L'apertura dei mercati
Borse in rialzo nel giorno dell’inflazione Usa
Avvio positivo per i listini europei in attesa della pubblicazione del dato sull’inflazione americana del mese di aprile. Ieri nuovo record per il Nasdaq, Borse cinesi in rosso dopo l’aumento dei dazi
di Antonio Cardarelli 15 Maggio 2024 09:06
La giornata dominata dal dato sull’inflazione Usa si apre con il segno più per le Borse europee. Il Ftse Mib di Piazza Affari guadagna quasi mezzo punto percentuale spinto da Saipem e banche, in linea con il listino londinese. Poco più indietro, ma comunque in positivo, sia Parigi che Francoforte.
L’attesa è tutta per il dato sull’inflazione americana del mese di aprile, in uscita alle 14,30. Dall’andamento del carovita la Federal Reserve trarrà indicazioni importanti in vista delle prossime mosse sui tassi di interesse. Ieri il governatore Jerome Powell ha dichiarato che “è più probabile che terremo i tassi lì dove sono”, escludendo quindi un possibile rialzo. Ipotesi che è stata ventilata dopo il dato sui prezzi alla produzione del mese di aprile, aumentati dello 0,5% su base mensile contro attese dello 0,3%.
Nel frattempo, l’indice Nasdaq ha ingannato l’attesa dell’inflazione toccando un nuovo record (il settimo del 2024) a quota 16.511 punti dopo aver chiuso in rialzo dello 0,75%. A Wall Street la stagione delle trimestrali volge al termine. Finora il 92% delle aziende incluse nell’indice S&P 500 ha pubblicato i conti e l’80% di esse ha battuto le stime degli esperti. Sull’azionario europeo occhi puntati sui titoli bancari dopo le parole del presidente francese Macron sulle possibili fusioni cross over nell’Eurozona.
Per quanto riguarda i mercati asiatici, chiusura poco mossa per Tokyo (indice Nikkei +0,1%) dopo un avvio promettente sulla scia del Nasdaq. Sulle Borse cinesi pesa il deciso aumento dei dazi imposto dagli Usa su alcune tipologie di merci importate dalla Cina. Le imposte sulle auto elettriche, per esempio, sono state quadruplicate al 102,5%, ma forti rincari hanno colpito anche batterie al litio, pannelli solari e chip. Pechino ha accusato Washington di agire per “motivi politici” parlando di un rischio di deterioramento della cooperazione tra i due Paesi.
Sul valutario, il cambio euro/dollaro è inchiodato a 1,082 in attesa del Cpi americano, mentre il petrolio recupera terreno dopo lo scivolone della vigilia, in attesa delle scorte Usa e dell'outlook dell'Aie (+0,7% il Brent a 82,95 dollari).
INFLAZIONE USA DI APRILE
L’attesa è tutta per il dato sull’inflazione americana del mese di aprile, in uscita alle 14,30. Dall’andamento del carovita la Federal Reserve trarrà indicazioni importanti in vista delle prossime mosse sui tassi di interesse. Ieri il governatore Jerome Powell ha dichiarato che “è più probabile che terremo i tassi lì dove sono”, escludendo quindi un possibile rialzo. Ipotesi che è stata ventilata dopo il dato sui prezzi alla produzione del mese di aprile, aumentati dello 0,5% su base mensile contro attese dello 0,3%.
NUOVO RECORD PER IL NASDAQ
Nel frattempo, l’indice Nasdaq ha ingannato l’attesa dell’inflazione toccando un nuovo record (il settimo del 2024) a quota 16.511 punti dopo aver chiuso in rialzo dello 0,75%. A Wall Street la stagione delle trimestrali volge al termine. Finora il 92% delle aziende incluse nell’indice S&P 500 ha pubblicato i conti e l’80% di esse ha battuto le stime degli esperti. Sull’azionario europeo occhi puntati sui titoli bancari dopo le parole del presidente francese Macron sulle possibili fusioni cross over nell’Eurozona.
BORSE CINESI IN ROSSO DOPO I DAZI
Per quanto riguarda i mercati asiatici, chiusura poco mossa per Tokyo (indice Nikkei +0,1%) dopo un avvio promettente sulla scia del Nasdaq. Sulle Borse cinesi pesa il deciso aumento dei dazi imposto dagli Usa su alcune tipologie di merci importate dalla Cina. Le imposte sulle auto elettriche, per esempio, sono state quadruplicate al 102,5%, ma forti rincari hanno colpito anche batterie al litio, pannelli solari e chip. Pechino ha accusato Washington di agire per “motivi politici” parlando di un rischio di deterioramento della cooperazione tra i due Paesi.
Sul valutario, il cambio euro/dollaro è inchiodato a 1,082 in attesa del Cpi americano, mentre il petrolio recupera terreno dopo lo scivolone della vigilia, in attesa delle scorte Usa e dell'outlook dell'Aie (+0,7% il Brent a 82,95 dollari).
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