L'analisi

Corporate bond, per LGIM mercato in salute nonostante la stretta monetaria

Un’analisi di James Odemuyiwa sottolinea il continuo miglioramento del credito corporate dagli anni della pandemia, le “stelle nascenti” oscurano i declassamenti ma salgono i default nell’immobiliare

di Stefano Caratelli 17 Maggio 2024 08:00

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Nonostante i tassi d’interesse siano rapidamente passati da livelli attorno allo 0% a circa il 5%, il credito delle obbligazioni corporate è andato sempre migliorando dagli anni della pandemia a oggi, per una serie di motivi, tra cui soprattutto il grande ammontare di liquidità creato con il Covid-19 e mantenuto per far fronte a scenari macroeconomici incerti e a catene di approvvigionamento spesso soggette a interruzioni. Questo quadro ha consentito agli emittenti lo sfruttamento del periodo di bassi tassi per contrarre debiti a maturità più alta corrispondendo cedole relativamente basse. Ma questo di generale miglioramento del credito non è riscontrato ovunque, e al contrario sono in aumento in termini assoluti i casi di default, soprattutto nell’immobiliare.

FONDAMENTALI MIGLIORI E SOFT LANDING ECONOMICO


Sono le indicazioni di un contributo di Legal & General Investment Management (LGIM) in un’analisi di James Odemuyiwa dal titolo “Corporate bond, le stelle nascenti oscurano i declassamenti” secondo cui, nonostante l’aumento dei tassi abbia riacceso l’attenzione sui titoli di Stato, con i Treasury USA a due anni passati dal rendere quasi 0% al 5%, lo spread delle obbligazioni corporate negli ultimi anni è ritornato sui livelli precedenti alla pandemia, risentendo in modo molto marginale dell’inasprimento della politica monetaria. Questa contrazione, secondo LGIM, si spiega con il generale miglioramento dei fondamentali e della qualità complessiva del credito rispetto agli anni dei lockdown, mentre le analisi bottom-up suggeriscono che nei prossimi 1-2 anni assisteremo a più upgrade che declassamenti, a conferma del soft landing dell’economia.

IL BENEFICIO DELLA GRANDE LIQUIDITA’ ACCUMULATA


Secondo l’esperto di LGIM il trend nasce dalla buona pianificazione di lungo periodo delle aziende, che hanno sfruttato i lunghi periodi di tassi vicini a zero per pagare cedole molto basse a più lunga scadenza, riducendo molto la sensibilità all’andamento dei tassi. E anche se si verificasse uno scenario “higher for longer”, una curva di scadenze ben distribuita concederebbe alle imprese il tempo per modificare e rafforzare i bilanci, tutelandosi dall’aumento dei costi da interesse. LGIM ricorda che durante la pandemia le società hanno accumulato liquidità in previsione di una recessione globale e molte l’hanno mantenuta a livelli sopra la media a fronte a uno scenario macro incerto e alla volatilità sulle catene di approvvigionamento.

CHE HA GENERATO RENDIMENTI NEI SALDI DI CASSA


Oggi, prosegue l’esperto di LGIM, dopo l’aumento repentino dei tassi le imprese che hanno perseguito questa strada iniziano a osservare rendimenti significativi nei saldi di cassa, tanto che alcune società di qualità più elevata per la prima volta dopo molti anni hanno registrato introiti da interessi superiori ai costi, a vantaggio di guadagni e flussi in entrata. Ma il miglioramento non è equamente distribuito e in alcuni segmenti stanno già iniziando i primi crack. Se negli ultimi 12 mesi le rising star, gli emittenti promossi a investment grade, sono state di più dei fallen angel, quelli declassati, il volume assoluto dei secondi è aumentato dalla fine della pandemia, per cui LGIM ritiene che il miglioramento del credito perderà slancio nei mesi a venire.

DEFAULT CONCENTRATI NEL SETTORE IMMOBILIARE


Odemuyiwa sottolinea che i default sono aumentati soprattutto tra società con profili più deboli, per le quali rinegoziare i debiti in uno scenario di alti tassi era diventato praticamente impossibile. In particolare, il maggior numero di vittime si è registrato nel settore immobiliare. Dalle analisi di LGIM emerge che le bancarotte aumenteranno ancora nei mesi a venire, ma restando comunque al di sotto delle medie storiche, con la qualità media delle obbligazioni High-Yield che dovrebbe mantenersi su livelli superiori rispetto al passato.

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