni economiche continua a suggerire un progressivo avvicinamento all'obiettivo del 2%, ma riteniamo che, dato lo stato dell'economia, tale obiettivo possa essere difficile da raggiungere nel 2024” conclude il Global Head of Macro di Fidelity International.
L’ULTIMA RIUNIONE DEL FOMC
“Nell'ultima riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) è emerso che l'inflazione costituisce il parametro più importante nell’ambito macro. La domanda continua a essere forte, soprattutto quella di lavoro. Inoltre, il presidente Jerome Powell ha tenuto a confermare che l'inflazione è persistente, facendo capire che la Federal Reserve non è ancora pronta a tagliare” spiega il manager.
A MAGGIO LA SITUAZIONE È CAMBIATA
Pertanto, a maggio la situazione è completamente cambiata rispetto a inizio anno quando prevaleva l’idea di un atterraggio morbido, di un graduale processo di disinflazione e della possibilità che la Fed iniziasse a tagliare i tassi di interesse. “La nostra previsione di base è che quest'anno non ci saranno tagli ai tassi” puntualizza Ahmed.
PIUTTOSTO DIFFICILE UN ULTERIORE RIALZO DEI TASSI
La solidità dell’economia è piuttosto evidente come pure la persistenza dell'inflazione, in particolare per quanto riguarda i servizi, fortemente sensibili alla domanda. I tagli dei tassi continuano ad essere rinviati mentre non si osserva alcun progresso significativo verso l'obiettivo del 2% di inflazione. D’altra parte, se è vero che in queste condizioni la Fed non può ancora tagliare è altrettanto vero che, alla luce degli attuali tassi, anche un ulteriore rialzo sembrerebbe piuttosto difficile.
UN SOLO TAGLIO DEI TASSI PREVISTO PER QUEST’ANNO
Nel frattempo, il mercato cerca di sincronizzarsi con la Banca centrale statunitense. Gli operatori del mercato obbligazionario seguono le indicazioni della Fed e, in questa fase, stanno considerando un solo taglio dei tassi di interesse nel 2024, contro i due o tre previsti alla fine dell'anno scorso, quando si cominciarono ad avvertire i primi segnali di una potenziale svolta nella politica monetaria USA, o ai sei previsti all'inizio di quest’anno.
I TASSI REALI SONO RIMASTI PIÙ ALTI PIÙ A LUNGO
“Il problema è che gli errori di previsione sono aumentati in modo significativo dal momento che la situazione economica è risultata particolarmente difficile da prevedere mentre gli scenari continueranno a mutare. Tutto ciò suggerisce una maggiore volatilità in futuro” sottolinea il manager di Fidelity, secondo il quale, vista l’assenza di progressi sul fronte inflazionistico che si potevano prevedere all'inizio dell'anno, i tassi reali sono rimasti più alti più a lungo, a livelli che si rivelano restrittivi.
UNA MAGGIORE DISPERSIONE TRA SETTORI E AZIENDE
Per tutte queste ragioni Ahmed si aspetta una maggiore volatilità, alla luce di una situazione macro più complicata, e, inoltre, prevede una maggiore dispersione tra settori e aziende. “L'economia mostra una certa solidità, con i consumi ancora sostenuti e i profitti aziendali in salute. Il quadro azionario è però molto sfumato e implica che il ciclo degli utili rimanga importante.
DIFFICILE CHE L’INFLAZIONE RAGGIUNGA L’OBIETTIVO DEL 2% NEL 2024
In ambito obbligazionario, gli scenari di mercato prendono spunto dai segnali inviati dalla Fed. La sintesi delle proiezioni economiche continua a suggerire un progressivo avvicinamento all'obiettivo del 2%, ma riteniamo che, dato lo stato dell'economia, tale obiettivo possa essere difficile da raggiungere nel 2024” conclude il Global Head of Macro di Fidelity International.