L'iniziativa

Fineco e LifeGate insieme per la pulizia del Golfo della Spezia

L’iniziativa ha permesso di rimuovere 1,5 tonnellate di rifiuti dalla zona che ospita la Smart Bay Santa Teresa

di Antonio Cardarelli 20 Maggio 2024 16:03

financialounge -  ESG Fineco good
Iniziativa promossa da Fineco per la pulizia dei fondali marini del Golfo della Spezia. Promossa da Fineco in collaborazione con LifeGate nell’ambito della Water Defenders Alliance, l’intervento ha permesso di rimuovere circa una tonnellata e mezza di rifiuti. L’iniziativa è stata portata a termine grazie anche alla collaborazione di Smart Bay Santa Teresa condotta da ENEA ed altri enti di ricerca, Verdeacqua e il Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina Militare, e anche grazie al supporto del Comune di Lerici.

LA TIPOLOGIA DI RIFIUTI


I rifiuti recuperati (per un peso totale di una tonnellata e mezza) sono stati di diverso tipo. Non solo quelli di “usuale reperimento”, ma anche gli inerti arrivati con le mareggiate del 2018 e del 2019, come per esempio i resti di un pontile semovente, una grande boa rigida e numerosi copertoni da camion Negli anni, la furia delle tempeste è riuscita a movimentare detriti così grossi e pesanti spingendoli nella Smart Bay Santa Teresa proprio per il suo posizionamento strategico che viene a creare una "zona di stanca". La baia ospita la prima Smart Bay d’Italia, un modello straordinario che coniuga ricerca, tecnologia, turismo sostenibile e molluschicoltura, grazie alla collaborazione tra realtà scientifiche e istituzionali quali ENEA, Cnr, INGV, Comune di Lerici, Scuola di Mare Santa Teresa e Cooperativa Mitilicoltori Associati, uniti per rendere la Smart Bay Santa Teresa un laboratorio per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e indicare la strada per la salvaguardia della biodiversità marina.

DI GRAZIA: “AFFIANCARE OPERATORI SPECIALIZZATI”


“Siamo convinti che il contributo di ognuno sia fondamentale per risolvere problematiche complesse come la tutela del territorio, ma a questo è indispensabile affiancare il supporto di operatori specializzati come quelli che si sono impegnati nell’operazione di La Spezia. Il risultato è stato la realizzazione di un’iniziativa concreta per la salvaguardia dell’habitat e delle acque dei nostri mari, che riflette con chiarezza l’approccio scelto da Fineco nel promuovere azioni di sostenibilità ambientale”, ha commentato Paolo Di Grazia, Vicedirettore Generale e Responsabile Global Business Fineco.

SMART BAY SANTA TERESA


La Smart Bay Santa Teresa è tra i primi partner scientifici della Water Defenders Alliance, un progetto promosso da LifeGate con l’obiettivo di difendere e salvare le acque italiane da tre gravi minacce: l’inquinamento da plastiche, quello da idrocarburi e la fragilità degli habitat naturali. L’alleanza coinvolge aziende, cittadini, porti, aree marine protette, Istituzioni, università, associazioni ed enti di ricerca. Fin dall’inizio Fineco è diventata un “Water Defender” e dal 2021 partecipa al progetto adottando le migliori soluzioni tecnologiche presenti in Italia per catturare i rifiuti galleggianti all’interno di porti e aree marine italiane, da nord a sud del Paese. Per Smart Bay Santa Teresa, la rimozione dei rifiuti di grandi dimensioni riveste un valore ambientale, didattico ma anche scientifico: grazie al progetto, infatti, oltre a migliorare le condizioni e la qualità dell’ambiente marino, si riduce il rischio che i sofisticati sensori subacquei dislocati in quelle acque per progetti di ricerca, possano essere danneggiati dai movimenti di questi grossi detriti.

LO SMALTIMENTO


Oltre a quelle ambientali, l’iniziativa avrà anche ricadute di carattere educativo per gli studenti che soggiornano in baia e dei fruitori che la vivono nelle varie stagioni dell’anno. Le dimensioni, il peso e il volume di questi grossi rifiuti fanno di questa operazione qualcosa di ben più complesso di una pulizia dei fondali, tanto che le attività subacquee sono state gestite dal Gruppo Operativo Subacquei (GOS) di COMSUBIN della Marina Militare, di stanza a La Spezia, che ha messo il materiale in sicurezza, per poi affidarlo a SEPOR che lo ha issato a bordo di una propria imbarcazione. Il recupero a terra e il corretto conferimento in discarica è stato poi seguito da GCE, società specializzata nella raccolta e gestione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, urbani e speciali, con comprovata professionalità e una pluriennale esperienza nel settore.

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