L'analisi

PGIM Fixed Income positiva sulla ripartenza del debito dei Mercati emergenti

Dopo anni di sotto-performance il debito emergente sembra essere pronto a fare meglio di altri comparti del reddito fisso: cinque motivi a sostegno di questa lettura

di Stefano Caratelli 17 Maggio 2024 12:08

financialounge -  debito emergente mercati mercati emergenti PGIM Fixed Income
Prima dell’irruzione sulla scena globale del COVID-19, molto è stato scritto sull’appeal del debito dei Mercati emergenti, citando il vantaggio in termini di rendimento e la sua bassa correlazione con altre asset class del reddito fisso. Ma dalla pandemia in poi l’investimento in debito dei Mercati emergenti ha sotto-performato, con gli investitori che si chiedevano se fosse una destinazione appropriata nell’allocazione del capitale. Dopo una difficile partenza dopo il 2020, tra violento ritorno dell’inflazione e aumenti aggressive dei tassi USA, accompagnati da un dollaro forte, crescenti rischi geopolitici e importanti deflussi di capitali, ora il debito emergente merita di essere oggetto di un nuovo sguardo.

UN SETTORE CHE CONTINUA A MATURARE E SVILUPPARSI


Lo sottolinea PGIM Fixed Income in un’analisi che mette a fuoco un settore che continua a maturare e a svilupparsi, anche se la performance resta non entusiasmante. Questo non deve tuttavia limitarne l’attrattività ma indurre ad affinare l’approccio al tema d’investimento. Dalla sua Prospettive, PGIM Fixed Income vede ora cinque fattori strutturali che dovrebbero giocare a supporto dei Mercati Emergenti nei prossimi cinque anni e possibilmente oltre, con i venti contrari che si trasformano in venti in poppa.

IL NUOVO QUADRO DI INFLAZIONE, TASSI E DOLLARO


Il primo è individuato da PGIM Fixed Income dall’inversione registrata dalle pressioni inflazionistiche, il che consente ora alle banche centrali di intraprendere cicli di allentamento monetario, quindi la maturazione delle economie emergenti che consente a sua volta una struttura del debito più sostenibile con un PIL in crescita. Il terzo fattore è rappresentato da solidi fondamentali, vale a dire un rapporto più contenuto del debito rispetto al PIL e del peso totale dell’indebitamento. Seguono dinamiche demografiche favorevoli, con una popolazione più giovane che consente di alimentare la crescita economica. Infine, una maggior forza competitiva, con le Economie Emergenti destinate a trarre beneficio dal riallineamento globale in corso.

I VENTI CONTRARI STANNO INVERTENDO LA DIREZIONE


Dopo diversi anni di sotto-performance, gli esperti di PGIM Fixed Income credono che il debito emergente sia ora posizionato per fare meglio rispetto alle altre asset class del reddito fisso, con i venti contrari rappresentati dai forti aumenti di inflazione e tassi di interesse, insieme al dollaro forte, che stanno invertendo la direzione. Al contrario, venti in poppa rappresentati da tassi più bassi, crescita in ripresa e miglior qualità del credito stanno preparando il terreno per una perfomance positiva del debito emergente guardando avanti.

CONVERGENZA POSITIVA DEI FONDAMENTALI


Allo stesso tempo, i Mercati emergenti stanno convergendo da un punto di vista fondamentale, acquisendo un posizionamento di crescente importanza globale, con accelerazione della crescita rispetto ai mercati sviluppati, miglioramento dei fondamentali, quota crescente del PIL globale. A tutto questo si aggiungono, a beneficio dell’asset class, la svolta in direzione di industrie a più elevato valore aggiunto e dinamiche demografiche favorevoli, mentre l’orientamento al “nearshoring”, vale a dire l’accorciamento delle catene di fornitura, è un ulteriore bonus a favore degli emittenti di debito emergenti.

MOMENTO GIUSTO PER UN’ALLOCAZIONE STRATEGICA


Dati questi cambiamenti strutturali favorevoli in corso, sottolinea in conclusione l’analisi di PGIM Fixed Income, sono attesi effetti positivi in profondità sui Mercati emergenti nel prossimo quinquennio, ed esprime la convinzione che le valutazioni attuali non riflettano adeguatamente il potenziale di rialzo, per cui potrebbe essere il momento giusto per decidere un’allocazione strategica di lungo termine sul debito dei Mercati emergenti.

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