Le accise

In arrivo una nuova tassa sull’auto. Ecco cosa c’è da sapere

Il Mef ha già iniziato a pensare a come recuperare le accise su diesel e benzina, perse per la diffusione della mobilità elettrica. Il rischio è quello di dover sborsare più soldi anche per ricaricare l’auto elettrica

di Fabrizio Arnhold 16 Maggio 2024 09:00

financialounge -  accise auto auto diesel Mobilità elettrica tassa
Il governo sta iniziando a pensare a come recuperare le accise che si stanno perdendo su benzina e diesel, con una nuova tassa sulle auto elettriche. Sembra proprio che per gli automobilisti non resti che pagare, in qualsiasi caso. Dopo la tassa sulle auto diesel e benzina, che in Francia può arrivare fino a 60mila euro per chi guida mezzi pesanti e inquinanti, adesso pare proprio che in Italia sarà costretto a pagare di più anche chi ha scelto di guidare un’auto elettrica.

IL FUTURO ELETTRIFICATO


Il ragionamento è molto semplice. Se in futuro aumenteranno le auto elettriche in circolazione, grazie soprattutto alla transizione green voluta dall’Ue, diminuiranno le entrate per lo Stato che incassa con le accise sui carburanti. “Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha già iniziato a lavorare su questo punto”, ha dichiarato il ministro Giancarlo Giorgetti, in collegamento video all’Automotive Dealer Day dalla Fiera di Verona.

RECUPERARE LE ACCISE DI DIESEL E BENZINA


“Pensare all’effetto che avrà l’elettrificazione sullo spostamento delle accise del carburante alle nuove forme di alimentazione. E non si tratterà solo di una riduzione del gettito ma di significativa traslazione. Si tratta di un ambito su cui il Mef ha già iniziato a lavorare anche in considerazione dell’aggiornamento della normativa europea sulla tassazione dei prodotti energetici”, ha spiegato il ministro dell’Economia Giorgetti. Insomma, è già in atto una “riflessione del governo sulla necessità di tenere presente l’evoluzione delle basi imponibili sulla base della trasformazione del sistema economico”.

IL “MALUS ECOLOGIQUE” IN FRANCIA


In Francia, per il momento, la tassa in più la paga chi inquina maggiormente. Si chiama “malus écologique”, che tradotto significa una tassa legata all’immatricolazione di veicoli diesel o a benzina, considerati inquinanti. La tassa parte da un minimo di 50 euro, ma può arrivare fino a un massimo di 60.000 euro, in base al livello di emissioni di CO2 del veicolo.

PIÙ INQUINI E PIÙ PAGHI


Maggiore è il livello di emissioni, maggiore sarà l'importo da pagare. Anche il peso del veicolo incide sull'ammontare dell'imposta. Ad esempio, per auto con un peso tra 1.600 e 1.799 chilogrammi, i proprietari dovranno pagare 10 euro per ogni chilogrammo oltre il limite. Per veicoli che superano i 2.100 chilogrammi, il costo sarà di 30 euro per ogni chilogrammo eccedente.

COME FUNZIONA IL CALCOLO IN FRANCIA


Per stabilire se un veicolo è considerato inquinante, è essenziale valutare il suo livello di emissioni di CO2. A partire da gennaio 2024, le auto a benzina e diesel che emettono più di 117 grammi di CO2 per chilometro, secondo gli standard Wltp, saranno tassate. In altre parole, questi veicoli dovranno pagare un'imposta. Il limite di emissioni è stato ridotto da 123 a 117 grammi per chilometro per aumentare il numero di veicoli soggetti alla tassa.

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